dieta di transizione e depressione
Inviato: 21 novembre 2006, 19:19
Qualcuno mi può dire se è normale, nei primi tempi di dieta di transizione, sentirsi molto depressi ?
Forse far mancare all'organismo quei cibi che lui richiede può scatenare questo tipo di reazione psicologica ?
Ieri facevo l'esempio a qualcuno di quando ho smesso di fumare : è stata una fatica spaventosa e quello che stava peggio di tutti era l'umore.
Penso che anche il cibo sia una dipendenza e per molte persone una "consolazione" dalle frustrazioni della vita.
Non a caso certi passaggi, tipo smettere di fumare o mettersi a dieta, riescono meglio quando la persona è di buon umore, ma sorge spontanea una domanda : se una persona sta male e perciò decide di fare dei cambiamenti nella propria vita come fa ad essere felice ?
Se aspetto di essere felice per apportare dei sostanziali cambiamenti nella mia vita rischio di arrivare a farlo quando sono nella tomba!
E' un gatto che si morde la coda, o no ?
Non sarà che invece tenendo un po' duro all'inizio, poi si comincia a sentirsi più soddisfatti e quindi più felici ?
Un'amica a cui oggi ho detto che avevo iniziato la dieta di transizione, mi ha risposto "Non bisogna essere troppo rigidi. Tu mi sembri troppo rigida!"
Le ho risposto "Ma se tu vuoi ottenere un effetto da quello che stai facendo forse è importante essere rigorosi o per lo meno prefiggersi di esserlo, perdonandosi se poi non riesci ad esserlo al 100%"
Ultimamente ho capito che per me è molto difficile staccarmi da "cattive abitudini" sia alimentari che di altro genere, perchè per tutta la vita sono stata vittima di "dipendenze" di vario tipo.
E' questo che mi ha fatto decidere per il cambiamento !
Certo il primo obbiettivo è la salute, ma è molto importante rendersi conto che spesso non riusciamo a raggiungerla perchè abbiamo delle resistenze spaventose nella testa e non nel corpo !
Cosa c'è di più bello del sentirsi liberi, intendendo per questo il fatto di sapere che si riesce a contrapporsi ai condizionamenti !?
La soddisfazione che ho provato quando sono riuscita a smettere di fumare non posso dimenticarla e vorrei riuscire a fare la stessa cosa adesso, pur sapendo che di cadute e ricadute ne avrò tante, ma le metto in conto perchè è normale che sia così.
La mia difficoltà sta nel fatto che già sono molto magra e quando, per esempio, la mia famiglia dovesse accorgersi di quello che sto facendo inizierebbe ad avere paure tipo " la modella anoressica MORTA la settimana scorsa" o cose di questo tipo.
Non riesco a dare loro completamente torto perchè vista dall'esterno suona proprio così : gli ehretisti sembrano dei pazzi fanatici votati al suicidio.
Come puoi spiegare loro che quando il tuo corpo è intossicato a dei livelli spaventosi o aspetti che ti venga un cancro o inizi una disintossicazione seria come non l'hai mai fatta prima ?
Loro non sono dentro di te per riuscire a capire quello che succede al tuo corpo, mentre tu, che stai male, hai affinato una tale sensibilità da sentire come si comporta ogni tua singola cellula e da essere ben consapevole di quello che ti fa bene o che ti fa male !
Ciao a tutti
Gabriella
Forse far mancare all'organismo quei cibi che lui richiede può scatenare questo tipo di reazione psicologica ?
Ieri facevo l'esempio a qualcuno di quando ho smesso di fumare : è stata una fatica spaventosa e quello che stava peggio di tutti era l'umore.
Penso che anche il cibo sia una dipendenza e per molte persone una "consolazione" dalle frustrazioni della vita.
Non a caso certi passaggi, tipo smettere di fumare o mettersi a dieta, riescono meglio quando la persona è di buon umore, ma sorge spontanea una domanda : se una persona sta male e perciò decide di fare dei cambiamenti nella propria vita come fa ad essere felice ?
Se aspetto di essere felice per apportare dei sostanziali cambiamenti nella mia vita rischio di arrivare a farlo quando sono nella tomba!
E' un gatto che si morde la coda, o no ?
Non sarà che invece tenendo un po' duro all'inizio, poi si comincia a sentirsi più soddisfatti e quindi più felici ?
Un'amica a cui oggi ho detto che avevo iniziato la dieta di transizione, mi ha risposto "Non bisogna essere troppo rigidi. Tu mi sembri troppo rigida!"
Le ho risposto "Ma se tu vuoi ottenere un effetto da quello che stai facendo forse è importante essere rigorosi o per lo meno prefiggersi di esserlo, perdonandosi se poi non riesci ad esserlo al 100%"
Ultimamente ho capito che per me è molto difficile staccarmi da "cattive abitudini" sia alimentari che di altro genere, perchè per tutta la vita sono stata vittima di "dipendenze" di vario tipo.
E' questo che mi ha fatto decidere per il cambiamento !
Certo il primo obbiettivo è la salute, ma è molto importante rendersi conto che spesso non riusciamo a raggiungerla perchè abbiamo delle resistenze spaventose nella testa e non nel corpo !
Cosa c'è di più bello del sentirsi liberi, intendendo per questo il fatto di sapere che si riesce a contrapporsi ai condizionamenti !?
La soddisfazione che ho provato quando sono riuscita a smettere di fumare non posso dimenticarla e vorrei riuscire a fare la stessa cosa adesso, pur sapendo che di cadute e ricadute ne avrò tante, ma le metto in conto perchè è normale che sia così.
La mia difficoltà sta nel fatto che già sono molto magra e quando, per esempio, la mia famiglia dovesse accorgersi di quello che sto facendo inizierebbe ad avere paure tipo " la modella anoressica MORTA la settimana scorsa" o cose di questo tipo.
Non riesco a dare loro completamente torto perchè vista dall'esterno suona proprio così : gli ehretisti sembrano dei pazzi fanatici votati al suicidio.
Come puoi spiegare loro che quando il tuo corpo è intossicato a dei livelli spaventosi o aspetti che ti venga un cancro o inizi una disintossicazione seria come non l'hai mai fatta prima ?
Loro non sono dentro di te per riuscire a capire quello che succede al tuo corpo, mentre tu, che stai male, hai affinato una tale sensibilità da sentire come si comporta ogni tua singola cellula e da essere ben consapevole di quello che ti fa bene o che ti fa male !
Ciao a tutti
Gabriella