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Inviato: 15 luglio 2010, 20:48
da Windin
Ciao Ursamajor! (bel nome tra l altro :wink: )

Bè io la vedo cosi...credo che quando una persona ha veramente fame, il cibo appare per ciò che è, ovvero vitalità prima di tutto e poi ovviamente piacere intenso e meraviglioso. Essa si ritroverà a masticare naturalmente in maniera controllata. Puntualmente, riprendendo a mangiare dopo un digiuno, ho sempre provato un' emozione stupenda durante il pasto godendo nella semplicità di un' infinità di sapori diversi anche grazie a un senso del gusto "riposato". In compenso associo una masticazione frettolosa a nervosismo, tensione, annebbiamento mentale per qualsiasi motivo ecc. Poi può essere che ci sia chi anche avendo realmente fame si avventi sul cibo come una belva, allora è il caso di regolarsi :lol: Ma credo che nella dieta di un onnivoro medio il senso di fame sia mischiato a un continuo desiderio di bloccare la disintossicazione. Contando per di più che molti vivono di stimolanti. Ad ogni modo interessante la questione del clistere Ursa! Però credo che se fosse realmente cosi significherebbe che un intestino sempre più pulito avrebbe maggiore difficoltà ad elaborare la massa fecale. Sarebbe da correrere ai ripari 8O E' più probabile che, reagendo ognuno diversamente ad uno stimolo esterno, ci sia anche chi debba moderare l' uso del clistere. Per alcuni può essere troppo invasivo, specialmente per chi ha un intestino pigro. Ma non credo che sia l' effettivo problema di Freaky. Infatti mi pare di capire che il transito intestinale c' è.

Inviato: 16 luglio 2010, 10:53
da Windin
Io credo che il cibo sia vitalità quanto l' aria, quanto un corpo non ustruito, quanto il sole o la visione di un bel film che emoziona ecc.. se poi vogliamo parlare più specificatamente della formula della vitalità di Ehret, quella è un 'altra storia. :D

Inviato: 16 luglio 2010, 13:51
da Windin
In effetti hai decisamente ragione :wink: dunque hai fatto bene a puntualizzare... forse avrei dovuto far intendere che quello che ho detto riguardava più il mio pensiero per non confonderlo con altri concetti collegati ad aspetti più pratici.