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sinergie alla dieta: QUANTITA' ED ORARI DEL CIBO

Inviato: 27 ottobre 2006, 16:14
da arca
A pagina 73 del suo libro Ehret dice:
ci si può depurare all’infinito, ma non si sarà mai perfettamente puliti dentro fino a quando non si cessa di assumere cibo cattivo, o anche cibo giusto ma in quantità eccessive.

L’alimentazione non è SOLO un problema di qualità di cibo ma ANCHE di quantità.

In definitiva, anche cibi corretti, ma a quantità elevate, sono tossici poiché l’organismo non è costruito per elaborare eccessive quantità di cibo che lo portano ad un superlavoro e quindi ad un intossicamento.

Tra tutte le specie animali, l’uomo è definito FRUGALE, cioè essenziale e la radice di frugale sta per fruttariano, cioè CHE È UTILE.

Qual’è quindi il corretto riferimento per ognuno della “corretta quantità di cibo da assumere”? Quand’è che approdiamo ad un eccesso? Quali sono le quantità corrette di cibo da assumere?


QUANTITA’
Nella millenaria Medicina Ayurveda troviamo la risposta a tale quesito; si dice che lo stomaco, in condizioni di salute ottimali, sia grande quanto il doppio del volume delle mani messe a coppa. Se unite a coppa le vostre mani, ottenete META’ DEL VOLUME DEL VOSTRO STOMACO.

Io ho provato ed ho verificato il seguente principio della medicina Ayurveda: la giusta quantità di cibo da immettere nello stomaco è quella contenuta in una coppa delle proprie mani; massimo una e mezza quando non si beve, così come previsto anche da Ehret.

Chiaramente se dovessimo misurare l’insalata, non la misureremmo già lavata poiché avremmo un chiaro aumento di volume; essa, come qualsiasi altra cosa, va misurata compatta.

Ad esempio, se tagliamo un cavolo cappuccio di medie dimensioni in quattro parti, vediamo che una di queste quattro parti RIEMPIE la coppa delle mani di un individuo di medie dimensioni.
Se sfogliassimo tutta questa quantità di cavolo cappuccio, ne verrebbe fuori una quantità enorme che sarebbe quasi impossibile da far accomodare nelle mani poste a coppa.

Qui non è un problema di quantità in quanto PESO DEL CIBO, bensì di quantità in quanto VOLUME.

ORARI
A suo tempo avevo sentito parlare di bioritmi e cose del genere.
Il bioritmo è una variazione periodica nei fenomeni biologici e comportamentali di un organismo vivente.
Non sono esperto in queste cose per cui non posso entrare nei dettagli, però, in linea con qualcosa che seppi dei bioritmi, una cosa ho voluto sperimentarla: se la cena termina entro le ore 18,30, l’organismo fa un miglior uso del cibo.

Un’altra cosa che ho sperimentato, insieme ad altre persone, è stato di avere l’inizio del pranzo per le ore 12,30 e la fine della cena entro, appunto, le 18,30-19,00.

Ciò significa che occupare lo stomaco solo per sei ore al giorno, crea una sorta di digiuno di cui il corpo ringrazierà dandoci più energia

CONCLUSIONE
Tutto ciò che ho detto l’ho sperimentato io insieme a diverse altre persone e posso dire che funziona. Sarà suggestione o profondi segreti della medicina intrinseca al corpo, ma con questi trucchetti sto ricevendo il massimo dall’alimentazione.

Ripeto: qualità del cibo, quantità ed orari.

Non fidatevi: PROVATE.
… e fatemi sapere!

Buon appetito a tutti.

Arca


8)

Inviato: 28 ottobre 2006, 13:34
da laura
grazie arca per il post, sempre a noi gradito!

mi sembra che il criterio sia molto logico, tu parli di volume e non di peso, a me allora è spontanea una domanda e una riflessione molto semplice...

subito ho pensato, se mangio una porzione di riso soffiato(gallette) e una mela grande, l'energia e la sensazione di sazietà dei due alimenti sono completamente diversi....poi ho pensato che solo la mela sarebbe corretta perchè frutto, e quindi la conclusione è che in natura è impossibile trovare una diversità tale di peso a parità di volume...cioè solitamente tutta la frutta ha un peso e un volume equilibrati....forse è questa la chiave della "correttezza fruttariana"?

:)

Inviato: 28 ottobre 2006, 18:22
da arca
Cara Laura,
la tua è una acuta osservazione.
Probabilmente anche questa è una di quelle cose regalateci dalla Natura che rendono il fruttarianesimo di valore: un ottimo rapporto volume/densità che è una cosa molto frequente nella frutta (il melograno no, ad esempio); quasi ad aiutarci a calcolare subito e facilmente le quantità necessarie.......

Circa i prodotti naturali, i carciofi ad esempio, ne approfitto per comunicare che dal calcolo della quantità nelle mani a coppa, vanno chiaramente esclusi (così come altri pochi prodotti a grande scarto similari) poichè circa il 90% del prodotto non è commestibile. In quei casi il calcolo va effettuato in base ALLA QUANTITA' DI PRODOTTO EFFETTIVO CHE ENTRA NELLO STOMACO.

Arca

Inviato: 31 ottobre 2006, 10:57
da pispola
Molto utili questi suggerimenti! Così non dobbiamo più stare lì a lambiccarci con le porzioni, le tazze, le bilance, ecc.
Una domanda (forse qualcuno ha già risposto in qualche parte del forum): dal libro di Ehret mi sembra che lui consigli di mangiare frutta a pranzo e verdura a cena, preferibilmente di un solo tipo. E' così? Voi come fate? Oppure mischiate, secondo la teoria delle combinazioni alimentari?

Inviato: 31 ottobre 2006, 17:16
da arca
Allora, come cosa più importante suggerirei una rilettura del libro.
In definitiva, Ehret parla di passi da compiere fino a poter sperimentare anche una non alimentazione che chiama digiuno superiore.
Ciò che tu citi è uno dei momenti di transizione, ma può anche essere uno stile alimentare definitivo se lo si sceglie come tale: nel libro è posto molto l'accento sui momenti della dieta di transizione.

In ogni caso suggerirei di mantenere sempre una semplicità nelle cose e quindi quello di alimentarsi con meno tipi di alimenti possibili per pasto.
La questione verdure a cena è per avere un sonno migliore visto che la frutta, per chi è eccessivamente intossicato, può risultare fastidiosa per il riposo notturno: ricordi quando si dice per le arance o le banane di non mangiarle la sera?
Comunque il forum è pieno di queste indicazioni, però, ripeto, suggerirei di rileggere il libro poiché sono davvero tante le cose che possono sfuggire alla prima lettura: ho sentito spesso di queste perplessità.
La "terapia" di Ehret, nella sua semplicità, è una cosa molto accurata e quindi è bene comprenderne tutte le linee guida che spiegano i vari passi della dieta di transizione.

Spero di aver chiarito un po' di dubbi, ma se hai bisogno ricontatta il forum.

Arca

Inviato: 14 luglio 2007, 16:10
da Narayani
Ho sentito parlare dei cicli circadiani, seguirli dovrebbe essere una sinergia, ma purtroppo non ci riesco :(
Per farla breve, diciamo che il mio orologio biologico (condizionato da lavoro in primis, umore, stanchezza, ecc. ecc.) è 6 ore avanti ... :(
Colazione ore 6: succo limone + tanta frutta
Pranzo ore 14: tanta verdura + qualche seme e germoglio
Cena: ....

Premetto che non ho particolari problemi, ovvero sto bene così.
Avete consigli in merito?


PS grazie a chi mi ha messo questa bella immagine sotto il nome!! :D

Inviato: 14 luglio 2007, 17:48
da arca
Premetto che non ho particolari problemi, ovvero sto bene così.
Avete consigli in merito?
Che si potrebbe stare anche meglio :wink: ; una barriera all'espansione è quella di credere che non ci sia qualcos'altro.

Inoltre se per te può essere interessante, trovi qualcosa qui sui ritmi circadiani:
https://www.arnoldehret.it/Forums-file- ... art-0.html
Ciao

Inviato: 15 luglio 2007, 14:44
da Narayani
Bene, allora spero che qualcosa cambi.. grazie.

Inviato: 15 luglio 2007, 15:43
da arca
E' meglio che sia un fatto di certezza, non di speranza!!!

Il concetto di SPERANZA prevede la delega del proprio potere all'esterno di sè e quindi il fatto di porlo nelle mani di qualcun altro (eventi-tempi-persone-luoghi o cose) e questa cosa si traduce nella frantumazione del sè. Risultato: siamo più deboli e facilmente condizionabili, con l'effetto finale di non essere più causa sulla vita e quindi di non poterci esprimere secondo i livelli e le richieste del nostro essere.
E' interesse della società civile :twisted: che noi deleghiamo il nostro potere, in modo tale che possiamo poi essere USATI per i loro marchingegni e per il loro giochi di potere. Essere agganciati alla speranza significa che la vita non può essere controllata e che siamo vittime di un destino raramente modificabile e comunque solo in piccola parte, poiché un evento desiderabile, caso mai verrà, sarà probabilmente forse anche l'ultimo...

Dalle mie parti si dice: chi di speranza vive, disperato muore.

Se non ti è di noia, puoi leggere questo tread, in particolare il terzo post.
https://www.arnoldehret.it/Forums-file- ... magia.html

Noi siamo esseri spirituali che usiamo un corpo e che per una serie di motivi ci siamo identificati con il corpo stesso e quindi viviamo come reali le cose a cui il corpo è soggetto; accordarsi con la natura del corpo ci fa negare la nostra vera natura; ma il negare la propria natura può al massimo alterare il comportamento, ma mai se stessi. Quindi poiché noi siamo esseri spirituali, prima o poi la nostra vera natura dovrà venire fuori, per questo ho coniato una frase che recita: SIAMO CONDANNATI AD ESSERE FELICI, QUINDI TANTO VALE INIZIARE DA SUBITO.
Ed è questa ottica che solo la certezza apportare un cambio di destinazione d'uso alla nostra esistenza.

Un abbraccio

Inviato: 15 luglio 2007, 16:11
da orso
arca ha scritto: Dalle mie parti si dice: chi di speranza vive, disperato muore.
Dalle mie invece si dice: "Chi vive sperando, muore cantando."

Inviato: 15 luglio 2007, 17:49
da Narayani
La speranza è l'ultima a morire, quindi è meglio non sperare affatto, ma agire.
:wink:

Inviato: 15 luglio 2007, 17:51
da arca
:wink:

Re: sinergie alla dieta: QUANTITA' ED ORARI DEL CIBO

Inviato: 18 luglio 2007, 17:07
da Narayani
arca ha scritto: Ciò significa che occupare lo stomaco solo per sei ore al giorno, crea una sorta di digiuno di cui il corpo ringrazierà dandoci più energia
Volevo chiederti: fare un pasto al giorno nell'orario più adatto sarebbe meglio o peggio ?

Grazie, ciao.

Inviato: 18 luglio 2007, 22:54
da arca
Gli assoluti, in quanto tali, sono irraggiungibili; quindi a tal proposito, non può essere meglio o peggio per partito preso e sempre così per tutti, ma tutto è in funzione del tuo stato di salute e di disintossicazione.
Si può morire di fame se non si ha la realtà che sei un essere spirituale, non ti serve a nulla mangiare se sai di esserlo.
Quindi dipende tutto dal tuo stato attuale; se ti riesce senza stress, allora va bene, altrimenti no!!!
Io non posso consigliarti senza conoscerti e non essendo medico; io non do terapie su questo forum, ma sono disponibile a scambiare esperienze e punti di vista avendo fatto circa due anni di esperienza.
Un caro abbraccio