Agrumi: sì o no?
Inviato: 13 dicembre 2013, 19:41
Premetto che sono una gran consumatrice di agrumi e che ultimamente sto considerando l’idea di eliminarli dalla mia dieta.
Leggendo alcuni articoli del blog di ******** ho scoperto che alcuni fruttariani ritengono che gli agrumi non siano un frutto adatto alla dieta naturale dell’uomo, che prediligerebbe frutti dolci.
Questi sono gli articoli a cui mi riferisco:
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Poi però ho letto un articolo di Luciano che diceva:
“ Leggo in giro per il web, che alcuni rimangono perplessi da quanto viene a loro insegnato in corsi di scuole di naturopatia che frequentano.
Infatti vengono dette diverse cose inesatte, spesso frutto di supposizioni e ragionamenti, fatti sì anche da medici specialisti o esperti, ma in settori di cui non sono competenti, per non dire ignoranti.
Per esempio, alcune scuole sconsigliano il consumo di frutta detta acida perché depaupererebbe il corpo dei minerali. Il ragionamento è che essendo “acida” avrebbe un potere solvente e quindi drenerebbe i minerali del corpo impoverendolo.
Il ragionamento è completamente privo di senso. Gli agrumi contengono anche calcio per esempio, oltre a vitamine del gruppo C (Anche se la scienza del mainstream riconosce solo una sola vitamina C) e la loro capacità solvente agisce sì sui minerali, ma li rende biodisponibili, ovvero permette al corpo di utilizzarli al meglio, altro che depauperare il corpo!
Inoltre il calcio fornito dagli agrumi neutralizza acidi deboli come l'acido citrico che essi contengono. In pratica si potrebbe dire che contengono tutto quanto che li rende assolutamente compatibili per l'alimentazione umana.” … continua
Questo è l’articolo:
Scuole di Naturopatia -- Contraddizioni
Non mi ero posta troppo il problema di queste opinioni contrastanti riguardo l’argomento anche se però mi chiedevo come mai alcune persone affermassero di star male dopo l’assunzione di agrumi mentre altri pur consumandone molti non avessero alcun tipo di disturbo.
Poi ho letto casualmente su un libro che parlava di tutt’altro (era un libro sul lavaggio epatico: Andreas Moritz, Guarire il fegato con il lavaggio epatico) che:
dal punto di vista ayurvedico, negli organismi del tipo “Pitta” la bile è secreta in grandi quantità, ma la sua secrezione risulta squilibrata, eccessiva o irregolare quando il tipo Pitta consuma in grandi quantità o con regolarità uno qualsiasi di questi cibi: uova, carne di maiale, cibi grassi, cipolle (********* parla in modo negativo anche di queste e sottolinea i benefici che ha ottenuto eliminandole dalle sue insalatone), pollame, latte pastorizzato (prodotti caseari in genere), gelato, caffè, cioccolato, AGRUMI, cereali, fagioli e noci (in generale frutta a guscio duro ad eccezione delle mandorle).
Se assunti questi alimenti le componenti della bile subiscono uno scompenso che le predispone all’indurimento. Ciò non significa che i tipi Pitta siano per natura inclini a patologie della cistifellea, quanto piuttosto che questi individui non sono adatti alla digestione di questi cibi, che non favoriscono la crescita e il sostentamento del loro organismo. Inoltre viene aggiunto che il tipo di organismo Pitta dispone di solo limitate quantità di enzimi per decomporre determinati cibi.
Questo potrebbe spiegare perché tante opinioni contrastanti da persona a persona.
Ma, come dice Ehret, la cosa migliore è sperimentare su se stessi.
Perciò voglio provare un breve periodo senza agrumi e vedere se alcuni piccoli disturbi (che comunque sono migliorati nel corso della transizione) spariscano definitivamente.
Leggendo alcuni articoli del blog di ******** ho scoperto che alcuni fruttariani ritengono che gli agrumi non siano un frutto adatto alla dieta naturale dell’uomo, che prediligerebbe frutti dolci.
Questi sono gli articoli a cui mi riferisco:
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Poi però ho letto un articolo di Luciano che diceva:
“ Leggo in giro per il web, che alcuni rimangono perplessi da quanto viene a loro insegnato in corsi di scuole di naturopatia che frequentano.
Infatti vengono dette diverse cose inesatte, spesso frutto di supposizioni e ragionamenti, fatti sì anche da medici specialisti o esperti, ma in settori di cui non sono competenti, per non dire ignoranti.
Per esempio, alcune scuole sconsigliano il consumo di frutta detta acida perché depaupererebbe il corpo dei minerali. Il ragionamento è che essendo “acida” avrebbe un potere solvente e quindi drenerebbe i minerali del corpo impoverendolo.
Il ragionamento è completamente privo di senso. Gli agrumi contengono anche calcio per esempio, oltre a vitamine del gruppo C (Anche se la scienza del mainstream riconosce solo una sola vitamina C) e la loro capacità solvente agisce sì sui minerali, ma li rende biodisponibili, ovvero permette al corpo di utilizzarli al meglio, altro che depauperare il corpo!
Inoltre il calcio fornito dagli agrumi neutralizza acidi deboli come l'acido citrico che essi contengono. In pratica si potrebbe dire che contengono tutto quanto che li rende assolutamente compatibili per l'alimentazione umana.” … continua
Questo è l’articolo:
Scuole di Naturopatia -- Contraddizioni
Non mi ero posta troppo il problema di queste opinioni contrastanti riguardo l’argomento anche se però mi chiedevo come mai alcune persone affermassero di star male dopo l’assunzione di agrumi mentre altri pur consumandone molti non avessero alcun tipo di disturbo.
Poi ho letto casualmente su un libro che parlava di tutt’altro (era un libro sul lavaggio epatico: Andreas Moritz, Guarire il fegato con il lavaggio epatico) che:
dal punto di vista ayurvedico, negli organismi del tipo “Pitta” la bile è secreta in grandi quantità, ma la sua secrezione risulta squilibrata, eccessiva o irregolare quando il tipo Pitta consuma in grandi quantità o con regolarità uno qualsiasi di questi cibi: uova, carne di maiale, cibi grassi, cipolle (********* parla in modo negativo anche di queste e sottolinea i benefici che ha ottenuto eliminandole dalle sue insalatone), pollame, latte pastorizzato (prodotti caseari in genere), gelato, caffè, cioccolato, AGRUMI, cereali, fagioli e noci (in generale frutta a guscio duro ad eccezione delle mandorle).
Se assunti questi alimenti le componenti della bile subiscono uno scompenso che le predispone all’indurimento. Ciò non significa che i tipi Pitta siano per natura inclini a patologie della cistifellea, quanto piuttosto che questi individui non sono adatti alla digestione di questi cibi, che non favoriscono la crescita e il sostentamento del loro organismo. Inoltre viene aggiunto che il tipo di organismo Pitta dispone di solo limitate quantità di enzimi per decomporre determinati cibi.
Questo potrebbe spiegare perché tante opinioni contrastanti da persona a persona.
Ma, come dice Ehret, la cosa migliore è sperimentare su se stessi.
Perciò voglio provare un breve periodo senza agrumi e vedere se alcuni piccoli disturbi (che comunque sono migliorati nel corso della transizione) spariscano definitivamente.