Namasté. Sono Sama, mi presento

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Sama
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Namasté. Sono Sama, mi presento

Messaggio da Sama »

javascript:emoticon(':lol:')
Salute a tutti! Mi presento un po'!

Ho praticato i primi digiuni all’inizio degli anni 2000 ma con la conoscenza che tutti abbiamo prima di avere quella vera.
I primi digiuni mi hanno in un certo senso "liberato" in un mondo di gente non liberata e ne avvertii i duri effetti... (primi anni 2000).
Ero un piccolo imprenditore ed un manager.
Successivamente ad una potente crisi interiore ho “mollato gli ormeggi” andando alla deriva contemporaneamente su 2 piani: quello materiale fisico di tutti i giorni in cui si era spento il motore che mi attivava ogni mattina, e quello dell’inesplorato, dove vanno tutti coloro che, per un impulso potente, stanno cambiando ed il più delle volte non sanno dove andranno ma... ci vanno lo stesso.
Per qualche magia sono costretti.

Poi, la sopravvivenza mi riportò a lavorare in ambiti che non amavo e non sostenevo ed il cui stress, il forte impatto distruttivo che ne ricavavo, andava a sommarsi ad un cibo pur sempre sbagliato sebbene ormai vegetariano.
Dopo i primi digiuni, questo corpo si ribellò potentemente a qualunque tipo di carne.
Successivamente l’ho ringraziato come si ringrazia un caro amico che ti porge un maglione quando fa freddo.

Negli àmbiti lavorativi in cui tornai, sperimentai ancora ciò che entra nella nostra mente, che è un altro tipo di cibo che ha gli stessi effetti intossicanti di quello materiale (banale e rapido esempio: prova a gustarti una meravigliosa spremuta d’uva davanti ad un film dove gli omicidi si susseguono contornati da ingredienti partoriti da menti perverse, e poi mostrami gli occhi paradisiaci che ne derivano... paperino sotto una scarica di 100.000 volts sarebbe più allegro!).
Il lavoro che svolgevo in questa fase di cambiamento, mi portava a contatto con una inimmaginabile quantità di gente piuttosto arrabbiata, talvolta a ragione, talvolta semplicemente proiettavano fuori di loro le loro tematiche contorte.
Ricordo di un tempo in cui l’impreparazione alla vita mi portava a vedere certi film al cinema.
Anche i films sono il frutto del cosiddetto “mainstream” che solo inoculandoti la sofferenza può gestirti.
Una persona con una mente limpida, con la serenità che gli fa da pilastro nella vita, non riuscirai mai gestirla.
Una persona sofferente in tutti sensi, la piloti dove vuoi: al voto politico necessario al momento, agli acquisti necessari del momento, a togliersi di mezzo quando è ora (probabilmente Ehret fu uno di quei pionieri a farne le spese).
In Italia ho cercato per anni persone che avessero una visione “alternativa” della vita, o almeno, che avessero qualcosa di utile da proporre o meglio ancora, la “semplice volontà” di perseguire/cercare la verità. Ho frequentato gruppi di religioni orientali, ho frequentato una corrente ben definita nella macrobiotica italiana. Ognuno di loro aveva dei principi da seguire anche e talvolta soprattutto nell’alimentazione, ma erano come bicchieri d’acqua in un giorno d’arsura, e la sete comunque non si spegneva. Ognuno di questi gruppi aveva caratteristiche diverse ma che esprimevano un’azione nella vita, che non riceveva soddisfazione o un minimo di luce negli occhi (concetto molto variegato, non ne voglio abusare, prendetelo così come viene).
Aiutavano, miglioravano la via ma era sempre qualcosa a cui mancava... molto!
Grazie ad Ehret ho le idee più chiare oggi, ora che vivo in India da qualche anno.

L’India stessa ha un patrimonio religioso, culturale, filosofico di notevole spessore ed utilità. Un retaggio antico che si trova nei libri con una frammentazione/corruzione notevolmente inferiore a quanto avvenuto nel mondo occidentale, dove la bibbia viene reinterpretata ogni volta che cambia il contesto politico, culturale e sociale.
Nell’antica saggezza dell’India è possibile trovare tante risposte; quasi tutte di quelle di cui necessitiamo.

Il grande problema oggi dell’India (oltre ad aver un ricordo molto sbiadito di quell’antica saggezza), è che sta diventando preda delle multinazionali e quindi, sono sotto un tiro mediatico per risvegliare in loro tutta la potenza del desiderio, affinché diventino un’altra Matrix (dall’omonimo film).

A maggio sono tornato in Italia per un mese e mezzo dopo 3 anni e mezzo che mancavo e, solo nelle ultime 2 settimane mi sono ricordato del sito di Ehret Italia. Ho immediatamente comprato il "Sistema di Guarigione della Dieta senza Muco” che ho dovuto divorare in qualche giorno per valutarne una possibile validità. Mi rimanevano ormai pochi giorni in Italia. Feci le corse in varie librerie per comprare tutti i libri di Ehret, purtroppo ne trovai solo 4, mi mancano La tua Via Verso la Rigenerazione e Uomini Malati. Faccio appello a Luciano Gianazza affinché pubblichi tuta l’opera di Ehret anche su e-book, in India ed all’estero in generale ci sono molti italiani come me.

Vi seguo da un po’, ho letto moltissimo sul sito di Ehret Italia.
Sono stato molto “toccato” dal senso di umanità che alberga in questo sito.
Una sorta di volontariato attivo, di volontari del bene senza attaccamenti esagerati alla loro azione e che operano con efficacia.
Non si può fare alcuna rivoluzione in piazza, la storia ci insegna che tutte finiscono dove hanno cominciato. Anche Ehret lo aveva capito.
Bisogna accendere il Sole interiore che abbiamo e lasciare che brilli umilmente, silenziosamente ed aprire la porta giusto a chi bussa, perché quella probabilmente, è un’anima che cerca la via.

Un grande ringraziamento a tutti i partecipanti di questo straordinario sito che contribuiscono con la loro condivisione a fornire un aiuto decisamente valido, oltre al senso di umanità che più volte emerge con grande forza, intendo dire una volontà di aiutarsi ed aiutare che raramente ho incontrato nella mia vita.
Un ringraziamento ancora più sentito a Luciano Gianazza (che non conosco) che ha reso possibile uno dei rari strumenti che realmente aiutano sul cammino e che... fanno ancora sperare in questo mondo di follia!
La cosa più straordinaria che ho riscontrato in questo sito, ad opera del fondatore, è la ferma volontà di fare in modo che le persone imparino a farsi carico del loro corpo, della loro vita. Si facciano carico delle loro responsabilità.
Fondamentalmente andare da un medico cosa vuol dire? .........Delegare a qualcun altro le tue responsabilità.
E solo l’urgenza di un problema può aprire un varco in una mente strutturata allopaticamente, cattolicamente e... giudiziosamente secondo il concetto comune. Si cresce a schiaffoni purtroppo, le risate sono un'area di sosta.

Dal mio modesto punto di vista, non è possibile realizzare in questo mondo una rivoluzione che porti l’onestà, l’Amore e la Luce al governo di tutte le attività umane (semmai occorra un governo quando la coscienza è evoluta).
Gli antichi Rishi, (gli Illuminati di un’India antica), nel Rig Veda dicevano che bisogna scoprire il miele nella roccia.

Grazie ancora a Luciano, ai moderatori che intervengono prontamente con un meraviglioso spirito altruistico (non si tratta di sviolinate ma del sentimento che prova una persona come me che ha cercato a lungo, e guarda oggi il mondo con occhi fortemente disincantati).


Grazie ancora.
Sama

P.S. Vorrei chiedere... qualche aiuto su qualche tematica che inoltrerò nel forum appropriato.


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mauropud
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Re: Namasté. Sono Sama, mi presento

Messaggio da mauropud »

Benvenuto! :D
Di solito non leggo le presentazioni troppo lunga, ma la tua e' davvero interessante!
Sama ha scritto:prova a gustarti una meravigliosa spremuta d’uva davanti ad un film dove gli omicidi si susseguono contornati da ingredienti partoriti da menti perverse
Infatti io ho smesso da tempo di gardare quella immondizia che ormai viene per lo piu' da Hollywood e quindi finanziata dal Pentagono per ovvi motivi... :wink:
Saluti
Mauro
"Ho avuto un´ottima istruzione. Ci sono voluti anni per liberarmene." (anonimo?)
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luciano
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re : Namasté. Sono Sama, mi presento

Messaggio da luciano »

Namastè Sama! :D

Grazie per gli apprezzamenti per tutti. Mi ha fatto molto piacere leggere il tuo post perché mi rammenta il mio percorso.

Perché di percorso si tratta. In passato cercavo una meta da raggiungere, oggi penso che siamo sempre in movimento, non cerco più una meta.

Quando pensavo di avere raggiunto un obiettivo in realtà era una tappa dove soffermarmi a guardare il percorso fatto.

Una delle mie "fisse" era di diventare "me stesso", poi nel tempo ho realizzato che siamo già noi stessi, possiamo essere solo quello che siamo. Dobbiamo solo ricordarci. E toglierci di dosso tutto ciò che non siamo.

Ero solito a suddividere gli avvenimenti in avversità e eventi favorevoli, ora so che ogni cosa che mi è successa è stato un insegnamento e una indicazione per muovermi in direzioni che ci portano a vedere meglio chi siamo e cosa ci facciamo qui, e che siamo tutti connessi.

Tutte le persone che ho incontrato, che ho conosciuto, anche virtualmente come in un forum, non importa come si sono comportate, sono le persone giuste che dovevo incontrare.

Il discorso sarebbe troppo lungo da sviscerare sul forum.

Benvenuto e buon proseguimento. :D
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Gen82
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re : Namasté. Sono Sama, mi presento

Messaggio da Gen82 »

Parole vere, Sama!! Come accennavi tu questo mondo non ha bisogno di rivoluzioni..ma di persone rivoluzionarie! Persone che nel loro piccolo mondo del loro corpo, della loro mente e del loro spirito sappiano attuare un lento ma inesorabile profondo cambiamento..a dispetto di un mondo che si percepisce ormai sempre più distante!
Auguri per tutto.
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Sama
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re : Namasté. Sono Sama, mi presento

Messaggio da Sama »

javascript:emoticon(':D')
Grazie Luciano per la gradevolissima accoglienza.
(Non so come si fa a inserire una citazione quindi uso il corsivo. Appena ho tempo ci lavoro su).

Da Luciano:
Quando pensavo di avere raggiunto un obiettivo in realtà era una tappa dove soffermarmi a guardare il percorso fatto.


Vorrei aggiungere che probabilmente è anche necessario per vedere il passo successivo.
Dal pianoterra non puoi vedere il 50° piano, ma dal 30° sicuramente cominci a vederlo.
Almeno questa è la mia esperienza.

Una delle mie "fisse" era di diventare "me stesso", poi nel tempo ho realizzato che siamo già noi stessi, possiamo essere solo quello che siamo. Dobbiamo solo ricordarci. E toglierci di dosso tutto ciò che non siamo.

Un tempo avevo la passione del teatro, divenne un secondo lavoro come attore prima e come insegnante poi; lo utilizzavo per lavorare su sé stessi. La bellezza del teatro vero è che devi spogliarti di tutto per offrire qualcosa di bello, credibile ed armonioso. L’armonia, la bellezza, la verità di un’azione sul “palcoscenico” arrivano nella “nudità” (anche la vita è un palcoscenico) cioè essere/esprimere la propria verità e questo avviene quando tutta la sovrastruttura crolla. In questo il teatro è uno degli strumenti più potenti che ci sia.
Michelangelo rispose con quella meravigliosa e famosa frase a chi gli chiedeva come facesse a scolpire delle statue così vere e toccanti. Rispose “tolgo solo il soverchio, quello che è in più. La statua è già là dentro, aspetta solo di venir fuori” (più o meno le parole erano queste ma il senso è quello).
Sono d’accordo anche che, con tutta la sovrastruttura che abbiamo, siamo sempre noi stessi. Quella sovrastruttura è la conseguenza delle nostre scelte passate ed è uno dei limiti che dobbiamo superare: noi stessi! Per trovare quel miele nella roccia...

Grazie anche a Mauropud.
Infatti io ho smesso da tempo di gardare quella immondizia che ormai viene per lo piu' da Hollywood e quindi finanziata dal Pentagono per ovvi motivi..
Aggiungo 2 parole: più o meno 10 anni fa spensi la tv in casa ed iniziò a scendere un principio di serenità. L’atmosfera stessa cambiò in modo “palpabile”.

gen82
Come accennavi tu questo mondo non ha bisogno di rivoluzioni..ma di persone rivoluzionarie!
...ma senza scendere troppo spesso in piazza. E’ pieno di cecchini...
Era solo per sorridere un po’.
Grazie anche a te per l’accoglienza!
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Re: Namasté. Sono Sama, mi presento

Messaggio da Hope05 »

luciano ha scritto:Namastè Sama! :D

In passato cercavo una meta da raggiungere, oggi penso che siamo sempre in movimento, non cerco più una meta.

Quando pensavo di avere raggiunto un obiettivo in realtà era una tappa dove soffermarmi a guardare il percorso fatto.

Una delle mie "fisse" era di diventare "me stesso", poi nel tempo ho realizzato che siamo già noi stessi, possiamo essere solo quello che siamo. Dobbiamo solo ricordarci. E toglierci di dosso tutto ciò che non siamo.

Ero solito a suddividere gli avvenimenti in avversità e eventi favorevoli, ora so che ogni cosa che mi è successa è stato un insegnamento e una indicazione per muovermi in direzioni che ci portano a vedere meglio chi siamo e cosa ci facciamo qui, e che siamo tutti connessi.

Tutte le persone che ho incontrato, che ho conosciuto, anche virtualmente come in un forum, non importa come si sono comportate, sono le persone giuste che dovevo incontrare.
Ecco. che bello leggere qualcosa che senti e non sapresti esprimere!

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