ho avuto esperienze di ascessi curati in attesa di curare il dente (su denti e dentisti potrei scrivere un poema epico).
La prima volta avevo questo ascesso, il dentista mi diede degli antibiotici.
Io non li presi, e andai a letto con una enorme foglia di verza che mi fasciava tutta la mandibola.
L'ascesso passò rapidamente.
Tornando dal dent., che non sapeva niente, potei godermi discorsi tipo: "Ecco ce l'abbiamo fatta! Siamo riusciti a guarire da quell'ascesso! Era proprio brutto!".
Era entusiasta.
Col tempo, ma molti anni dopo, avevo un altro ascesso regolarmente - a causa di un dente curato male, sporgeva dall'arcata e si piantava nella gengiva a ogni masticazione, finché dopo qualche decennio una odontotecnica disse: ma questo dente sporge! (trent'anni di dolori alla schiena e al collo, grazie) - avevo questo ascesso regolarmente, dicevo, la gengiva diventava nera e a volte suppurava: evolvendo l'uso del cavolo, bastava un pezzetto di foglia fra gengiva e denti, e di solito rientrava.
Quando poi l'odontotecnica ebbe la visione, c'era un ascesso pauroso. Ma quel dentista era kinesiologo, cioè: ti fanno sedere, ti danno i medicinali in mano, e vedono se il tuo corpo acquista o perde forza, con semplici test - tipo spingi col braccio.
Allora, il test kinesiologico escluse tutti i farmaci velenosi, e predilesse il ribes nero, con cui guarii rapidamente, questa volta col beneplacito del dentista.
Nel mio caso l'ascesso era interno, dentro la gengiva all'apice della radice, cioè non si poteva pulire.
Palerma, la tua osservazione è ok, averlo saputo secoli fa... però effettivamente, quando hai quei dolori, dovrebbe significare che la carie è "in polpa", come si dice.
)-:
che male!
Quel dente poi venne operato, c'era la radice in necrosi, me lo sono portato in bocca per trent'anni.
ora ho un fantastico mezzo ponte... cioè due denti finti attaccati a un dente solo - incisivo - che ha una radice sola anziché le due che dovrebbe avere.
Tutto questo per un dentista che mi estrasse il dente accanto per errore, semplicemente provando una capsula. Per estrarla faceva forza con tutto il corpo.