Lettura OPT Patrizia (per il babbo)
Inviato: 7 luglio 2021, 23:50
Buonasera, scrivo in questa sezione del forum per chiedere (se possibile) di esaminare OPT di mio padre; il suo nome è Ivano ed è nato il 05/09/1941, quindi è prossimo a compiere 81 anni. Scrivo io per questo motivo; non sa usare il PC, vista l'età. Detto ciò, non sto parlando di un vecchietto col bastone; è molto attivo e dinamico, ma lo è nell'orto, nell'oliveto, nel trattore, che guida come guida la macchina.
E' in pensione, è relativamente magro, anche se negli ultimi anni ha preso un po' di peso (grasso viscerale prevalentemente dato secondo me dal cortisone), poi spiego meglio a seguire.
La storia clinica fino al 2015-2016 è praticamente "inesistente" nel senso che non soffriva di nulla in particolare, solo un po' di mal di schiena "dovuto all' età e all' eredità della madre", che ha sofferto di osteoporosi sempre (parole sue tra virgolette in quanto personalmente non credo a nessuna eredità in fatto di malattia).
Circa nel 2016 ha iniziato ad accusare dolori muscolari/ossei in maniera sempre maggiore, anche se questi dolori erano e sono "itineranti", nel senso che una volta ha dolore all'anca, altre volte alle braccia, parte alta della schiena oppure accusa debolezza alle braccia o alle gambe o ancora formicolio alle mani.
Sono dolori che vanno e vengono nel tempo e si manifestano alternatamente. Per questo si è rivolto ad una reumatologa che in maniera progressiva (come usano fare i medici), dopo esami preliminari e un paio di anni di diagnosi soft, nel 2017 ha diagnosticato una POLIMIAGIA REUMATICA CRONICIZZATA. Ha prescritto naturalmente del cortisone che, i primi anni prendeva a periodi di 15-20-30 giorni per poi interrompere, adesso prende continuativamente, altrimenti i dolori si acuiscono. In questi stessi anni si era alterato il valore dell'antigene prostatico (esami del sangue) ed aveva un po' di difficoltà a fare pipi' e prende un farmaco anche per quello.
Per i dolori reumatici invece, oltre al cortisone, i valori ematici che la reumatologa gli fa controllare sono VES e PROTEINA C REATTIVA. Gli altri valori ematici sono tutti nella norma.
Un anno fa gli ho fatto fare una risonanza magnetica cranio e della colonna vertebrale, ma non sono emerse problematiche particolari (a me sembra di aver intravisto un'otturazione sotto una capsula, ma dico dopo).
Attualmente si sono riacuiti dolori all'anca/parte bassa della schiena destra, debolezza alla gambe e in misura minore alle mani, con un dolore acuto al pollice sinistro. Chiederei di esaminare la OTP che allego che risale al 2013 e rispetto alla stessa il ponte con i tre perni a destra (43-44-45) è caduto spontaneamente e secondo il dentista ordinario, l'osso è troppo sottile e non regge una nuova installazione (meglio), quindi non ha messo nulla. Di fatto nel giro dei 2 anni successivi ha iniziato in maniera sempre maggiore ad accusare i dolori di cui sopra, fino ad arrivare alla diagnosi della reumatologa. Quindi chiedo: potrebbero questi dolori dipendere dalla gengiva che pur avendo lasciato cadere il 3 denti, non essendo stata pulita è rimasta infetta? Poi chiedo, il dente del giudizio 38 a sinistra che regge gli altri denti devitalizzati e incapsulati è problematico? E se si quanto rispetto agli altri? In generale, visto che devo non dico decidere per, ma consigliare un'altra persona, vorrei evitare di far sdentare mio padre per poi non risolvere niente; certo l'alternativa sono i dolori attuali, che anche moralmente lo mortificano parecchio e non vorrei aggiungere un'altra mortificazione di essere più sdentato senza risolvere nulla. A tale proposito, sarebbe opportuno trattare in maniera preliminare con neuralterapia i denti per vedere se transitoriamente i dolori si attenuano? In caso affermativo, in che ordine? Altro dubbio che ho è questo; se decidessimo di intraprendere una pulizia, quanto rischio c'è in una persona di 81 anni e con trattamenti farmacologici che si protraggono da diversi anni, sia invasa da un rilascio tossinico che il cuore e gli altri organi emuntori non riuscirebbero a sopportare? Forse ho fatto una domanda di fantascienza, ma tra le varie cose che penso c'è anche questa e ho preferito chiedere. Lo chiedo anche perché da giovane aveva delle crisi asmatiche dovute al piombo delle vernici che venivano usate nel suo ambiente di lavoro; quindi, non avendo mai fatto una terapia chelante e avendo sotto quelle capsule sicuramente anche delle otturazioni, avrà un bel po' di veleno accumulato. Poi ancora vorrei chiedere quale strumento sarebbe opportuno chiedere al dentista di usare, per pulire bene in una situazione del genere. Per concludere dico che ha dovuto operarsi un paio di anni fa alla cataratta, ma ci vede bene e che è un bel po' sordo. L'ho fatta lunga, lo so, concludo ringraziando in anticipo, perché qualunque consiglio/lettura è molto ben accetto. Grazie.
E' in pensione, è relativamente magro, anche se negli ultimi anni ha preso un po' di peso (grasso viscerale prevalentemente dato secondo me dal cortisone), poi spiego meglio a seguire.
La storia clinica fino al 2015-2016 è praticamente "inesistente" nel senso che non soffriva di nulla in particolare, solo un po' di mal di schiena "dovuto all' età e all' eredità della madre", che ha sofferto di osteoporosi sempre (parole sue tra virgolette in quanto personalmente non credo a nessuna eredità in fatto di malattia).
Circa nel 2016 ha iniziato ad accusare dolori muscolari/ossei in maniera sempre maggiore, anche se questi dolori erano e sono "itineranti", nel senso che una volta ha dolore all'anca, altre volte alle braccia, parte alta della schiena oppure accusa debolezza alle braccia o alle gambe o ancora formicolio alle mani.
Sono dolori che vanno e vengono nel tempo e si manifestano alternatamente. Per questo si è rivolto ad una reumatologa che in maniera progressiva (come usano fare i medici), dopo esami preliminari e un paio di anni di diagnosi soft, nel 2017 ha diagnosticato una POLIMIAGIA REUMATICA CRONICIZZATA. Ha prescritto naturalmente del cortisone che, i primi anni prendeva a periodi di 15-20-30 giorni per poi interrompere, adesso prende continuativamente, altrimenti i dolori si acuiscono. In questi stessi anni si era alterato il valore dell'antigene prostatico (esami del sangue) ed aveva un po' di difficoltà a fare pipi' e prende un farmaco anche per quello.
Per i dolori reumatici invece, oltre al cortisone, i valori ematici che la reumatologa gli fa controllare sono VES e PROTEINA C REATTIVA. Gli altri valori ematici sono tutti nella norma.
Un anno fa gli ho fatto fare una risonanza magnetica cranio e della colonna vertebrale, ma non sono emerse problematiche particolari (a me sembra di aver intravisto un'otturazione sotto una capsula, ma dico dopo).
Attualmente si sono riacuiti dolori all'anca/parte bassa della schiena destra, debolezza alla gambe e in misura minore alle mani, con un dolore acuto al pollice sinistro. Chiederei di esaminare la OTP che allego che risale al 2013 e rispetto alla stessa il ponte con i tre perni a destra (43-44-45) è caduto spontaneamente e secondo il dentista ordinario, l'osso è troppo sottile e non regge una nuova installazione (meglio), quindi non ha messo nulla. Di fatto nel giro dei 2 anni successivi ha iniziato in maniera sempre maggiore ad accusare i dolori di cui sopra, fino ad arrivare alla diagnosi della reumatologa. Quindi chiedo: potrebbero questi dolori dipendere dalla gengiva che pur avendo lasciato cadere il 3 denti, non essendo stata pulita è rimasta infetta? Poi chiedo, il dente del giudizio 38 a sinistra che regge gli altri denti devitalizzati e incapsulati è problematico? E se si quanto rispetto agli altri? In generale, visto che devo non dico decidere per, ma consigliare un'altra persona, vorrei evitare di far sdentare mio padre per poi non risolvere niente; certo l'alternativa sono i dolori attuali, che anche moralmente lo mortificano parecchio e non vorrei aggiungere un'altra mortificazione di essere più sdentato senza risolvere nulla. A tale proposito, sarebbe opportuno trattare in maniera preliminare con neuralterapia i denti per vedere se transitoriamente i dolori si attenuano? In caso affermativo, in che ordine? Altro dubbio che ho è questo; se decidessimo di intraprendere una pulizia, quanto rischio c'è in una persona di 81 anni e con trattamenti farmacologici che si protraggono da diversi anni, sia invasa da un rilascio tossinico che il cuore e gli altri organi emuntori non riuscirebbero a sopportare? Forse ho fatto una domanda di fantascienza, ma tra le varie cose che penso c'è anche questa e ho preferito chiedere. Lo chiedo anche perché da giovane aveva delle crisi asmatiche dovute al piombo delle vernici che venivano usate nel suo ambiente di lavoro; quindi, non avendo mai fatto una terapia chelante e avendo sotto quelle capsule sicuramente anche delle otturazioni, avrà un bel po' di veleno accumulato. Poi ancora vorrei chiedere quale strumento sarebbe opportuno chiedere al dentista di usare, per pulire bene in una situazione del genere. Per concludere dico che ha dovuto operarsi un paio di anni fa alla cataratta, ma ci vede bene e che è un bel po' sordo. L'ho fatta lunga, lo so, concludo ringraziando in anticipo, perché qualunque consiglio/lettura è molto ben accetto. Grazie.