a cosa serve veramente l'alimentazione

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pispola
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a cosa serve veramente l'alimentazione

Messaggio da pispola »

Ciao a tutti, sono un nuovo arrivato e questo è il mio primo intervento nel forum.
Leggendo il libro di Ehret, quel che per me è più sconvolgente è l'idea che l'energia ci proviene dall'aria e dall'acqua, e che il cibo è solo una sorta di coadiuvante. Insomma, se noi siamo una macchina, il carburante è l'aria mentre il cibo potrebbe essere paragonato all'olio e ai vari liquidi che permettono agli ingranaggi di funzionare bene (ho capito bene o sto dicendo delle sciocchezze?).
Ma allora il cibo non ci da assolutamente nessuna energia? Da quel che ho capito, esso semplicemente funge da catalizzatore di energia (come il caffè).
Qualche tempo fa avevo letto un libro "Nutrirsi di luce" di Jasmuheen (Mediterranee), mi pare di capire che quelli che intraprendono l'alimentazione pranica altro non fanno che comprendere attraverso un digiuno di 21 giorni che in realtà noi viviamo di aria. Insomma non si tratta di imparare a vivere di aria bensì di capire che già lo stiamo facendo e lo abbiamo sempre fatto...


La Filosofia del Digiuno
Questo libro offre la visione di un Autore illuminato sul digiuno. Per maggiori ragguagli: La Filosofia del Digiuno

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luciano
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Messaggio da luciano »

Benvenuto Pispola sul forum! :D
Quello che hai letto corrisponde al vero.

Era la norma per l'uomo originale, l'archetipo dell'essere umano, in una condizione di perfetta salute.
Come sia poi avvenuta la progressiva degenerazione è un'informazione non facilmente reperibile. Molti testi di diverse religioni e dottrine filosofiche parlano della caduta dell'uomo, la cacciata dal paradiso terrestre ecc., ma non dicono come né perchè.

Ehret dice che questa condizione di vivere di sola aria la ritiene possibile per chi ha ottenuto un sangue assolutamente purificato, passando attraverso le diete di transizione e poi la dieta senza muco.

Ehret è stato nei pressi di Qumran, e afferma, in altri scritti suoi, che molte informazioni apprese in quei luoghi hanno contribuito all'elaborazione della dieta e che era seguita dagli Esseni. Inoltre sempre li si è reso conto che gli insegnamenti di Cristo sono stati alterati.

Anni dopo la morte di Ehret, sono stati scoperti i rotoli del Mar Morto e in essi è scritto che esisteva una comunità che viveva su una dieta di frutta e verdura a foglia verde, oltre a seguire altre pratiche igieniche.
Non si conoscono affermazioni del genere prima di quelle di Ehret e prima che venissero scoperti i rotoli del mar morto, se non un paio di frasi sibilline dette da Leonardo da Vinci, e, ma non posso darne prova, negli scritti che erano conservati nella biblioteca di Alessandria, che come sapete fu completamente bruciata.

Anche i templari attinsero informazioni in quella zona con cui elaborarono i principi della loro dieta: "...che la carne di nessun animale nè i suoi umori mai entrino nella bocca di un templare...né li si uccida se non per la difesa della vita propria e del debole...."

Comunque fino a quando non si raggiunge la condizione di avere un corpo perfettamente disintossicato, in cui scorre il sangue purificato, è necessario mangiare, a meno che non si stia facendo un digiuno per accelerrare la disintossicazione, sempre seguendo le istruzioni di Ehret.

Se fosse l'obiettivo di qualcuno, occorre considerare che non è qualcosa che si ottiene in poche settimane o mesi, e bisogna mettere in conto tutto quello che può rallentare come ben descritto nel libro, se si sono presi farmaci, ecc.
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pispola
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Messaggio da pispola »

Quel che dici è molto interessante, purtroppo immagino che le ricostruzioni alimentari storiche siano oltremodo difficili, eppure mi sto convincendo sempre più che avere a disposizione delle informazioni sull'alimentazione dei popoli nel corso dei millenni ci aiuterebbe a capire molte cose.
Da quanto mi dici un organismo può trarre le energie di cui ha bisogno da due fonti: aria e cibo. Però la sua capacità di estrarre energia dall'aria è frenata dalla presenza di muco e tossine, cioè ostruzione, e probabilmente ciò è vero anche per il cibo: più (e peggio) mangiamo, più abbiamo bisogno di mangiare. Proporrei una formula, un po' grossolana ma che può riassumere il concetto:
E=(A+C)/O
dove E è l'energia, A è l'aria, C è il cibo, e O l'ostruzione. Quando O diventa piccolissima (tende a 0) basta una minima quantità di A per sviluppare una E enorme. Stesso dicasi per C, ma bisogna fare attenzione al fatto che C può a sua volta creare O.
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luciano
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Messaggio da luciano »

La tua formula è corretta. Ci sono diversi modi di far funzionare la macchina umana. Le prestazioni dipendono dalla qualità del carburante. Non va escluso il sole, necessario per la fotosintesi.
Ehret ha ridotto nei minimi termini tutto col la formula V = F - O
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acerra99
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Messaggio da acerra99 »

Nel seguente discorso agli Esseni, Gesù sottolinea l’importanza del digiuno, dell’alimentazione cruda e di un giorno di digiuno a settimana. Il brano è tratto da - Il Vangelo Esseno della Pace - Ed. Manca, traduzione di Edmond B. Szekely,
l’originale in aramaico appartiene alla Biblioteca negli Archivi Segreti del Vaticano, mentre una copia in Slavonio è conservata nell’archivio Regale degli Asburgo (che ora è proprietà del Governo Austriaco). Si tratta di una serie di rotoli del terzo secolo ritrovati nei pressi del Mar Morto.


Sul digiuno

Sui cibi crudi

Di nuovo parla di cibo crudo

* Appendice (da Lorenzo)






§§ ^^^^^ § sul digiuno § ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §


E allora molti malati e storpi vennero da Gesù chiedendogli: «Maestro risanaci, rendici forti, non lasciarci più vivere nella nostra miseria. Sappiamo che hai il potere di sanare ogni specie di male».
E Gesù rispose: «Felici voi che volete sottrarvi al potere di Satana, perché vi condurrò nel regno degli angeli di nostra Madre, dove il potere di Satana non può entrare. Satana, principe di tutti i demoni e fonte di ogni male, è in agguato nel corpo di tutti i Figli degli Uomini. Seducendo ognuno con ciò a cui è più incline, egli promette ricchezze e potere, palazzi splendidi, ornamenti d’oro e d’argento e una moltitudine di servi; promette celebrità e gloria, fornicazione e libidine, ingordigia e grandi bevute di vino; promette una vita dissoluta, pigra o frivola. E quando i Figli degli Uomini saranno diventati schiavi di tutte queste vanità e abominazioni allora, in pagamento di ciò, egli carpirà loro tutto ciò che Madre Terra aveva fornito in abbondanza: il loro respiro, il loro sangue, le loro ossa, la loro carne, i loro occhi e orecchi. E le viscere del Figlio dell’Uomo si riempiranno di sporcizia ripugnante e di putrefazione; e moltitudini di vermi abominevoli ne faranno la loro abitazione.
Dovete combattere contro questa contaminazione del vostro corpo se volete che il potere del Dio vivente e la sua parola entrino in voi. Per questo, in verità vi dico, bisogna che rinnoviate voi stessi digiunando. Satana e le sue afflizioni possono essere allontanati soltanto con il digiuno accompagnato dalla preghiera».

Seguendo le parole di Gesù molti impuri e malati iniziarono a digiunare e pregare. E così il respiro di qualcuno divenne fetido come l’alito espulso dalle viscere e dall’interno di qualcun altro uscivano vomito e bava impura e maleodorante. E tutte quelle sporcizie si allontanavano in alcuni attraverso la bocca, in altri dal naso, in altri ancora dagli occhi e dagli orecchi. E molti avevano sulla pelle e in tutto il corpo un sudore disgustoso e abominevole; e su molte membra si formavano foruncoli infiammati che eruttavano abbondantemente e in molti casi l’urina era concentrata e densa come il miele; in altri era rossastra o scura, oppure calcarea quasi come la sabbia dei fiumi. E molti espellevano dalle loro viscere dei gas puzzolenti come l’alito dei demoni. Ed era un tanfo davvero insopportabile. E i demoni lasciavano le loro viscere sotto forma di moltitudini di vermi.
Alcuni erano tormentati da dolori forti e che non accennavano a placarsi, ed uno di essi implorò: «Maestro, vieni a liberarci dai nostri tormenti».

«Satana è entrato nei vostri corpi che sono l’abitazione di Dio; ed egli tiene in suo potere tutto ciò che vorrebbe rubare: il vostro respiro, il vostro sangue, le vostra ossa, la vostra carne, le vostre viscere, i vostri occhi e orecchi»; poi Gesù parlò loro con una parabola: «Voi siete come quel figliolo che mangiò e bevve per molti anni passando i suoi giorni nella dissolutezza e nel libertinaggio insieme ai suoi amici. E ogni settimana, a insaputa del padre, accumulava nuovi debiti sperperando tutto in pochi giorni. Chi gli prestava il denaro lo accontentava sempre sapendo che suo padre aveva molte ricchezze e pagava sempre con pazienza i debiti del figlio. E il padre ammoniva il figlio con gentilezza ma questi non ascoltava mai le sue parole e invano il padre lo supplicava affinché lasciasse la sua assidua e ininterrotta dissolutezza per andare a sorvegliare il lavoro dei suoi servi nei campi. E il figlio prometteva sempre di farlo qualora egli avesse pagato i suoi vecchi debiti, ma il giorno seguente ricominciava. E la vita dissoluta del figlio andò avanti per più di sette anni. Ma alla fine il padre disse: «Se continuo a pagare, i peccati di mio figlio non avranno fine», e non volle più pagare i debiti del figlio. Allora i creditori delusi, nella loro rabbia, presero il figlio in schiavitù affinché con il suo lavoro quotidiano restituisse il denaro ricevuto in prestito. E per il figlio cessarono il mangiare, il bere, e gli eccessi quotidiani; e annaffiava i campi col sudore della sua fronte dalla mattina alla sera e tutte le sue membra erano doloranti per quel lavoro non abituale. E dopo tre giorni disse al suo padrone: «Non ce la faccio più a lavorare perché tutti i miei arti sono doloranti, per quanto tempo ancora vuoi tormentarmi?».
«Finché non avrai saldato tutti i tuoi debiti col tuo lavoro... sarai libero quando saranno passati sette anni!». Il figlio disperato continuò piangendo: «Ma non potrò sopportare neanche sette giorni, abbi pietà di me, perché tutte le membra mi bruciano e mi dolgono». Ma il suo creditore gli gridò: «Affrettati nel lavoro, perché se per sette anni hai potuto passare giorno e notte nella dissolutezza ora allo stesso modo per sette anni dovrai lavorare. Non ti perdonerò fino a che non avrai pagato tutto il debito fino all’ultima dracma». E il figlio, disperato e con gli arti doloranti dovette far ritorno ai campi e lavorare.
E quando venne il settimo giorno, quello del sabato, durante il quale nessuno lavora nei campi, egli poteva a stento reggersi in piedi per la stanchezza e il dolore. Allora, radunando quel che restava delle sue forze, il figlio raggiunse barcollando la casa del padre e si gettò ai suoi piedi dicendo: «Padre credimi, perdona per l’ultima volta le mie offese verso di te. Ti giuro che non vivrò mai più da libertino e che diventerò il tuo figlio obbediente in tutte le cose. Liberami dalle mani del mio oppressore; padre guardami, osserva i miei arti sofferenti e non indurire il tuo cuore». Allora gli occhi del padre si velarono di lacrime ed egli abbracciò suo figlio dicendo: «Rallegriamoci perché oggi mi è concessa una grande gioia: ho ritrovato il mio figlio diletto che era perduto». E lo rivestì con gli abiti migliori e festeggiarono per tutto il giorno. Il mattino seguente il padre donò a suo figlio una borsa piena di argento per saldare con i creditori tutti i debiti. Al ritorno del figlio il padre gli disse: «Vedi, figlio mio, come è facile incorrere in sette anni di debiti con una vita dissoluta e com’è difficile pagarli con sette anni di duro lavoro?». «Padre, è veramente duro persino pagarli in sette giorni».
Il figlio fu grato perché sapeva che solo suo padre poteva perdonare così i suoi debiti, mentre con chiunque altro avrebbe dovuto lavorare duramente per sette anni. E diventò il suo figlio affezionato e ubbidiente e non contrasse più debiti perché sapeva quanto era duro ripagarli. Ed egli si recava ogni giorno nei campi di suo padre a sorvegliare il lavoro dei suoi operai e, ricordando il suo duro lavoro, evitava di farli lavorare troppo duramente. E così passavano gli anni e grazie alle sue cure i beni del padre si incrementavano incessantemente perché sul suo lavoro c’era la benedizione paterna. E pian piano egli restituì al padre una somma dieci volte maggiore di quella che dissipò in sette anni.
Allora il padre, vedendo che egli faceva buon uso dei suoi operai e delle sue proprietà gli disse: «Figlio mio, vedo che le mie cose sono in buone mani, così ti affido tutto il mio bestiame, la mia casa, le mie terre e i miei tesori. Questa sarà la tua eredità, continua ad incrementarla affinché io possa gioirne. E quando il figlio ricevette l’eredità del padre condonò tutti i debiti dei debitori che non potevano pagare, perché non aveva dimenticato».

E intorno a Gesù tutti ascoltavano meravigliati, perché le sue parole erano cariche di potere ed egli insegnava in maniera diversa dagli scribi e sacerdoti.
«Digiunate e pregate con fervore cercando la guarigione attraverso il potere del Dio vivente, affinché i vostri debiti siano estinti dal padre. Perché vi dico, in verità, che se non digiunerete non vi libererete mai da Satana e da tutti i malanni provocati da lui. E quando digiunate evitate i Figli degli Uomini e cercate gli angeli di nostra Madre Terra, perché in questo modo tutti i cattivi odori e le acque corrotte si allontaneranno in fretta».
«Maestro, dove sono gli angeli di nostra madre Terra?».
«Cercate l’aria fresca della foresta e dei campi e là troverete l’angelo dell’aria. Toglietevi scarpe e vestiti sopportando in tutto il vostro corpo l’abbraccio dell’angelo dell’aria. Quindi respirate a lungo e profondamente, affinché l’angelo dell’aria possa entrare dentro di voi. Io vi dico, in verità, che l’angelo dell’aria allontanerà dal vostro corpo tutte le sporcizie che lo contaminano sia esternamente che internamente. Nessun uomo può avvicinarsi a Dio se l’angelo dell’aria non lo lascia passare. Dobbiamo veramente rinascere tutti dall’aria e dalla verità perché il nostro corpo respira l’aria di Madre Terra mentre il nostro spirito respira la verità del Padre celeste.
E dopo l’angelo dell’aria cercate l’angelo dell’acqua. Nessun uomo può avvicinarsi a Dio se l’angelo dell’acqua non lo lascia passare. Dobbiamo veramente rinascere tutti dall’acqua e dalla verità, perché il nostro corpo si bagna nel fiume della vita terrena mentre il nostro spirito si bagna nel fiume della vita eterna. Poi che da Madre Terra riceviamo il nostro sangue e dal Padre celeste riceviamo la verità.
E in seguito, se dovesse restare in voi qualche traccia dei vostri peccati passati o qualche impurità, cercate l’angelo della luce del sole. Nessuno può avvicinarsi a Dio se l’angelo del sole non lo lascerà passare. Dobbiamo veramente rinascere tutti dal sole e dalla verità, perché il nostro corpo si riscalda alla luce del sole di Madre Terra mentre il nostro spirito si riscalda alla luce di verità del Padre celeste.

E quando tutti i peccati e tutte le impurità si saranno allontanate dal vostro corpo il vostro sangue diventerà puro come il sangue di nostra Madre Terra e come la spuma del fiume che gioca alla luce del sole. E il vostro respiro diventerà puro come l’alito dei fiori profumati; la vostra carne diventerà pura come la polpa dei frutti che rosseggia tra le foglie degli alberi, la luce dei vostri occhi diventerà chiara e luminosa come il sole che splende nel cielo sereno. E il vostro respiro, il vostro sangue e la vostra carne diventeranno tutt’uno con il respiro, il sangue e la carne di madre Terra, affinché anche il vostro spirito possa diventare tutt’uno con lo spirito del Padre celeste se non attraverso Madre Terra; così come nessun neonato può comprendere l’insegnamento del padre prima che sua madre l’abbia allattato, curato, lavato, cullato e allevato. Finché il bimbo è piccolo il suo posto è con sua madre e dovrà ubbidire a lei. Ma quando sarà cresciuto suo padre lo istruirà al fine di renderlo esperto nel suo lavoro. E quando il padre vedrà che egli comprende le sue istruzioni e fa bene il suo lavoro gli affiderà tutte le sue proprietà, che sono destinate al suo figlio diletto».

Le parole di Gesù furono seguite da un gran silenzio. Grazie ad esse quanti erano scoraggiati presero nuova forza e continuarono a pregare e a digiunare. E sapendo che sarebbero guariti, i malati seguivano le sue parole. E altri malati soffrivano forti dolori ma ciò nonostante perseveravano nel digiuno; e le loro forze si erano affievolite, li tormentava un gran caldo e se tentavano di alzarsi dal loro giaciglio per andare da Gesù le loro teste cominciavano a girare come se fossero risucchiate da un vortice; e se cercavano di mettersi in piedi ricadevano a terra.

Allora Gesù li raggiunse e si rivolse a loro in questo modo: «Satana sarà distrutto prima che sia distrutto il vostro corpo; mentre voi pregate e digiunate il vostro corpo è protetto dagli angeli di Dio e il potere di Satana non può danneggiarlo. Non tema dunque il vostro cuore, ma si rallegri, perché presto appariranno gli angeli di Dio per rioccupare la loro dimora e per riconsacrarla tempio di Dio. Essi afferreranno Satana e lo cacceranno dal vostro corpo insieme a tutte le sue malattie e impurità. Il suo potere su di voi finirà presto, è per questo che Satana ora vi tormenta così fortemente ».

«Felici saranno quelli che perseverano fino alla fine, perché i demoni di Satana scrivono tutte le vostre azioni peccaminose in un libro: il libro del vostro corpo e del vostro spirito. E ciò dal principio del mondo. Ma se vi pentirete dei vostri peccati e digiunando e pregando cercherete gli angeli di Dio, allora per ogni giorno in cui perseverete nel digiuno e nella preghiera gli angeli di Dio cancelleranno dal libro del vostro corpo e del vostro spirito un anno di azioni peccaminose».
«E se noi pecchiamo per sette volte sette anni?» chiese un malato che soffriva atrocemente. «Anche in quel caso il Padre celeste perdonerà tutti i vostri debiti in sette volte sette giorni».

Gesù si allontanò dicendo: «Io tornerò di nuovo per tutti quelli che persevereranno nella preghiera e nel digiuno fino al settimo giorno».
Fu nei pressi dell’ansa di un torrente che molti malati digiunarono e pregarono con gli angeli di Dio per sette giorni e sette notti.
Col trascorrere del settimo giorno tutti sentirono che la loro ricompensa era grande, e quando il sole riapparve all’orizzonte essi videro Gesù che, con il volto illuminato dallo splendore del sole nascente, procedeva verso di loro dalla montagna. E al suo saluto «la pace sia con voi» essi non ebbero parole, ma si inginocchiarono dinanzi a lui sfiorando il lembo del suo mantello in segno di avvenuta guarigione.
«Non ringraziate me bensì nostra Madre Terra e i suoi angeli risananti. Felici saranno quelli che dopo aver pagato i debiti e scacciato da loro i demoni e le malattie, persevereranno nel rispetto della legge del Dio vivente. Lavorate senza sosta per costruire il regno di Dio e per non essere scaraventati nel regno di Satana. Perché nel regno vivente di Dio abbonda la gioia eterna ma un’immutabile tristezza oscura il regno della morte di Satana».

Quelli allora risposero: «Tutto il nostro popolo rispetta le leggi di Mosè. Di quali leggi tu parli? Leggicele tu, Vogliamo ascoltare il tuo insegnamento per guarire e diventare giusti. Come potremo leggere le leggi di Dio se non nelle scritture?».
E Gesù allora continuò: «La legge è la parola viva del Dio vivente, è rivolta ai profeti vivi ed è indirizzata agli uomini viventi. Essa è nel nostro respiro, nel nostro sangue, nelle nostra ossa, nella nostra carne, nelle nostre viscere, nei nostri occhi, nei nostri orecchi e in ogni particella del nostro corpo. E’ scritta in tutto ciò che vive, la ritroviamo nell’erba, nell’albero, nel fiume, nella montagna, negli uccelli, del cielo e i pesci del mare; ma dobbiamo cercarla soprattutto in noi stessi, perché vi dico, in verità, che Dio non scrisse le sue leggi sulle pagine dei libri ma nel nostro cuore e nel nostro spirito».





§§ ^^^^^ § parla di cibo crudo § ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §


«Ma la legge di Mosè e quella tua sono diverse o no? E quale delle due è quella che procede dal Signore?».
«Diceva l’Antica saggezza, sulla prima serie delle tavole di Mosè: - Onora tua Madre Terra e il tuo Padre celeste rispettando i loro comandamenti, affinché i tuoi giorni sulla terra siano lunghi; e il comandamento successivo è non uccidere, perché quando uno uccide suo fratello, o un animale, o ciò che mangia, Madre Terra si allontanerà da lui sottraendogli il suo seno vivificante; e anche i suoi angeli lo eviteranno e così Satana farà del suo corpo la sua dimora. E il cibo che lui ha ucciso per darlo al suo corpo diventerà la sua tomba. Il cibo morto nel suo sangue diventerà veleno, nel suo respiro diventerà fetore, nella sua carne si trasformerà in pustole, nelle sue viscere in putrefazione.
E’ così che molte cose che provengono dal regno delle tenebre e dal signore di tutti i mali i Figli degli Uomini le hanno portate in loro stessi. E anche per questo essi non sono più riusciti a comprendere le parole della vita, perché sono finiti nella morte. Le tenebre hanno oscurato i loro occhi e le loro orecchie sono rimaste sorde.
Io vi dico, in verità, che Mosé ricevette le sue leggi da Dio non in forma scritta ma attraverso la parola vivente, e sono le stesse di cui vi parlo io ora. Ma i vostri avi di fronte alle prime tavole dissero: “questi comandamenti sono troppo duri” e non riuscirono a rispettarli. Allora Mosé disse al Signore: «Il mio cuore è triste perché il mio popolo si perderà: essi sono come bambini che ancora non comprendono le parole di loro padre. Signore, permettimi di dare loro altre leggi affinché non periscano. Per ora fa in modo che possano sorreggersi, poi quando saranno maturi per le tue parole, rivelerai loro le tue leggi». Per questo Mosé ruppe le due tavole di pietra dove erano scritti i dieci comandamenti e, in alternativa, dette loro dieci comandamenti dieci volte meno duri. E da questi dieci volte dieci comandamenti gli scriba e i Farisei hanno ricavato centinaia di volte dieci comandamenti: hanno caricato sulle vostre spalle pesi che neanche loro sopportano. Infatti più i comandamenti sono vicini a Dio e minore è il loro numero, mentre più se ne allontanano e maggiore diventa il numero. Perciò le leggi degli scriba e dei farisei sono innumerevoli. Le leggi degli angeli sono tre quella di Dio è Una.
Io qui vi insegno solo ciò che riuscite a comprendere, affinché conosciate le leggi del Figlio dell’Uomo e possiate seguire il vostro destino. Poi incontrerete anche gli angeli sconosciuti del Padre celeste e infine il santo spirito di Dio scenderà su di voi.
Quando gli angeli avranno purificato e rinnovato i vostri corpi rinforzando i vostri occhi, potrete sopportare la luce del nostro Padre celeste. Abbiate dunque fede, speranza e amore, accogliete gli angeli di Madre Terra e rispettate le sue leggi affinché Satana con tutti i suoi peccati, le sue sporcizie e le sue malattie possano scomparire dal vostro corpo».





§§ ^^^^^ § di nuovo parla di cibo crudo § ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §§ ^^^^^ §


E tutti furono meravigliati della sua saggezza e gli chiesero: «Maestro continua, insegnaci tutte le leggi che possiamo apprendere».
«La legge di vita è di non uccidere, né uomini, né animali e neanche il cibo che entra nella vostra bocca! Perché se mangiate cibo vivente quello stesso cibo vivificherà anche voi, ma se uccidete il vostro cibo quel cibo morto vi ucciderà. Poi che la vita viene solo dalla vita e dalla morte viene sempre la morte. Infatti ciò che ha ucciso il vostro cibo ucciderà anche i vostri corpi; e tutto ciò che ha ucciso i vostri corpi ucciderà anche le vostre anime.

Perché i vostri corpi diventano ciò che mangiate così come i vostri pensieri diventano il vostro spirito. Quindi non mangiate nulla che sia stato distrutto dal fuoco, dal gelo, o dall’acqua; perché i cibi bruciati, congelati o marci, bruceranno, congeleranno e faranno marcire anche i vostri corpi. Non fate come il contadino sciocco che seminò semi cotti, congelati e marci, e quando venne l’autunno i suoi campi non produssero nulla e la sua miseria fu grande. Ma fate come quel contadino che seminò nel suo campo semi viventi i quali si moltiplicarono centinaia di volte.

E non dimenticate che ogni settimo giorno è santo ed è consacrato a Dio. Per sei giorni nutrite il vostro corpo con i doni di Madre Terra ma il settimo giorno santificatelo per il vostro Padre celeste. Il settimo giorno non nutritevi di cibo terreno ma vivete solo della parola di Dio e intrattenetevi tutto il giorno con gli angeli del Signore nel regno del Padre celeste. Fate in modo che, come voi lavorate per sei giorni nel regno di Madre Terra così nel settimo giorno gli angeli di Dio costruiscano nel vostro corpo il regno dei cieli; quindi nel settimo giorno non lasciate che il cibo, nel vostro corpo, disturbi il lavoro degli angeli.

E qualcuno meravigliato, chiese: «Maestro, come possiamo preparare il nostro pane quotidiano senza fuoco?».
«Lasciate che siano gli angeli di Dio a preparare il vostro pane. Bagnate il vostro grano affinché possa penetrarvi l’angelo dell’acqua, quindi disponetelo all’aria affinché sia abbracciato anche dall’angelo dell’aria; poi lasciatelo al sole dal mattino alla sera affinché possa discendervi anche l’angelo della luce del sole. E la benedizione di questi tre angeli farà sbocciare in fretta nel vostro grano il germoglio della vita. Poi macinate il vostro grano e ricavatene delle cialde sottili come fecero i vostri padri quando lasciarono l’Egitto, la dimora della schiavitù. Quindi disponete di nuovo quelle cialde al sole fin dal mattino e a mezzogiorno giratele, affinché, prima del tramonto, l’angelo del sole possa abbracciarle anche dal lato opposto.
Lo stesso sole e gli stessi angeli che fecero crescere e maturare il grano prepareranno così il vostro pane. Perché è il fuoco del sole dà la vita al grano, al pane e al corpo; mentre è il fuoco della morte, quello che è più caldo del vostro sangue, che uccide il grano, il pane e il corpo.

Il cibo vivente che mangerete alla ricca mensa di Dio, preparato dagli angeli del Dio vivente, rafforzerà e ringiovanirà il vostro corpo. Perché chi vuole che la parola del Dio vivente e il suo potere entrino in lui non può lasciare contaminazioni nel suo corpo e nel suo spirito. Il corpo è il tempio dello spirito e lo spirito è il tempio di Dio; purificate dunque il tempio, affinché il suo Signore possa dimorarvi occupando un posto degno di lui.

Nell’antichità la mensa vivente di Dio nutrì Matusalemme e se voi farete lo stesso il Dio vivente darà anche a voi sulla terra una vita come la sua.
Tanto tempo fa, prima del gran diluvio, i patriarchi percorrevano la terra e la loro casa erano quegli alberi giganteschi che ora non sono che leggenda. Essi vivevano per un gran numero di generazioni e non conoscevano né malattia, né vecchiaia, né morte, perché mangiavano alla tavola di Madre Terra e dormivano tra le braccia del Padre celeste.
La loro discendenza ricevette quell’eredità veramente gloriosa del Figlio dell’Uomo con la quale gli è concesso di accedere al Torrente della Vita che lo conduce nel regno di suo Padre celeste.
Ma ecco che gli occhi dei Figli degli Uomini furono accecati dalle allucinazioni di Satana e dalle sue promesse di potere. E allora il Figlio dell’Uomo spezzò i fili d’oro che lo legavano a sua Madre Terra e al suo Padre celeste e si allontanò da quel Sacro Torrente della Vita che rendeva concordi alla legge il suo corpo, i suoi pensieri e i suoi sentimenti: egli cominciò a confidare solo nei suoi propri pensieri, nei suoi propri sentimenti e nelle sue proprie opere e cominciò il proliferare delle leggi, là dove prima ce n’era solo Una.
Così il Figlio dell’Uomo si è allontanato da Madre Terra e la ha tradita fino al punto di negare la sua maternità e il suo diritto di genitrice. E nel momento in cui la ha venduta come una schiava, la carne del Figlio dell’Uomo venne devastata e il suo sangue inquinato, il suo respiro soffocato; egli ha diffuso il fuoco della morte in ogni angolo del suo regno e con ingordigia ne ha divorato i doni lasciando al loro posto solo il deserto.
Egli ha fatto tutto questo per ignoranza della Legge e, come un uomo agonizzante non può annusare il proprio tanfo, così il Figlio dell’Uomo, diventato cieco alla verità, saccheggia, devasta e distrugge sua Madre Terra non sapendo che sta saccheggiando, devastando e distruggendo sé stesso.

E’ solo tornando presso il seno di sua madre Terra il Figlio dell’Uomo ritroverà sia la vita eterna che quel Torrente della Vita che conduce a suo Padre celeste. Il Figlio dell’Uomo dovrà cercare e trovare la pace con il suo corpo, con i suoi pensieri, con i suoi sentimenti, e per ciò egli ha bisogno prima di tutto di seguire le leggi di Madre Terra di cui vi ho parlato.
La sua eredità è davvero gloriosa, perché solo il Figlio dell’Uomo si innalza a un’altezza eterna pur camminando tra le meraviglie della pianura; perché solo lui porta nel suo corpo le radici dell’Albero della Vita: quelle stesse radici che succhiano dal seno di Madre Terra; e solo il Figlio dell’Uomo porta nel suo spirito i rami dell’Albero della Vita: quegli stessi rami che svettano verso le stelle e verso il Padre celeste.





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• Appendice (da Lorenzo)

24 ore la cessata ingestione di cibo, gli enzimi smettono di entrare nello stomaco e scendono invece negli intestini e nel flusso sanguigno, dove circolano e inghiottono ogni sorta di rifiuto, comprese le cellule morte e danneggiate, i microbi dannosi, i rifiuti metabolici e inquinanti.


NEL COLON
Il colon medio oggi porta in sé, in pianta stabile, cinque chili di rifiuti tossici rimasti lì insieme a muco.
V.E. Irons spiega: “Quando un cibo che non è inadatto e denaturato raggiunge lo stomaco, questo avvisa subito il fabbricatore di muco dicendo: “datti da fare, onde barbare in arrivo!”. Noi sappiamo che il muco inizia immediatamente ad essere prodotto e il colon ne è foderato. 12 o 18 ore più tardi, quando il cibo dannoso dallo stomaco entra finalmente nel colon, questo è preparato con uno strato di muco che lo riveste tutto, internamente, così che il corpo non assorbe alcun veleno.
Se ciò avvenisse solo una volta o alcune volte al mese, il muco, dopo essere stato usato, si disintegrerebbe e verrebbe lentamente scaricato dal colon senza fare danni.
Ma ciò accade tutti i giorni invece, ed è evidente che la natura non intendeva affatto che il meccanismo protettivo fosse usato in continuità. Il risultato è che si accumula uno strato sull’altro fino a uno spessore di 3-6 mm. A volte questo strato raggiunge 9-12 mm. di spessore divenendo duro e nero come un copertone di camion abbandonato sulla strada.
Abbiamo dei campioni conservati in alcol che vanno da alcune decine di centimetri di lunghezza a qualche metro, il più lungo superava i 7 metri. A volte esce come una massa del peso di 5 chili e continua ad uscire per vari giorni la settimana.
Un’altra esperienza è riportata dal dott. Harvey Kellogg, di Battle Creek, Michigan, uno dei più famosi e rispettati chirurghi nella storia americana: “Nelle 22.000 operazioni che ho fatto personalmente, non ho mai trovato un colon senza queste alterazioni”. E questo al volgere del secolo, molto prima che le abitudini alimentari americane fossero deteriorate da cibi industriali, manipolati e denaturati.
Come Irons afferma: “Quasi l’unico luogo in cui si può vedere, oggi, un colon normalmente sano, è un libro di anatomia.

Non era destino del colon diventare un pozzo nero stagnante. Vediamo come i rifiuti tossici di cibi inadatti (e presi in combinazioni sbagliate) si accumulano nel colon.

il latte pastorizzato; questo caglia immediatamente dopo essere entrato nello stomaco, così se vi è altro cibo presente, il latte cagliato si coagula attorno alle particelle di quel cibo e le isola dai succhi gastrici, rallentando la digestione tanto da permettere l’instaurarsi della putrefazione.

lo zucchero concentrato; lo zucchero bianco impedisce la secrezione di succhi gastrici nello stomaco.
Se consideriamo un dolce dopo la bistecca, oppure qualsiasi altra combinazione con proteine, non solo gli zuccheri impediscono la digestione delle proteine sopprimendo le secrezioni gastriche, ma gli zuccheri stessi rimangono intrappolati nello stomaco invece di passare rapidamente nell’intestino tenue, e questo ritardo permette ai batteri di farli fermentare, liberando dannose tossine e gas che danneggiano ulteriormente la digestione.

i cibi cotti; i cibi cotti si differenziano dai cibi crudi e i chicchi germogliati in quanto sono privati degli enzimi e sono stati denaturati. Vivivendo con una dieta quotidiana di cibi cotti, tutta la capacità funzionale (di attivare enzimi) è continuamente preoccupata dai doveri digestivi, permettendo così a ogni sorta di rifiuti putridi e di cellule danneggiate di accumularsi in altri tessuti fino al punto di provocare una grave tossiemia.
Le conseguenze sono croniche e si chiamano malattia e morte. Quando due gruppi di ratti vengono nutriti o esclusivamente con cibi crudi o esclusivamente con cibi cotti, quelli che mangiano crudo godono di almeno un 30% in più nella lunghezza di vita.

le cattive combinazioni alimentari; l’esempio classico è un cibo amidaceo insieme ad uno ricco di proteine: pane e bistecca. La cattiva combinazione alimentare consiste nel fatto che vengono mangiati insieme due cibi con differenti e addirittura opposte esigenze digestive.

le proteine animali, soprattutto se prese in cattive combinazioni alimentari, sono passibili di essere attaccate dai batteri, sempre presenti nello stomaco, e dunque putrefare. La putrefazione produce rifiuti tossici e gas fetidi, compresi veleni come indolo, scatolo, fenolo, acido sulfidrico, acido fenilpropinco e altri.

il glutine; la parte proteica di grano e vari altri cereali mette a dura prova la nostra autonomia e capacità di idrolizzare i legami ammidici (le glutamine) quando sono adiacenti a residui di prolina.
Le complesse glutamine del glutine si differenziano da ogni altra forma di cibo per la loro particolare composizione e perché il loro consumo determina un'aumentata attività enzimatica del pancreas (come se il suo smaltimento rappresentasse una sfida impegnativa, uno stress fisiologico [Ikegami 1975, Camus 1980, Rabsztyn 2001]), seguita da una progressiva riduzione della funzione degli enzimi proteolitici (lisi delle proteine) e degli enzimi di degradazione dei peptidi [Carroccio 1997]. È così che matura la situazione in cui l'organismo non arriva più in fondo al suo lavoro e, invece di avere solo aminoacidi come prodotti finali della degradazione del glutine, ci sono anche frammenti indisciolti, i peptidi opioidi, ovvero lunghissime catene di aminoacidi non liberati. Chiameremo questa situazione "peptidìa".


Per tutti questi motivi e anche altri, il colon finisce per secernere un costante flusso di muco, tutti i giorni e anche la notte, che si accumula e rimane confitto nelle pieghe del colon stesso. Questo porta ad un restringimento del passaggio attraverso il colon e a un continuo filtrare di tossine nel flusso sanguigno per osmosi. Questa situazione è denominata “tossiemia”.
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Messaggio da pispola »

Be' questo vangelo della pace dovrò proprio procurarmelo, dice delle cose esplosive! Grazie mille di avermi passato queste informazioni, sono sempre delle cose che nei canali ufficiali di informazione non si sentono mai, e inoltre la storia del colon intasato rafforza la mia convinzione che quel che è considerato un normale stato di buona salute in realtà è una degenerazione ben lontana dalla salute vera e propria!
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Messaggio da luciano »

pispola ha scritto:...e inoltre la storia del colon intasato rafforza la mia convinzione che quel che è considerato un normale stato di buona salute in realtà è una degenerazione ben lontana dalla salute vera e propria!
Leggi questo articolo di Ehret sul tema:
https://www.arnoldehret.it/Content-pa-s ... pid-3.html
Era davvero avanti rispetto ai suoi colleghi :D

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