Cibi biologici: proprietà organolettiche
Nella moderna concezione alimentare, particolare rilievo assumono gli alimenti cosiddetti biologici che, varrà bene subito precisare, non sempre sono quelli che noi riteniamo essere tali.
Per alimento biologico si intende quell’alimento ottenuto in maniera assolutamente naturale,senza impiego di prodotti chimici di sintesi (concimi chimici e pesticidi quali: diserbanti,anticrittogamici, fungicidi, insetticidi, ormoni, ecc…) e di OGM, secondo un sistema di coltivazione che rispetta le colture e l’ambiente che le ospita.
I prodotti da agricoltura biologica devono essere controllati e autorizzati ai sensi della normativa comunitaria (reg.cee 2092/91) e muniti di etichetta riportante l’apposito logo.
L’agricoltura convenzionale invece, da cui proviene la gran parte dei cibi che consumiamo, si caratterizza per gli elevati input energetici di cui necessita. I prodotti si ottengono, infatti, facendo uso massiccio di concimi chimici e altre sostanze quali pesticidi chimici di sintesi ad azione biocida: diserbanti,fungicidi, insetticidi, ma anche ormoni e antibiotici ad esempio per il latte convenzionale.
E’ ormai sostenuto da molti, che anche dal punto di vista organolettico e nutrizionale, i cibi biologici siano di gran lunga migliori dei cibi convenzionali.
Uno studio pubblicato su nature condotto da John Reganold, della Washington State University, conferma che i prodotti biologici non solo sono meno dannosi per l’ambiente e per la salute, ma sono anche più gustosi.
Dal punto di vista nutrizionale, l’alimento biologico, si differenzia da quello convenzionale, nei valori delle sostanze nutritive (proteine, lipidi, glucidi, vitamine, acqua, sali minerali).
Infatti, le sostanze nutritive degli alimenti biologici si presentano di alto valore, proprio per l’assenza di concimi pesanti che potrebbero alterarne, appunto, il valore nutritivo.
L’unico inconveniente, ma si spera presto superabile, dell’alimento biologico è il costo, che si presenta più alto dei normali alimenti (+15% in media) e che, in prevalenza, è dovuto a questioni relative alla distribuzione dei prodotti sul mercato. Secondo il Dr. U. Niggli Dell’Institute for ecological Agriculture/FiBL,coordinatore del progetto, i prodotti biologici possono avere un effetto positivo sulla salute umana dovuto al maggior contenuto di acidi grassi polinsaturi, vitamine, carotenoidi e antiossidanti in prodotti come lattughe, pomodori e patate. Nel latte il contenuto di polinsaturi e di CLA ed omega 3 è superiore del 60% rispetto al convenzionale (senza bisogno quindi di doverli aggiungere dall’esterno). Ulteriori informazioni possono essere trovate nel sito
www.qli.org in cui è
consentito l’accesso alle oltre 100 pubblicazioni del progetto (fonte EkoConnect infoletter). Inoltre Denis lairon dell’università di Aix-Marseille ha curato un aggiornamento esaustivo sulla qualità nutrizionale e sanitaria degli alimenti biologici.
Tra le peculiarità riscontrate solo nel biologico, una maggiore presenza di microelementi, e minerali come ferro e magnesio e una maggiore concentrazione di polifenoli antiossidanti come fenoli e acido salicilico. A proposito dei livelli di carboidrati, proteine e vitamine non sono stati raccolti dati sufficienti per una valutazione adeguata, mentre la carne bio contiene una maggiore quantità di grassi polinsaturi di quella tradizionale. L’elemento che contraddistingue la ricerca francese da quella della FSA inglese è la sicurezza alimentare. Il cibo bio, per esempio, non contiene pesticidi tra il 94 e il 100%, l’ortofrutta bio, invece spicca per una concentrazione del 50% inferiore al convenzionale di nitrati. I cereali biologici contengono quantità di micro tossine analoghe al prodotto convenzionale. Anche il Papa afferma: “la noncuranza e l’abuso nei confronti dell’ambiente minacciano l’umanità e le generazioni future quanto le guerre e il terrorismo, e i paesi industrializzati devono ammettere le loro responsabilità nella crisi ecologica e virare verso stili di vita più sobri….se vuoi coltivare la pace, custodisci il creato”.
L’agricoltura biologica, riportando la vita nei campi, favorisce la biodiversità, la riduzione della CO2 e aiuta anche le popolazioni del terzo modo a vivere in ambienti più salutari e diminuisce lo sfruttamento sia dei popoli che delle risorse locali.
L’agricoltura biologica oggi rappresenta anche una grande opportunità economica: il mercato biologico nel 2009 è cresciuto del 7% e i consumatori sono disposti a pagare di più per prodotti più sani prodotti nel rispetto della natura; le stime più aggiornate prevedono per il 2010 una crescita del 20%.