buongiorno, mi sembra il momento di domandarsi come ridare forza all'osso mandibolare (arcata inferiore) e mascellare (arcata superiore).
C'è una situazione che abbiamo discusso poco, che è quella in cui c'è una perdita di vitalità pressoche totale dell'osso mascellare, kieferostitis, ovvero necrosi ossea.
La necrosi ossea, insieme alla paradontosi, è la madre di focus dentari (noi finora avevamo menzionato solo denti del giudizio e denti devitalizzati).
Man mano che leggete queste info vedrete anche il motivo per cui avevo sperato che non se ne dovesse parlare per forza sul forum.
Virtu, ne ho parlato con Vito tuo conterraneo che hai anche incontrato di persona. Lui si è già organizzato su questo fronte, ti aiuterà senz'altro se glielo chiedi: lui si fa delle punture d'api sul mento per far arrivare afflusso sanguigno alla zona delle osteonecrosi.
Se questa è la tua difficoltà, ovvero la necrosi o poca vitalità residua di tutto il compartimento orale, ti devo dire la mia opinione che è che a poco serviranno le estrazioni di denti vivi.
Mi mancano informazioni sulla vitalità dei denti non devitalizzati nel tuo caso. Sembra una buona idea chiedere a tutti i dentisti da cui vai di ripetere i test di vitalità di vario tipo sui denti.
In alcuni casi in cui miei amici o colleghi avevano un dente che doveva essere devitalizzato, perché dava una sensibilità incredibile anche solo al bere un bicchiere d'acqua, noi prima di tutto abbiamo fatto un incappucciamento indiretto se c'era una carie, poi,
avendo verificato che ancora il nervo dentale morente gli portava gli stessi fastidi, abbiamo fatto
un paio di volte una puntura d'ape sul viso, dal lato del dente, con il risultato che il nervo dentale si è ripreso. Cioè la devitalizzazione ormai imminente non è stata più necessaria.
Ora capite pure come mai uno diventa radicale. Daunderer è radicale. Io sto descrivendo proposte radicali. Se uno vive con un problema irrisolvibile, se uno ha deciso di liberarsene a tutti i costi,
al pubblico risulterà senza dubbio che lui stia facendo cose radicali.
In questo caso le persone che non hanno dovuto devitalizzare un dente condannato dalla morte del nervo non mi considerano affatto radicale. Il dente però non era infetto alla radice, era solo nervo morente, altrimenti bisognava estrarlo o devitalizzarlo se era infetto.
In realtà io uso una fiala di veleno d'api che compro da Michael Simics in Canada. Nel 1998 tradussi e pubblicai con la Nuova Ipsa il libro "Apiterapia" di Bodog Beck, che descriveva la capacità del veleno d'api di riattivare gli ossi in necrosi.
A ben guardare la Cone Beam si hanno indicazioni che la capacità riparatoria dell'osso mandibolare è bassa. L'ipotesi di Zahlman su Kieferostitis confermerebbe questa pista. Come ridare vitalità all'osso mandibolare?
In pratica confermo tutto quello detto finora: cioè che non bisogna giocare con la morte dei denti e con l'odontoiatria, perché poi si creano focus dentali anche mascellari di vario tipo che rompono le scatole all'organismo. Anche l'alimentazione passata ci frega... ci ha fregato l'osso mandibolare. Daunderer insiste che l'amalgama coadiuva bene la morte dell'osso mandibolare.
Sul forum tedesco si parla spesso di questo. Tu vai da un dentista, anche uno bravo istruito da Daunderer, che usa, non so autoimpianto di cellule del sangue, ozonoterapia, flebo di vitamina C e molto altro (il mitico e costosissimo Lechner) e poi dopo vari mesi dalla cavitazione ci sono delle ricadute dei sintomi: ergo, NECROSI CRONICA DELL'OSSO.
Il MAGIC BULLET (rimedio magico), non esiste in questi casi. A volte anche ripetere tre volte la cavitazione porta sollievo temporaneo seguito da ricadute a distanza di qualche mese.
http://youtu.be/D8xuQ606Xak?t=15m51s
http://youtu.be/LAQQV44Zh9g?t=1m28s
Nei casi seri, il mio per esempio, ho usato varie cose strane che posso certificare su di me hanno dato risultati per migliorare la salute dell'osso sotto i denti: apiterapia, urinoterapia, digiuni, digiuni serali, niente cereali.
Urinoterapia: è un antinfiammatorio da usare appena dopo l'estrazione del dente. S'imbeve l'ovata nell'urina raccolta in un bicchiere e poi la si lascia sul luogo dell'estrazione 15 minuti al giorno.
gabriella ha scritto:Lorenzo caro... Ho usato l'urina come colluttorio...[il giorno dopo l'estrazione di un dente] Che gran sollievo! Grazie infinite!! Che meraviglia! Fra l'altro per me che son crudista il sapore non era cattivo sembrava come il brodo di spinaci...Il dolore è diminuito dell'80% mi sembra un miracolo non ho trovato in nessuna farmacia la vaschetta per il lavaggio agli occhi.. Mi puoi mandare il link
nuni ha scritto:una considerazione sulla pipì, che facevo ieri sera... È curioso che la natura abbia tenuto a stretta connessione la pipì con gli organi riproduttivi... che vengono da lei in qualche modo bagnati piu' volte al giorno. Evidentemente, se ha dotato il sesso della sua "acqua" un motivo importante deve esserci no? Fino a qualche decennio fa, quando i contadini si procuravano ferite o tagli sulla pelle non esitavano ad usare il rimedio dell'urina per accelerare la guarigione.
bibifil ha scritto:Lorenzo, buongiorno…un vero miracolo…ho guardato le ferite in bocca e l’effetto è come quando metti sulle ferite l’acqua ossigenata…è uscito fuori il bianco...dolore sparito… Io soffro d'infiammazione del palato molle e cervicale ogni qual volta ho uno stressor… Grazie ancora per tutto ho letto con avidità tutto il tuo materiale…Ma tu hai scritto anche un libro sull’argomento?....
In un mondo ideale uno avrebbe diritto a riprendersi avendo allontanato denti devitalizzati e denti del giudizio e facendo una dieta senza muco, per questo il mio silenzio sull'intera faccenda necrosi mandibolare finora.
Daunderer da' risposte sempre con maggiore lentezza, avrà pure i suoi 87 anni e non ci capisce niente col computer! Ora lo risollecito Virtu. Certamente io non riesco a dirti niente sui denti non devitalizzati.
Cercherò anche di fare un Post su questo argomento,
Osteonecrosi mandibolare cronica, che Daunderer ha coperto per esempio nel suo libro "Amalgama" che si trova su internet.
Quando si medica una ferita abbastanza profonda e complicata dove è impossibile garantire una guarigione per prima intenzione (es. applicazione dei punti di sutura).
Daunderer, professore e medico di ospedale invita a
fare medicazioni ogni quattro giorni della ferita come segue anche in caso di interventi di cavitazioni o di estrazioni dentali. SCOPO: ottenere una guarigione migliore possibile.
In pratica la ferita viene portata a sangue ogni TOT giorni.
I medici di ospedale sanno o dovrebbero sapere
che, quando si medica una ferita abbastanza profonda e complicata dove è impossibile garantire una guarigione per prima intenzione,
ogni qualvolta si procede alla medicazione occorre pulirla e, aiutati da una garza sterile, o da un bisturi, strofinarla affinche vengano rimossi tutte le parti necrotiche e gli essudati, eliminare tutto cio che si vede superficialmente la ferita, in poche parole questa deve "sanguinare", questo affinchè "La riparazione avvenga con passaggio di plasma e leucociti dalla rete vasale alla superficie della ferita. La riparazione procede lentamente dal basso e sui bordi con ricca neoformazione di vasi sanguigni e intensa attività fibroblastica (tessuto di granulazione)". Le medicazioni inizialmente vengono effettuate ogni 2-3 giorni e la ferita tenuta in umido.
Ad esempio l'applicazione di una garza, solitamente iodoformica,va applicata dentro ascessi o fistole per far spurgare bene le ferite chiuse in modo che pus e materiale infettivo venga succhiato verso l'esterno...
RITORNANDO A NOI, UN GIORNO DI DIGIUNO PRIMA DI UN'ESTRAZIONE DENTALE FACILITA MOLTO L'ESTRAZIONE NON PROBLEMATICA DI UN DENTE.
IL DIGIUNO DOPO L'ESTRAZIONE È LA COSA MIGLIORE CHE CI SIA, per far guarire meglio possibile l'osso.
SE UNO NON RISOLVE SUBITO SUBITO DEVE ABITUARSI A FARE DIGIUNI SERALI.