La natura svolge il suo corso solo se noi non lo disturbiamo ma anzi lo agevoliamo. Anche io allo stato attuale non risento più della fame e rinuncio quasi in modo spontaneo al cibo e al mangiare spesso come facevo un tempo, in pratica quasi ogni ora.orso ha scritto:Anche per me Luciano è un esempio, perché mi pare che il suo cammino sia stato lungo e complesso. Da parte mia ho la ventura di non essere goloso di niente, per vari motivi che non sto adesso a spiegare. Quindi potrei eliminare qualsiasi cosa senza risentirne. Non lo faccio e procedo lentamente perché mi ha colpito tra le altre l'affermazione di Ehret che la Natura lavora lentamente e io lentamente voglio arrivare dove Luciano è già arrivato.
Stamattina ad esempio la mia colazione è stata: acqua con sale Himalayano, spremuta di quattro limoni, dopo circa 15' altra spremuta di pompelmo ed arancie. A metà mattina ho dovuto mangiare una banana perchè la mia glicemia era troppo bassa e pensate che prima di pranzo il livello era di 27mg/dl... voi sareste stati già in coma!
Adesso per me comincerà il periodo dove la glicemia si stabilizzerà verso il basso perchè in primavera per i diabetici si assiste ad un risveglio della funzionalità pancreatica (ecco perchè quasi 20 anni fa, quando divenni diabetico, passai un periodo di circa 2 mesi praticando una dieta simile a quella senza muco e sospesi l'insulina!!).
Non so se ciò sia dovuto anche all'attività di altri ormoni che si risvegliano, però la glicemia viaggia decisamente su valori molto bassi e per questo motivo si rende necessario rivedere le dosi di insulina.
Attualmente il mio passo decisivo è stato quello di ridurre i cibi che fanno innalzare la glicemia come: datteri e fichi secchi (di cui ne sono ghiotto), arancie e la frutta in generale soprattutto la più dolce.
Perciò ho cominciato ad inserire nella mia dieta i pompelmi, le mele aspre e verdi per diabetici, la rapa precotta che anche se dolce però nn influisce molto sulla mia glicemia.
Tuttavia mi son reso conto che a far alzare la glicemia è soprattutto il fatto di mischiare e consumare vari frutti insieme in un solo pasto, piuttosto che mangiarne di un solo tipo.