Fuoco di S.Antonio

Qui si possono discutere e richiedere riferimenti del libro riguardo alla risoluzione di condizioni non ottimali di salute

Moderatore: luciano

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mimmo
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Fuoco di S.Antonio

Messaggio da mimmo »

Salve a tutti da qualche giono ho il fuoco di S. Antonio sulla schiena con delle fitte, se qualcuno ha avuto questa esperienza, come l'ha superata e se digiunare potrebbe aiutarmi visto come dicono che in questo caso il sistema immunitario è basso. Grazie anticipatamente


La Filosofia del Digiuno
Questo libro offre la visione di un Autore illuminato sul digiuno. Per maggiori ragguagli: La Filosofia del Digiuno

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celestia
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Messaggio da celestia »

Oltre al digiuno potresti anche prendere alcuni cucchiai al giorno di succo d'Aloe Vera che disinfiamma l'intestino e purifica, lo trovi facilmente sia in farmacia che in erboristeria, oltretutto è anche gradevole quindi non è un intruglio disgustoso, non Ti crea problemi
Ciao
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mimmo
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Messaggio da mimmo »

Grazie Celestia del consiglio
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Maryza
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Messaggio da Maryza »

Circa tre anni fa dopo 4 cicli di kemioterapia, (per un tumore ai muscoli) mi è esploso il fuoco di sant'Antonio nei genitali è stato dolorosissimo e purtroppo è durato parecchi mesi. Purtroppo sono molto esperta su questo argomento e comunque oggi sono completamente guarita, ma ti confesso che è stata dura e dolorosa.

Non ti consiglio di digiunare, (in questo periodo di abbassamento del sistema immunitario) ma di ridurre e scegliere la qualità del cibo si! L'alimentazione è una delle principali fonti di malattia ma, se corretta ed equilibrata, è la prima cura per il nostro corpo.

Gli herpes sono una famiglia di virus che si propagano con gran facilità e che causano molte malattie, come il Vaiolo, la Varicella, l’Herpes genitale e quello orale, la Mononucleosi infettiva e l’Herpes Zoster, comunemente conosciuto come fuoco di Sant’Antonio; anzi, il virus del fuoco di Sant’Antonio è esattamente stesso della Varicella, il Varicella-zoster virus.

Quando da bambini o adolescenti si viene in contatto, per la prima volta nella vita, con questo virus, ci si ammala di Varicella e, immediatamente, il sistema immunitario si mobilita per distruggerlo. Questo, consapevole che la reazione dell’organismo non gli lascerà via di scampo, preferisce battere in ritirata; abbandona la pelle e si trasferisce nelle cellule nervose, dove, protetto dalle guaine che rivestono i nervi, al cui interno gli anticorpi non possono entrare, rimane per anni in una forma che i medici chiamano "latente ", in pratica vivo, ma incapace di moltiplicarsi, ospite del nostro corpo, ma come addormentato sino il giorno in cui, profittando di un temporaneo indebolimento delle difese immunitarie, si risveglia, spesso dopo decenni, e comincia a riprodursi, provocando non più la Varicella, ma l’Herpes Zoster. Per questo motivo, chi non ha mai avuto la Varicella, non potrà mai avere il fuoco di Sant’Antonio, mentre tutti quelli che hanno avuto la Varicella corrono il rischio, prima o poi, di svilupparlo.

Lo Zoster insorge di frequente negli anziani ed in persone con malattie del sistema immunitario o sottoposte a cure, come la chemioterapia e la radioterapia, che danneggiano, in modo profondo, i nostri meccanismi di difesa contro le infezioni. Altre volte, invece, la malattia si manifesta in persone del tutto sane che per fatti banali, come strapazzi, freddo o scottature solari, si indeboliscono e diventano momentaneamente più suscettibili ad ammalare.

Decorso della malattia

Abitualmente le difese immunitarie riescono, dopo 3-5 settimane, ad avere la meglio sulla malattia: il dolore si attenua e poi si spegne del tutto, le lesioni sulla pelle scompaiono e la maggior parte dei pazienti guarisce senza conseguenze.

Dopo la guarigione, l’individuo è, spesso, completamente immunizzato; in altre parole, protetto per sempre nei confronti di un possibile nuovo risveglio del virus.

Tuttavia questo non sempre avviene e per tale motivo ci sono persone che hanno avuto il fuoco di Sant’Antonio più di una volta nella loro vita.

Lo Zoster, se trattato precocemente, dura meno e dà disturbi più lievi.

Terapia

Le cure comprendono unguenti e lozioni locali, la protezione cutanea con garze sterili, gli antistaminici. Gli antibiotici per bocca sono utili solo se ci sono infezioni sovrapposte, e gli antidolorifici, dall’aspirina a quelli più potenti danno sollievo al malato.

Nei casi di dolore molto forte possono essere praticate infiltrazioni locali d’anestetici o impiegate creme e cerotti anestetici. Esistono farmaci antivirali (come Acyclovir e Valacylovir ed il Famcyclovir) che possono, quando assunti precocemente, accelerare la guarigione e aiutare a prevenire una temibile complicazione della malattia: la nevralgia post-erpetica.

Una guarigione molto dolorosa

Negli individui più anziani i sintomi, a volte, continuano a lungo, anche dopo la guarigione delle lesioni sulla pelle. Ci sono persone che lamentano persistenti mal di testa, paralisi dei muscoli della faccia o dolore dove un tempo c’erano le bollicine dello Zoster, anche molti mesi dopo la guarigione; in tutti questi casi che i medici parlano di nevralgia post-erpetica. Si tratta di un disturbo che persiste a lungo e gli scienziati pensano che sia causato dal fatto che i danni provocati dal virus, in alcuni pazienti, persistono per mesi anche dopo che il virus è stato sconfitto. La nevralgia post-erpetica è uno dei dolori più violenti che può affliggere l’uomo e provoca insonnia, perdita dell’appetito, dimagrimento, depressione ed uno stato d’ansia e sofferenza, tipico dei dolori che durano molto a lungo.

Per fortuna, oggi ci sono mezzi per curare il dolore. I narcotici sono molto potenti, ma possono anche avere conseguenze pericolose e perciò i medici preferiscono ordinare farmaci più moderni, ugualmente validi, e privi d’effetti nocivi. Creme contenenti Capsacina, sostanza ricavata dal peperoncino rosso, sono molto efficaci nel dar sollievo ai pazienti con nevralgia post-erpetica. Si è, inoltre, visto che alcuni farmaci, usati nella cura dell’epilessia, e perciò chiamati anticonvulsivanti, possono essere efficaci nella nevralgia post-erpetica.

L'assunzione di dosi massicce di vitamina C (spremute d'arancia e limoni in quantità elevate) può potenziare il sistema immunitario e limitare
l'herpes zoster. Il calcio e il magnesio sono importanti per la trasmissione degli impulsi nervosi e la protezione delle terminazioni nervose sensibili. La vitamina E (sino a 1600 UI al dì) ha dato buoni risultati nel dare sollievo nelle forme di lunga durata. L'olio di vitamina E applicato sulla parte malata è ritenuto efficace. (lo trovi in erboristeria o in farmacie specializzate)

Molte persone, infine, hanno tratto giovamento da cure alternative come l’agopuntura o la stimolazione elettrica dei nervi. (E' quello che ho fatto io)


Un abbraccio :wink:
maryza
"LA VOLONTA´ E´ CIO´ CHE CI TRASFORMA"

Se c'è una via migliore di un'altra, quella, puoi essere certo, è la via della Natura. (Ippocrate)
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mimmo
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Messaggio da mimmo »

Grazie Maryza per i cosigli utili vi farò sapere come va.Un'abbraccio a tutti.
robviz58
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Messaggio da robviz58 »

10 gr di lisina cloridrato al mattino e 10 alla sera aumentando le dosi in caso di persistenza.
se le bolle si sono gia rotte metti dell'argento colloidale ionico sulle ferite.

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