diario per una imminente (e larga) bonifica dentale
Inviato: 6 maggio 2015, 13:53
Salve,
faccio un sunto di quanto ho appreso su questo sito, da Ehret e riassumo il mio quadro.
Ho avuto un’epatite a 7 anni e qualche anno dopo mi hanno tolto le adenoidi. Ho mantenuto le tonsille.
Da 10 anni sono vegetariano, e da un anno, dopo aver scoperto Ehret, riprendo con i digiuni ovvero, molti microdigiuni: al massimo 36 ore che ho ridotto man mano a 12 ore. Ultimamente diventa sempre più difficile digiunare. Da un anno alimentazione 80% frutta e verdure crude, il rimanente ripartito tra qualche fetta di pane, qualche zuppa di vegetali cotti, qualche pizza, raramente un po’ di formaggio, frutta secca.
Inizialmente (un anno fa) ottimo miglioramento di salute, una gradevolle leggerezza fisica come non capitava da tempo, la mente che lentamente tornava a schiarirsi. Negli ultimi anni si era piuttosto offuscata, annebbiata (non prendevo comunque latte da molti anni e rarmente i formaggi).
Vi erano poi fasi alternanti di debolezza che tornando, via via si allungavano. Non ho escluso del tutto la vecchia alimentazione per evitare un cambiamento troppo brusco al corpo.
Da 5 anni vivo in India, un clima tropicale; l’inverno non scende mai sotto i 20 °C mentre da aprile a luglio vi è una media di 38 °C con elevati tassi di umidità.
I primi tempi ripresi il caffé (che avevo cessato in Italia) per stare in piedi.
Dopo quasi un anno di questa attuale alimentazione, pur non avendo un forte attaccamento al cibo, negli ultimi tempi il bisogno di mangiare è diventato imperioso, come una potente volontà al di fuori di quella mia (che sopresa!).
Si è poi aggiunto il bisogno di mangiare qualcosa che mi appaghi ed ho sempre una fametta continua che si è rivelata sfiancante. Non sono goloso, non ci sono cibi che mi attraggano particolarmente.
Negli ultimi 2 mesi ho praticato varie volte la Laghu Shanka prakshalana (antica pratica ayurvedica che consiste nel “lavare” stomaco ed intestino con acqua calda e sale himalayano opportunamente dosato).
Ogni volta che la pratico, il giorno dopo sto meglio ma digiunare diventa sempre più difficile e, nel frattempo, sono dimagrito “da paura”; 54 Kg per 1,80 d’altezza. Mai stato così magro in vita mia, ma sono contento d’aver buttato “tutto ciò che era in più”. Confesso che, se mi guardo allo specchio, mi fa un certo effetto vedermi così magro pelle e ossa, oltre al solito rituale della gente che chiede cosa mi sta succedendo...
Sono arrivato alla conclusione che l’Ostruzione (da Ehret) deve essere notevole per rendermi così difficoltosi i digiuni.
Probabilmente la causa più forte sono i denti. Da alcuni mesi ho scoperto questo incredibile mondo dei denti ed ho fatto subito una OP a novembre 2014. Ho letto molto di quanto ha scritto Lorenzo su questo forum e in giro per il web ed ho il timore di dover rimuovere una buona parte dei denti che ho. Vorrei chiedere aiuto nella lettura della mia OP. Purtroppo non ho memoria dei primi lavori dentari avvenuti 30 o 40 anni fa (oggi ho 55 anni). Tento di ricostruire la storia tramite l’OP.
Ho un ponte di metallo-ceramica su 45 e 47 di circa 30 anni fa (il 46 manca). Probabilmente sarà il primo a sparire con i suoi pilastri, 45 e 47.
Presumo di avere avuto uno spostamento dei denti oltre ad aver tolto 2 ottavi ; il 18 e 38 (lo intuisco dalla OP, non ricordo nulla. Aiutatemi se dico corbellerie!).
Da circa 2 anni ho un dolore ricorrente che ormai è diventato cronico e quotidiano al 28, riesco ancora a gestirlo con Magnesio cloruro, zapper e iodio messo localmente sulla gengiva oltre ad oilpulling quotidiano a digiuno. Dapprima lo iodio era sufficiente da solo.
Poi scopro la storia delle cicatrici su cui non trovo materiale sufficiente per capirne di più e qui c’è un altro gran problema:
Ho un gigantesco cheloide sul petto che parte dallo sterno a circa 4 dita sotto la clavicola, e prosegue a sx per circa 10 cm. (Cheloide in breve: come il corpo fa ricrescere l’osso, anche nelle ferite fa ricrescere ciò che manca per chiudere definitivamente l’apertura che è rappresentata dalla ferita ma, nel caso del cheloide, questa ricostruzione è incredibilmente eccessiva. Viene prodotto del materiale in eccesso. Inoltre, nel mio caso, un tempo si infiammava notevolmente).
La cosa incredibile è che questo cheloide venne fuori senza che vi sia mai stata una ferita! Oggi mi fa supporre che sia l’espressione potente di un disturbo altrove, non una causa. Due medici alternativi che stimo rimasero sbalorditi nel vederla. Applicavo solo impacchi di argilla verde per calmare le infiammazioni.
Ho un’altra cicatrice a seguito di 2 operazioni all’ernia del disco L4-L5 di 20 anni fa.
Non ho trovato molte informazioni sulle cicatrici eccetto che è molto utile iniettare procaina per vedere se vi sono interruzioni di disturbi nel corpo. Qui in India la procaina è ben oltre la fantascienza, ma a breve rientro in Italia per qualche mese. Vorrei chiedere a chi lo sa se, per iniettare la procaina nel petto intorno al cheloide, è possibile tramite una siringa ad ago corto per iniezioni sotto pelle.
Inoltre soffro di cervicale da circa 35 anni. I dolori si sono attenuati molto negli ultimi 15 anni ma l’irrigidimento ogni tanto torna ed ultimamente è tornato molto più frequentemente e con maggiore intensità.
Negli ultimi anni ho una stanchezza cronica fisica, migliorata notevolmente con i digiuni e il cambio di alimentazione, ma comunque è sempre presente.
La capacità di concentrazione era diminuita moltissimo, quasi azzerata, oggi, con il cambio di alimentazione, riesco al massimo a concentrarmi per un paio d’ore poi cala una saracinesca nella mente se non riposo.
Le gambe non stanno mai ferme, le muovo in continuazione. Quest’ultima situazione è migliorata con la cessazione del caffé, ma non smette.
Frequenti i fastidi o dolori al braccio dx a partire dalla spalla.
Negli anni ho sviluppato patologie sempre a dx ma, da 2 anni sono iniziate anche a sx dopo la devitalizzazione del 37 (sembra che il 38 sia assente, è così? Altrimenti è il 38). Un anno fa è stato impiantato un perno sul 16 di non so quale materiale (non sapevo ancora nulla della focalità dei denti) e poco dopo, è iniziato un peggioramente generale, arginato in parte dal radicale cambiamento di alimentazione e dai micro-digiuni da quando cioè, ho iniziato questo nuovo percorso, da quando ho scoperto questo sito.
Qualche volta, il mignolo e l’anulare della mano dx hanno leggeri movimenti autonomi, come se qualcosa tirasse il nervo o ciò che li correla. Questo fa pensare all’ottavo superiore dx che è assente, cioè il 18.
DA 15 anni ho molto muco nel naso, nel 2000 mi fecero una bruciatura delle coane (il chirurgo voleva rompere il setto nasale ma non mi ha mai detto perché cambiò idea in sala operatoria. Grazie al cielo cambiò idea...).
Ultimamente questo muco è notevolmente diminuito. Sono tornato dopo 15 anni a dormire con un cuscino basso. Una grazia.
Occhi. Talvolta ho del nistagmo ovvero brevissimi scatti autonomi degli occhi. L’occhio dx mi dà spesso problemi da anni. A volte cambia focalizzazione da solo. 18 mesi fa ho avuto un incidente all’occhio dx con conseguente operazione, ovvero abrasione di 3 strati superficiali per farli ricrescere. Il chirurgo mi disse che sarebbe rimasta una microscopica macchia al centro dell’occhio ma recentemente è scomparsa. Un’altra grazia.
La stanchezza cronica del corpo è più concentrata nelle gambe.
Ginocchio dx, 15 anni fa iniziò un calvario con molte analisi di professoroni che non approdarono a nulla. Una dottoressa omeopatica in gamba mi ridusse il problema al 90%. Talvolta ho dei fastidi ancora, ma non situazioni dolorose.
Sporadici problemi all’orecchio dx.
Dalla OP si direbbe che mancando il 26, il 27 si è inclinato premendo sulle radici del 28 creando una zona a differente densità (cavitazione? Ampia osteonecrosi? ) che spiegherebbe alcuni dei problemi citati cioè orecchio dx, spalla dx, ginocchio dx, mano ulnare dx, cervicale.
Si direbbe anche che, mancando il 46, ci sia stato uno spostamento a catena con inclinazione del 47 che preme sul 48 e vi è una notevole nebulosità in quell’area (molto marciume sotterraneo?).
Questo anno passato tra micro-digiuni, Shankaprakshalana, cambio radicale di alimentazione, enteroclismi al caffé, al limone, al sale, la costruzione di molti trasmutatori (orgoniti), ha comunque prodotto notevoli risultati positivi.
Un particolare molto interessante ha rafforzato il percorso: man mano che procedevo, migliorava l’ordine logico della mia vita.
Ero caduto da tempo in una sorta di caos da cui non riuscivo a venire fuori. Tutto ciò che era accumulato nello studio ed altrove, in attesa di essere vagliato, veniva man mano eliminato o messo nel giusto posto. Vedevo in questo, lo specchio esterno del processo in corso. Inolte tutto questo spiegherebbe anche un’altra cosa importante; il fatto che negli ultimi anni abbia prevalentemente incontrato gente con forti patologie. Il materiale focale depositato in me, mi faceva andare in risonanza con quel tipo di gente. E’ presente nella mia carta astrologica (Astrologia Vedica) questa problematica e cercavo una soluzione...
Mesi fa pubblicai un post sul velo molto intenso che avevo sugli occhi al risveglio, e che non andava via tanto facilmente. Iniziò insieme ai digiuni ed enteroclismi. ....Divertente quest’altra analogìa; un velo al risveglio... (mi ricorda il film Matrix).
Ne è rimasto ben poco. Era un altro canale di depurazione come diceva Ehret. Uso spesso una soluzione salina che faccio all’1% con sale himalyano bianco, ed inumidisco l’area intorno agli occhi con lime (i limoni indiani).
Leggendo di Lorenzo nei vari post, si nota quanto ci tenga che la persona prenda coscienza di quanto gli avviene, perché è la fase più importante del processo di ri-crescita e ri-costruzione. Sono d’accordo con lui. La guarigione come le offese al corpo, nascono altrove nella nostra personale storia, per poi discendere nel corpo e darci le lezioni di cui necessitiamo per crescere. Una delle conseguenze, detto crudelmente, è che incontriamo le persone con cui andiamo in risonanza e quindi, anche i medici, per quanto maldestri e terribili possano essere per la loro incapacità a capire la vita, sono i dispensatori del nostro destino fino a quando non capiamo (assicuro di parlare per ripetute esperienze dirette in un lontano passato, con delle eccellenti espressioni dell’intellighentia medica. Fin quando ho creduto a quel mondo di follia).
Generalmente parlando, questa modalità di vita continua fino a quando emerge quell’ultimo grido disperato che ti fa suicidare o inevitabilmente ti fa emergere da un marciume di cui siamo parte.
Sono profondamente convinto che, tutti coloro che cercano realmente la verità in questo difficile mondo, sono delle piccole luci che iniziano a brillare e solo in questo modo, con una ricerca vera, non dettata da falsità operanti, si possa diffondere quella Luce che contagia.
In questo senso ringrazio Luciano, Lorenzo, Sandro, Ricky66, Superwoman, Stellina e i vari veterani che aiutano su questo sito (perdonatemi vi prego, se ho dimenticato qualcuno).
Riguardo le tematiche a monte, che hanno creato la mia situazione attuale, penso di esserne abbastanza cosciente (sono un po’ troppo personali per parlarne pubblicamente). Gli strumenti che usavo non erano ancora completi, mancava ancora qualcosa che oggi, ho scoperto, è contenuto negli insegnamenti di ehret e nei confronti analitici di questo sito.
Quello che vorrei chiedere è: da quale parte potrei cominciare la bonifica dentale? “ A naso”, mi verrebbe da iniziare togliendo il 48, poi il 16 col perno insieme al 15 ed al ponte con i suoi pilastri ovvero 47 e 45. Poi il 27 e 28 quindi il 37 ed attenderei un po’ per 35 e 36.
E’ un’ipotesi, qualcuno mi aiuta?
A breve sarò in Italia non per molto tempo quindi cerco di concentrare tutto il lavoro che c’è da fare sui denti.
Tentare in India una cosa del genere è follia pura (almeno fino ad ora).
Ripeto: non ricordo quasi nulla del mio passato dentale. Tento di dedurlo dalla OP e dai disturbi che ho.
Conferme, smentite, spunti ma soprattutto un aiuto, sono ben accolti
Un caro saluto
P.S. non c'è la procedura per caricare una immagine per cui invio l'OP a Luciano con richiesta di pubblicazione se possibile.
faccio un sunto di quanto ho appreso su questo sito, da Ehret e riassumo il mio quadro.
Ho avuto un’epatite a 7 anni e qualche anno dopo mi hanno tolto le adenoidi. Ho mantenuto le tonsille.
Da 10 anni sono vegetariano, e da un anno, dopo aver scoperto Ehret, riprendo con i digiuni ovvero, molti microdigiuni: al massimo 36 ore che ho ridotto man mano a 12 ore. Ultimamente diventa sempre più difficile digiunare. Da un anno alimentazione 80% frutta e verdure crude, il rimanente ripartito tra qualche fetta di pane, qualche zuppa di vegetali cotti, qualche pizza, raramente un po’ di formaggio, frutta secca.
Inizialmente (un anno fa) ottimo miglioramento di salute, una gradevolle leggerezza fisica come non capitava da tempo, la mente che lentamente tornava a schiarirsi. Negli ultimi anni si era piuttosto offuscata, annebbiata (non prendevo comunque latte da molti anni e rarmente i formaggi).
Vi erano poi fasi alternanti di debolezza che tornando, via via si allungavano. Non ho escluso del tutto la vecchia alimentazione per evitare un cambiamento troppo brusco al corpo.
Da 5 anni vivo in India, un clima tropicale; l’inverno non scende mai sotto i 20 °C mentre da aprile a luglio vi è una media di 38 °C con elevati tassi di umidità.
I primi tempi ripresi il caffé (che avevo cessato in Italia) per stare in piedi.
Dopo quasi un anno di questa attuale alimentazione, pur non avendo un forte attaccamento al cibo, negli ultimi tempi il bisogno di mangiare è diventato imperioso, come una potente volontà al di fuori di quella mia (che sopresa!).
Si è poi aggiunto il bisogno di mangiare qualcosa che mi appaghi ed ho sempre una fametta continua che si è rivelata sfiancante. Non sono goloso, non ci sono cibi che mi attraggano particolarmente.
Negli ultimi 2 mesi ho praticato varie volte la Laghu Shanka prakshalana (antica pratica ayurvedica che consiste nel “lavare” stomaco ed intestino con acqua calda e sale himalayano opportunamente dosato).
Ogni volta che la pratico, il giorno dopo sto meglio ma digiunare diventa sempre più difficile e, nel frattempo, sono dimagrito “da paura”; 54 Kg per 1,80 d’altezza. Mai stato così magro in vita mia, ma sono contento d’aver buttato “tutto ciò che era in più”. Confesso che, se mi guardo allo specchio, mi fa un certo effetto vedermi così magro pelle e ossa, oltre al solito rituale della gente che chiede cosa mi sta succedendo...
Sono arrivato alla conclusione che l’Ostruzione (da Ehret) deve essere notevole per rendermi così difficoltosi i digiuni.
Probabilmente la causa più forte sono i denti. Da alcuni mesi ho scoperto questo incredibile mondo dei denti ed ho fatto subito una OP a novembre 2014. Ho letto molto di quanto ha scritto Lorenzo su questo forum e in giro per il web ed ho il timore di dover rimuovere una buona parte dei denti che ho. Vorrei chiedere aiuto nella lettura della mia OP. Purtroppo non ho memoria dei primi lavori dentari avvenuti 30 o 40 anni fa (oggi ho 55 anni). Tento di ricostruire la storia tramite l’OP.
Ho un ponte di metallo-ceramica su 45 e 47 di circa 30 anni fa (il 46 manca). Probabilmente sarà il primo a sparire con i suoi pilastri, 45 e 47.
Presumo di avere avuto uno spostamento dei denti oltre ad aver tolto 2 ottavi ; il 18 e 38 (lo intuisco dalla OP, non ricordo nulla. Aiutatemi se dico corbellerie!).
Da circa 2 anni ho un dolore ricorrente che ormai è diventato cronico e quotidiano al 28, riesco ancora a gestirlo con Magnesio cloruro, zapper e iodio messo localmente sulla gengiva oltre ad oilpulling quotidiano a digiuno. Dapprima lo iodio era sufficiente da solo.
Poi scopro la storia delle cicatrici su cui non trovo materiale sufficiente per capirne di più e qui c’è un altro gran problema:
Ho un gigantesco cheloide sul petto che parte dallo sterno a circa 4 dita sotto la clavicola, e prosegue a sx per circa 10 cm. (Cheloide in breve: come il corpo fa ricrescere l’osso, anche nelle ferite fa ricrescere ciò che manca per chiudere definitivamente l’apertura che è rappresentata dalla ferita ma, nel caso del cheloide, questa ricostruzione è incredibilmente eccessiva. Viene prodotto del materiale in eccesso. Inoltre, nel mio caso, un tempo si infiammava notevolmente).
La cosa incredibile è che questo cheloide venne fuori senza che vi sia mai stata una ferita! Oggi mi fa supporre che sia l’espressione potente di un disturbo altrove, non una causa. Due medici alternativi che stimo rimasero sbalorditi nel vederla. Applicavo solo impacchi di argilla verde per calmare le infiammazioni.
Ho un’altra cicatrice a seguito di 2 operazioni all’ernia del disco L4-L5 di 20 anni fa.
Non ho trovato molte informazioni sulle cicatrici eccetto che è molto utile iniettare procaina per vedere se vi sono interruzioni di disturbi nel corpo. Qui in India la procaina è ben oltre la fantascienza, ma a breve rientro in Italia per qualche mese. Vorrei chiedere a chi lo sa se, per iniettare la procaina nel petto intorno al cheloide, è possibile tramite una siringa ad ago corto per iniezioni sotto pelle.
Inoltre soffro di cervicale da circa 35 anni. I dolori si sono attenuati molto negli ultimi 15 anni ma l’irrigidimento ogni tanto torna ed ultimamente è tornato molto più frequentemente e con maggiore intensità.
Negli ultimi anni ho una stanchezza cronica fisica, migliorata notevolmente con i digiuni e il cambio di alimentazione, ma comunque è sempre presente.
La capacità di concentrazione era diminuita moltissimo, quasi azzerata, oggi, con il cambio di alimentazione, riesco al massimo a concentrarmi per un paio d’ore poi cala una saracinesca nella mente se non riposo.
Le gambe non stanno mai ferme, le muovo in continuazione. Quest’ultima situazione è migliorata con la cessazione del caffé, ma non smette.
Frequenti i fastidi o dolori al braccio dx a partire dalla spalla.
Negli anni ho sviluppato patologie sempre a dx ma, da 2 anni sono iniziate anche a sx dopo la devitalizzazione del 37 (sembra che il 38 sia assente, è così? Altrimenti è il 38). Un anno fa è stato impiantato un perno sul 16 di non so quale materiale (non sapevo ancora nulla della focalità dei denti) e poco dopo, è iniziato un peggioramente generale, arginato in parte dal radicale cambiamento di alimentazione e dai micro-digiuni da quando cioè, ho iniziato questo nuovo percorso, da quando ho scoperto questo sito.
Qualche volta, il mignolo e l’anulare della mano dx hanno leggeri movimenti autonomi, come se qualcosa tirasse il nervo o ciò che li correla. Questo fa pensare all’ottavo superiore dx che è assente, cioè il 18.
DA 15 anni ho molto muco nel naso, nel 2000 mi fecero una bruciatura delle coane (il chirurgo voleva rompere il setto nasale ma non mi ha mai detto perché cambiò idea in sala operatoria. Grazie al cielo cambiò idea...).
Ultimamente questo muco è notevolmente diminuito. Sono tornato dopo 15 anni a dormire con un cuscino basso. Una grazia.
Occhi. Talvolta ho del nistagmo ovvero brevissimi scatti autonomi degli occhi. L’occhio dx mi dà spesso problemi da anni. A volte cambia focalizzazione da solo. 18 mesi fa ho avuto un incidente all’occhio dx con conseguente operazione, ovvero abrasione di 3 strati superficiali per farli ricrescere. Il chirurgo mi disse che sarebbe rimasta una microscopica macchia al centro dell’occhio ma recentemente è scomparsa. Un’altra grazia.
La stanchezza cronica del corpo è più concentrata nelle gambe.
Ginocchio dx, 15 anni fa iniziò un calvario con molte analisi di professoroni che non approdarono a nulla. Una dottoressa omeopatica in gamba mi ridusse il problema al 90%. Talvolta ho dei fastidi ancora, ma non situazioni dolorose.
Sporadici problemi all’orecchio dx.
Dalla OP si direbbe che mancando il 26, il 27 si è inclinato premendo sulle radici del 28 creando una zona a differente densità (cavitazione? Ampia osteonecrosi? ) che spiegherebbe alcuni dei problemi citati cioè orecchio dx, spalla dx, ginocchio dx, mano ulnare dx, cervicale.
Si direbbe anche che, mancando il 46, ci sia stato uno spostamento a catena con inclinazione del 47 che preme sul 48 e vi è una notevole nebulosità in quell’area (molto marciume sotterraneo?).
Questo anno passato tra micro-digiuni, Shankaprakshalana, cambio radicale di alimentazione, enteroclismi al caffé, al limone, al sale, la costruzione di molti trasmutatori (orgoniti), ha comunque prodotto notevoli risultati positivi.
Un particolare molto interessante ha rafforzato il percorso: man mano che procedevo, migliorava l’ordine logico della mia vita.
Ero caduto da tempo in una sorta di caos da cui non riuscivo a venire fuori. Tutto ciò che era accumulato nello studio ed altrove, in attesa di essere vagliato, veniva man mano eliminato o messo nel giusto posto. Vedevo in questo, lo specchio esterno del processo in corso. Inolte tutto questo spiegherebbe anche un’altra cosa importante; il fatto che negli ultimi anni abbia prevalentemente incontrato gente con forti patologie. Il materiale focale depositato in me, mi faceva andare in risonanza con quel tipo di gente. E’ presente nella mia carta astrologica (Astrologia Vedica) questa problematica e cercavo una soluzione...
Mesi fa pubblicai un post sul velo molto intenso che avevo sugli occhi al risveglio, e che non andava via tanto facilmente. Iniziò insieme ai digiuni ed enteroclismi. ....Divertente quest’altra analogìa; un velo al risveglio... (mi ricorda il film Matrix).
Ne è rimasto ben poco. Era un altro canale di depurazione come diceva Ehret. Uso spesso una soluzione salina che faccio all’1% con sale himalyano bianco, ed inumidisco l’area intorno agli occhi con lime (i limoni indiani).
Leggendo di Lorenzo nei vari post, si nota quanto ci tenga che la persona prenda coscienza di quanto gli avviene, perché è la fase più importante del processo di ri-crescita e ri-costruzione. Sono d’accordo con lui. La guarigione come le offese al corpo, nascono altrove nella nostra personale storia, per poi discendere nel corpo e darci le lezioni di cui necessitiamo per crescere. Una delle conseguenze, detto crudelmente, è che incontriamo le persone con cui andiamo in risonanza e quindi, anche i medici, per quanto maldestri e terribili possano essere per la loro incapacità a capire la vita, sono i dispensatori del nostro destino fino a quando non capiamo (assicuro di parlare per ripetute esperienze dirette in un lontano passato, con delle eccellenti espressioni dell’intellighentia medica. Fin quando ho creduto a quel mondo di follia).
Generalmente parlando, questa modalità di vita continua fino a quando emerge quell’ultimo grido disperato che ti fa suicidare o inevitabilmente ti fa emergere da un marciume di cui siamo parte.
Sono profondamente convinto che, tutti coloro che cercano realmente la verità in questo difficile mondo, sono delle piccole luci che iniziano a brillare e solo in questo modo, con una ricerca vera, non dettata da falsità operanti, si possa diffondere quella Luce che contagia.
In questo senso ringrazio Luciano, Lorenzo, Sandro, Ricky66, Superwoman, Stellina e i vari veterani che aiutano su questo sito (perdonatemi vi prego, se ho dimenticato qualcuno).
Riguardo le tematiche a monte, che hanno creato la mia situazione attuale, penso di esserne abbastanza cosciente (sono un po’ troppo personali per parlarne pubblicamente). Gli strumenti che usavo non erano ancora completi, mancava ancora qualcosa che oggi, ho scoperto, è contenuto negli insegnamenti di ehret e nei confronti analitici di questo sito.
Quello che vorrei chiedere è: da quale parte potrei cominciare la bonifica dentale? “ A naso”, mi verrebbe da iniziare togliendo il 48, poi il 16 col perno insieme al 15 ed al ponte con i suoi pilastri ovvero 47 e 45. Poi il 27 e 28 quindi il 37 ed attenderei un po’ per 35 e 36.
E’ un’ipotesi, qualcuno mi aiuta?
A breve sarò in Italia non per molto tempo quindi cerco di concentrare tutto il lavoro che c’è da fare sui denti.
Tentare in India una cosa del genere è follia pura (almeno fino ad ora).
Ripeto: non ricordo quasi nulla del mio passato dentale. Tento di dedurlo dalla OP e dai disturbi che ho.
Conferme, smentite, spunti ma soprattutto un aiuto, sono ben accolti
Un caro saluto
P.S. non c'è la procedura per caricare una immagine per cui invio l'OP a Luciano con richiesta di pubblicazione se possibile.