Caro cosmonauta sono il tuo diario e siccome mi sono stufato di aspettarti continuo io...
Non so dove sei adesso, tra le stelle o perso in qualche strana e rocambolesca avventura, non so, so però che sei in transizione da più di un anno, fanno un anno e un mese abbondante ormai e voglio raccontare un po' a che punto sei.
Hai iniziato l'anno scorso che già ti vedevi come una specie di Tarzan, avresti voluto vivere da subito dei frutti che ti dava la foresta.
Ma la foresta non c'era e in giro stavi vedendo troppe Cita.
Dopo i primi mesi le prime crisi, che comunque ti aspettavi.
Hai eliminato subito la carne e il pesce e quando andavi in qualche supermercato sentivi le fettine d vitello che ti salutavano e le braciole di maiale che facevano la ola per te.
Certo, ormai il banco frigo ti sembrava un obitorio e ti sentivi sempre più strano in mezzo alla gente.
Poi ti sei abituato, passavi velocemente davanti all'esposizione di carne e pesce, sempre salutando le vaschette e vagavi tra gli scaffali non sapendo più cosa prendere.
Leggevi ogni etichetta e quando eri in fondo ti rendevi conto di non aver preso quasi niente e dovevi ritornare indietro.
Ogni tanto andavi anche in un negozo biologico, ma dai prezzi che aveva ti stavi chiedendo se nei prodotti non ci fosse anche qualche derivato...
Ad ogni modo avevi trovato la tua spesa ideale. Pasta integrale, limoni, cipolle e tanta frutta e verdura.
Non hai mai avuto la casa tanto piena di limoni, ad un certo punto hai creduto di vedere Paolo Conte sul tetto che cantava "Un gelato al limon..."
E le cipolle?
Quintali di cipolle, a momenti le mettevi anche nel tè.
Poi le patate che hai bruciato nel forno.
Le strane focacce con tutti i tipi di farina che ti sei fatto.
Tonnellate di legumi che straripavano dalla pantola prima di capire qual'era la giusta quantità da impiegare di quei sacchettini bio.
Dopo alcuni mesi il tuo peso si è talmente ridotto che non ti chiedevano più come stavi, ma se avevi mangiato.
Tua madre al telefono un giorno si e uno no, poi iniziarono le amiche, gli amici e quando te lo chiesero anche dei colleghi al lavoro cominciasti a guardarti nello specchio.
Beh, non ti sembrava di essere così magro!
Ma quando un giorno ti sei trovato a guardare una tua foto di due anni prima non ci volevi credere. La tua faccia era quasi il doppio di quella che avevi.
Poi le forze cominciarono ad andarsene e allora ti sei rimesso a mangiare pasta, poco male, l'equilibrio c'era ancora.
Ma iniziarono altri problemi, sempre più problemi e il cibo era sempre stato qualcosa su cui ti scaricavi se eri nei guai.
La transizione cominciò a vacillare, vedevi tutto quel muco che si depoitava in te, ma nutrivi grande fiducia nelle capacità dissolvitrici del limone.
Ormai vedevi il mondo in giallo.
E i Matia Bazar cantavano : "Pam! C'è tutto un muco intornooo..."
Due, tre, quattro limoni spremuti in un bicchiere d'acqua, poi te li mangiavi come fossero arance.
Ormai sull'orlo del baratro amidaceo riuscisti a riprendere la rotta e la tua mansarda sembrava si affacciasse sul golfo di Sorrento per la quantità di limoni che conteneva.
Beh, i limoni funzionano.
Un giorno sei riuscito a farti passare un potentissimo raffreddore mangiando solo arance e insalata.
In altri giorni sei andato avanti a frutta e verdura senza problemi, sentivi che il tuo corpo li voleva.
Ma in altri giorni la voglia di farinacei è stata così forte che ogni pizza che vedevi ti sembrava una bellissima sirena che ti incantava con il suo canto.
Avresti dovuto farti incatenare come Ulisse, ma non ad una pizzeria!
Ad ogni modo riuscivi a riprenderti dalle sbandate, riuscivi a capire come funzionava il sistema.
Un altro giorno ti sei trovato davanti ad una vetrina in cui c'erano solo pezzi di cioccolato di tutte le forme, alcuni sembravano mattoni.
Più li guardavi e più ti rendevi conto che quello non era cibo, era come un pezzo di carne, una cosa morta che non ti dava vita, ma te ne toglieva se ne mangiavi.
Questa sensazione diventava sempre più forte e anche se non sei di certo un Ehretista modello, senti quando un cibo è morto e quando è vivo, te lo dice il, corpo e il modo in cui stai poi.
E poi non posso non ricordare qui il giorno in cui sei andato a comprarti il clistere.
Hai cercato una farmacia distante dal paese e sei entrato con l'aria di chi passava di lì per caso e improvviamente si era ricordato di una cosa.
Dentro non c'erano altre persona all'infuori di te e del farmacista.
Costui era un tipo gioviale e ti ha colpito perchè ti ha fatto pensare ad un cugino svizzero di Ehret.
Hai fatto finta che il clistere non fosse per te e gli hai chiesto un enteroclima da viaggio, quello che si appende.
Lui ha esclamato: Ah, un clistere! E con un sorrisone è andato a prendertelo.
Nel frattempo sono entrati altri clienti e il farmacista non contento di aver estratto l'armamentrio dalla scatola per mostrartelo si è messo anche a raccontarti com'erano quelli con la boccia di vetro che usavano una volta.
Tu avevi sentito quel leggero senso di calore al volto, tipo altoforno ed eri lì con i soldi in mano che cercavi di allungarglieli mentre lui continuava a spiegarti che sicuramente l'intestino si svuotava bene con tutta quell'acqua.
Dietro di te avvertivi la presenza di altre persona e non appena hai avuto in mano il sacchetto ti è sembrato che lo scontrino arrivasse mille anni dopo.
Però il clistere è fondamentale, ma è fondamentale anche parlarne alle persone con un po' di discrezione, almeno all'inizio e non in un locale dove tu sei seduto ad un tavolo con una coppia tua amica ed in cui ti rendi improvvisamente conto del silenzio e di come la tua voce si senta bene in tutta la sala...Chiaro che poi ti becchi le occhiate perplesse o divertite degli altri seduti ai tavoli vicini.
So che lo pensi caro Cosmonauta e quaindi lo scrivo, tu non torneresti mai indietro, il sistema di guarigone della dieta senza muco funziona, e se non funziona è soltanto per la nostra scarsa volonta dovuta a varie ragioni od errata applicazione dello stesso.
Non ti sei più amalato, hai avuto qualche grossa crisi di disintossicazione ma ti sei sentito mille volte meglio rispetto al tuo modo di alimentarti onnivoro.
Con le cose che hai capito non torneresti mai indietro, lo sai e lo so.
Certo, ogni tanto ci caschi, i cibi ricchi di amido sono stati la tua dieta per più di quarant'anni ed è anche comprensibile che accada, ma tu non demordi, ci metterai del tempo ma procedi.
Ti sei accorto di come il tuo corpo sia stato drogato con farinacei e cibi raffinati, cibi che sei portato a cercare ed a mangiare in grandi quantità perchè non ti nutrono veramente.
Ora sei vegetariano e quasi vegano, il quasi è più che altro per quello che scappa ogni tanto in qualche dolce, ma ti senti meglio così, più in pace con te stesso.
Ok, ora basta, mi sembra di aver detto abbastanza, certo ce ne sarebbe ancora, ma io sono il tuo diario non il tuo biografo quindi termino qui.
Un Saluto Cosmico a tutti!
Ps. E vedi di ritornare sennò divento il diario di una diciottenne, almeno mi diverto di più...