laura ha scritto:....il fatto di usare il cibo per gratificarsi, infatti per me il grande scoglio non sarà la disintossicazione fisica ma quella psicologica.
l'altra faccia della medaglia però è che un ehterista o un crudista mangia solo per nutrirsi è un cibarsi "di passaggio" non un rito per scaricare la tensione....
Un Ehretista mangia per nutrirsi e ripulire il corpo, ma trae piacere da quello che mangia più di prima, quando mangiava di tutto.
Questo avviene dopo un po' di tempo, quando i residui dei vecchi cibi sono stati eliminati e il "richiamo" è debole o inesistente, non c'è più la crisi di astinenza.
Il gusto si raffina e la frutta e verdura hanno più sapore, ammesso che non sia proprio robaccia coltivata intensivamente in modo esagerato.
All'olfatto certi "profumini" risultano poi puzze nauseanti.
Ci sono diverse fasi che tutti più o meno attraversano. Uno torna a casa dal lavoro, sta pensando all'insalatina che farà, con i peperoni, i cipollotti, i pomodori e la rucola, passa di fianco alla pizzeria al trancio, l'odore della pizza penetra selvaggiamente nelle narici, entra e si prende una porzione superabbondante, e appena a casa se la mangia tagliandola nel cartone senza nemmeno metterla in un piatto.
Un'altra fase in cui si è presa la decisione di non consumare cibi che creano muco, si prepara una cena con verdure cotte che riempi lo stomaco.
Si prepara una peperonata con peperoni, melanzane, cipolle, sedano, carote, e a chi piace un peperoncino piccante, si aggiunge il sugo di pomodoro. Questo soddisfa, fa parte della dieta di transizione.
Mentre cuoce non si riesce ad aspettare e allora ci si fa un'insalatona gigante con mezza busta di "Gran Mix", insalatina già lavata pronta da mangiare, con cipolla, cetrioli, peperone crudo, pomodoro, rucola e via, la si divora.
Finalmente la peperonata è pronta e si mangia fino a quando la pressione delle pareti dello stomaco dice basta!!
Infine un giorno si mangia mezzo chilo di carote alla julienne trovato in fondo al frigo vuoto perchè ci si è dimenticati di fare la spesa, condite con limone, un po' di sale e olio d'oliva, si esce per degli impegni e quando la fame ci attanaglia sono le otto di sera e ci si soddisfa con una insalata di pomodoro e rucola e una pera. E si sta bene, nessuna pesantezza.
Allora si è sulla strada per la dieta esclusivamente senza muco.
Possono avvenire ricadute, la si può persino abbandonare.
Ma chi ha compreso i fondamenti del libro, e questo avviene studiandolo e rivedendo i singoli punti che riguardano quello che si sta sperimentando, può acquisire la salute perfetta e una lucidità mentale mai provata.
laura ha scritto:tornando a me, cenando ho bloccato la disintossicazione, infatti la mia lingua ora è tornata rosa, secondo te sarebbe meglio che quando arrivo a sentire l'acidità di stomaco io protragga il digiuno sino al giorno dopo?grazie!
E' soggettivo. Se il disagio è sopportabile, continuando il digiuno continua la disintossicazione. Ognuno deve fare le cose secondo il suo ritmo, tenendo presente che non è necessario soffrire, secondo il proprio concetto di sofferenza.
Per fare un esempio, non faccio mai la colazione. A volte, dipende da cosa si sta eliminando, mi è successo di sentire la testa come stretta in una morsa. Potrei fermare il processo mangiando un paio di fichi secchi dolcissimi, un pezzo di pane integrale tostato e un caffè d'orzo, ma visto che posso fare ugualmente senza problemi quello che devo fare anche in quella condizione, preferisco continuare il processo di disintossicazione.
Il libro. l'esperienza che si ottiene facendo la dieta, un vero desiderio di ottenere e vivere in perfetta salute, superiore a quello dell'approvazione da parte degli altri, sono elementi che permettono di superare le difficoltà che si possono incontrare.
Luciano.