vitamina PP

Specifico sulla transizione, per chiedere suggerimenti, chiarire punti del libro a riguardo, descrivere sintomi comparsi all'inizio o durante.

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soultrap
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vitamina PP

Messaggio da soultrap »

ciao, leggendo per caso un articolo mi sono incuriosito su questa vitamina ed ho visto che nella frutta e verdura scarseggia molto la vitamina PP

nei tempi passati la carenza di questa vitamina portava la pellagra, sinceramente vorrei sapere un vostro pensiero ed opinione riguardo ad una probabile carenza che si possa avere seguendo questa dieta

grazie


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Calogero
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Messaggio da Calogero »

La vitamina PP, o B3, o Niacina, come tutte le vitamine del gruppo B (compresa la B12), viene prodotta in parte dalla flora batterica intestinale, quindi la cosa più importante di cui ci si deve preoccupare è mantenere in buona salute questa benedetta flora, non solo evitando il più possibile i cibi raffinati ed eccessivamente manipolati, ma anche evitando combinazioni sbagliate dei cibi; ad esempio, se proprio uno deve o vuole mangiare un po' di carne o pesce, eviti almeno di consumare latte e i suoi derivati, ma anche i legumi, nello stesso pasto; anche troppi cibi acidificanti tendono a distruggere la flora batterica.
I semi di girasole (che io uso quasi tutti i giorni) e di zucca, alcune alghe di acqua dolce, come la spirulina e la chlorella, l'erba di grano e l'erba d'orzo, sono ottime fonti di tutto il complesso B, compresa la tanto discussa B12.
Mantenendo un'alimentazione di solo frutta o di frutta e verdure, e non facendo uso di farmaci di sintesi, la flora batterica dovrebbe essere nella massima efficienza, venendo a mancare tutte le ragioni per la sua alterazione; a questo punto anche senza gli integratori citati, non dovrebbe esserci motivo di preoccuparsi per questo gruppo di vitamine.
La niacina viene prodotta in piccola parte anche dall'aminoacido triptofano. Questa vitamina è presente nei cereali in una forma "legata" con altre sostanze e quindi viene difficilmente rilasciata nell'organismo; è per questo che la pellagra veniva e viene ancora a quelle popolazioni che si nutrono quasi esclusivamente di cereali perché non hanno altro a disposizione; è ancora diffusa in Egitto e nell'Altopiano di Deccan, in India, dove vivono di granoturco e miglio, ma anche tra i Bantù nel Sud Africa. Ovviamente, nei cereali raffinati, e, peggio ancora, ridotti in farina, questa vitamina, come tutte le altre, viene ridotta di parecchio.
Inoltre, la niacina viene distrutta dalla cottura; molte malattie abbassano il suo assorbimento dall'intestino e, come per tutte le vitamine del gruppo B, l'alcool ha un'azione particolarmente distruttiva nei riguardi della niacina.
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Calogero
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Messaggio da Calogero »

Veramente io ho già precisato nella presentazione che ho già eliminato tutti, ma proprio tutti, i prodotti animali da una decina di giorni e so bene che non mi costa fatica rinunciarci, ma penso che non sia da escludere che ci siano persone che durante la fase di transizione consumino occasionalmente carne o pesce, per varie possibili motivazioni; in fondo è una transizione, e mica tutti sono disposti a cambiamenti drastici e senza mai sgarrare.
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Antishred
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Messaggio da Antishred »

rishiggatti ha scritto:Scusa ma perché parli di carne e pesce, in un posto come questo l'abolizione radicale e definitiva senza transizione di questi alimenti dovrebbe essere un pre-requisito ben assodato.
Poi uno faccia quello che crede ma almeno abbia il pudore di non venircelo a dire. Il solo parlarne è già un inquinamento dello spirito, abbiate pazienza!
Beh, cerca di capire: per molti è difficile eliminare di botto gli alimenti. Se uno ha mangiato carne a pranzo e pesce a cena per 30 anni, non può essere così facile per lui eliminare drasticamente queste cose (non dico "cibo" apposta). A meno che non venga illuminato tipo Belushi nei Blues Brothers. Te lo dico per esperienza personale: ho mangiato carne ogni giorno per 20 anni e poi quasi di botto bam! niente più carne. E sappi che non sono stato illuminato, perciò confesso che a volte mi è ancora difficile resistere al profumo di bistecche salsicce e salami, che giustamente o erroneamente mi hanno accompagnato per tutti questi anni. Per chi li mangia sono prima di tutto alimenti. Poi quando arriva un po'più di consapevolezza si capisce che prima di diventare "alimenti" erano esseri viventi, sacrificati senza essere interpellati, per il presunto benessere dell'uomo.
Chissà se un giorno erigeranno un monumento in memoria di tutti gli animali uccisi inutilmente (cioè per nutrire l'uomo). Quel momento segnerà un'era. Ricordo una frase di Leonardo riguardo a questo.

Qua siamo (quasi) tutti in transizione e si sa, non è facile cambiare "da così a così"!

Saluti

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Messaggio da mauropud »

rishiggatti ha scritto:Scusa ma perché parli di carne e pesce, in un posto come questo l'abolizione radicale e definitiva senza transizione di questi alimenti dovrebbe essere un pre-requisito ben assodato.
L'abolizione radicale e definitiva senza transizione di qualcosa NON rientra nel pensiero di Ehret, che invece promuove una transizione che sara' quanto piu' lenta quanto piu' la persona che la pratica e' intossicata.
Ognuno fa la transizione come la sente piu' piacevole: qualcuno elimina la carne per prima, qualcuno altre cose.
Io ho eliminato la carne per prima, ma ho mantenuto pesce & c. per almeno 8-9 mesi, per poi abbandonare anche questo senza rimpianti.
Altri invece hanno eliminato troppe cose subito e in pochi mesi (o settimane!) hanno abbandonato tutto sopraffatti dalle "voglie": questi sono i risultati della NON-transizione! 8O
Saluti
Mauro
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Messaggio da Calogero »

rishiggatti ha scritto:Insisto: carne e pesce eliminati subito, il resto con calma seguendo i desideri del corpo.
Ehret non dice nemmeno questo nel suo libro.
Nella lezione 15, quella sulla dieta di transizione, Ehret scrive un esempio di dieta, col menù delle 8 settimane; e non può essere che un esempio, altrimenti tutti, dopo 2 mesi, dovrebbero essere in grado di alimentarsi di sola frutta.
Nello stesso capitolo, prima di esporre il menù delle 8 settimane, scrive:
"La mia esperienza ventennale, che copre per la quasi totalità casi estremamente gravi di tutti i tipi di malattie, ha dimostrato che una DIETA DI TRANSIZIONE attentamente selezionata e progressivamente cambiata è il modo migliore e più sicuro di iniziare una cura, in modo particolare per l'onnivoro medio. Fin tanto che vengono usati in parte gli alimenti sbagliati (cibi civilizzati), io la chiamo DIETA POVERA DI MUCO. Transizione significa lento cambiamento da alimenti che promuovono malattie verso alimenti che promuovono salute, cioè la DIETA SENZA MUCO."
In uno dei primi capitoli, Ehret scrive anche che bisogna cominciare ad eliminare quegli alimenti a cui si sente di poter rinunciare più facilmente, quindi risulta chiaro che ciascuno deve capire da sé cosa deve cominciare ad eliminare, come procedere nell'eliminare progressivamente tutti gli altri alimenti "mucosi" e con quale velocità o lentezza, considerando le proprie condizioni di salute, le velocità con cui perde peso e forze, la capacità di cambiare abitudini alimentari, ed altro ancora.
Il latte e i suoi derivati sono ancora più dannosi di carne e pesce, quindi avrebbe poco senso anche eliminare subito carne e pesce, ma continuare a mangiare formaggi; ma anche questo dipende da soggetto a soggetto e da cosa si sente di poter eliminare prima.
Probabilmente anche io ho eliminato troppe cose velocemente, perché ieri sera mi è venuta una vertigine, quando ero in piedi nel bagno e mi sono ritrovato in terra senza neanche accorgermene, procurandomi una ferita in testa (e meno male che sono una testaccia dura).
A quanto pare la capacità di cambiamento del nostro organismo non corrisponde con la capacità psicologica ai cambiamenti di abitudini alimentari, visto che quest'ultima può essere molto rapida.
Tutto questo non c'entra una mazza con la vit. PP, ma ormai pazienza.
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Messaggio da Antishred »

Ottimo Calogero, era proprio il pezzo che avevo in testa quello in cui parla di "transizione lenta verso cibi che promuovono la salute".
poi Calogero, le vertigini sono venute anche a me una volta, per fortuna non sono volato, ma ci è mancato poco. Incredibilmente, dopo mi sentivo un po'meglio. Cuore a mille per la paura. Però ora col senno di poi dico che era un chiaro campanello d'allarme perchè avevo eliminato circa -tutto-subito- quasi come se fosse l'unica via percorribile. Ora ho capito che tanto la direzione la so, studiare ho studiato, quindi che problema c'è? Mica mi dimentico, sono sempre lo stesso di prima!

rishiggatti non voglio darti in testa a tutti i costi, ma qui credo che prima di difendere i diritti degli animali molti siano alla ricerca della propria salute: se raggiungere questo stato significa mangiare ancora carne e pesce per un po', per evitare di combinare casini, allora credo sia un buon prezzo da pagare e neanche troppo alto. Il punto d'arrivo è lo stesso, cambia l'approccio.

Saluti

Carlo
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Messaggio da mauropud »

Quoto Calogero e Antished! :D
Purtroppo c'e' una tendenza anche diffusa e anche comprensibile ad etichettare la dieta senza muco come anti-cibi di origine animale o "pseudo vegan", ma non e' esattamente cosi'.
Anch'io sono convinto che le cose piu' pericolose siano carne e pesce (in generale, animali morti), ma non potrei chiedere a uno che si ciba solo di quello e poco altro di eliminarli tutti e subito, sarebbe un sicuro fallimento!
Il punto di arrivo e' frutta e foglie verdi, ma il percorso per arrivarci potrebbe essere diverso per ognuno: Ehret non ha fornito da nessuna parte una lista esatta di cosa eliminare e in che ordine. Questo dipende dalle esigenze individuali, in cui la componente psicologica puo' essere fondamentale.
Saluti
Mauro
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Messaggio da Cosmonauta »

Tutto vero, sono d'accordissimo, però che strano, pensavo che alla fine ci si trova a mangiare la carne di animali che non si conoscono.

Cioè, nessuno di noi mangerebbe il proprio caro gattino arrosto, perchè gli vogliamo bene e sarebbe come mangiare un fratello.
Non possiamo allora fare la conoscenza anche di altri animali?
Non potrebbero essere tutti come nostri fratelli?

E se avessimo un tacchino per amico?
O una mucca?

Per quanto mi riguarda e come diceva un brano famoso degli Smiths, per chi se li ricorda, "The meet is murder".
Poi però capisco che qui parliamo di un sistema di guarigione e non di un'ideologia, quindi posso solo sperare che la transizione proceda inarrestabile per tutti verso quel traguardo senza muco. :D
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Messaggio da parider »

Cioè, nessuno di noi mangerebbe il proprio caro gattino arrosto, perchè gli vogliamo bene e sarebbe come mangiare un fratello.
Non possiamo allora fare la conoscenza anche di altri animali?
Non potrebbero essere tutti come nostri fratelli?

E se avessimo un tacchino per amico?
O una mucca?
Secondo me dipende dal fatto che da quando siamo nati ci hanno detto che bisogna mangiare la carne e la carne che le persone mangiano è di mucca, maiale, pollo, ecc. ma praticamente nessuno mangia carne di animali "domestici" o di animali carnivori.
Per me adesso non c'è differenza a pensare di mangiare una carogna di maiale, piuttosto che del gatto arrosto, piuttosto chei resti di un uomo morto.
Stiamo parlando sempre di resti di cadaveri che un tempo erano esseri viventi e senzienti.

Penso che le persoe siano in massima parte un prodotto dell' ambiente in cui vivono.
Se le persone che si cibano di maiali morti e inorridiscono a pensare di mangiare un gatto, nascevano in una cultura dove è normale mangiare animali come cani o gatti allora si sarebbero cibate senza problemi di tali animali.
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Messaggio da Cosmonauta »

Vero.

Ma per fortuna poi accadono cose che riescono a farci andare oltre questi condizionamenti.
Ad esempio ci sono persone che come animale domestico hanno un coniglio, magari non l'hanno scelto per motivi etici ma sicuramente quel coniglio non se lo mangerebbero mai.
Certo è più dura avere una mucca che gira per casa, ma se uno ce l'ha può essere che gli passi la voglia di mangiarla se anche accidentalmente la sente come un'amica.

E' anche vero che siamo in massima parte il prodotto dell'ambiente in cui viviamo, ma allora perchè io che sono nato e cresciuto tra mangiatori di carne sono vegetariano?
E come me altri?
Se sono eccezzioni sono contento che ce ne siano così tante e che aumentino!

E siamo forse OT... :D
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Messaggio da parider »

A me pare che in linea di massima sia così.
Ad esempio la maggior parte delle persone che nasce da una famiglia di fede cattolica diventa bene o male "credente" nel dio cattolico, anche se poi magari non va mai in chiesa.
In Italia la maggior parte delle persone credono nel dio cattolico (anche se ognuno a modo suo), in India la maggior parte crede nell'induismo, e così via.

Chi nasce da famiglia onnivora dove si mangiano maiali e mucche crescendo spesso rimane onnivoro e mangia maiali e mucche, e continua ad innoridirsi pensando di dover mangiare carne di gatti e cani.

Questi mi paiono dati di fatto, non mie opinioni personali
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Messaggio da Cosmonauta »

Certo che è così, ma è anche un dato di fatto che ci siano più persone sensibili a temi come il nutrirsi di carne e il rispetto degli anmali.
Sono sicuramente una sparuta minoranza rispetto al resto dell'umanità, ma esistono e un po' alla volta fanno si che questa falsa mitologia alimentare pian piano si sgretoli.
Questo stato di cose non è immutabile, può cambiare e comunque sta cambiando nonostante la propaganda incessante continui a dire che la carne è necessaria e che tutto ciò è inevitabile.
Certo ci vorrà del tempo.
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