Siamo noi stessi? Articolo di Luciano
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- Giacomo97x
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Siamo noi stessi? Articolo di Luciano
"Da lì in avanti Adamo quando vedrà animali di quel genere e altri simili gli appariranno davanti le immagini di quell'incidente, il dolore dei morsi e dello strappo, il sangue che si sparge in giro, il dispiacere per la perdita del braccio, la difficile e dolorosa convalescenza, la sua diminuita capacità, il rifiuto delle femmine ad accoppiarsi per la sua menomazione, e tutta una serie di spiacevoli sentimenti. Il suo campo magnetico avrà lo stesso spostamento improvviso come la volta in cui è avvenuto veramente l'incidente e Adamo sperimenterà di nuovo la paura e scapperà salvando il braccio rimasto. "
Dal mio modesto punto di vista questo non è corretto.
Non tutti gli individui "rispondono" allo stesso modo in situazioni simili, quanto scritto è un concetto standardizzato. Ogni persona risponde a proprio modo, reagisce a proprio modo: io posso generare una confusione e quando mi si presenta la stessa situazione posso riprovare le stesse emozioni, paure, vibrazioni, altri invece nella stessa condizione possono non generare alcuna confusione.
Non è in questo caso il dinosauro l'artefice delle paure di Adamo ma è Adamo stesso in base a ciò che la sua mente "ha risposto" in quella circostanza.
Esempio pratico: un cacciatore spara ad un'anatra.
Se io sono il cacciatore non avverto pericolo, non so se mi spiego.
Se invece io sono l'anatra avverto il pericolo e agli spari del cacciatore scappo. Si tratta semplicemente di punti di vista.
Allo stesso modo prendiamo 2 soldati che vengono feriti in guerra: uno può portarsi dietro tutta la vita quei ricordi nefasti e rivivere ogni giorno le stesse emozioni, paure, debolezze, timori.
L'altro invece può tranquillamente passare il resto della sua vita serenamente senza che quelle emozioni lo sfiorino più.
Ognuno di noi risponde a suo modo!
Dal mio modesto punto di vista questo non è corretto.
Non tutti gli individui "rispondono" allo stesso modo in situazioni simili, quanto scritto è un concetto standardizzato. Ogni persona risponde a proprio modo, reagisce a proprio modo: io posso generare una confusione e quando mi si presenta la stessa situazione posso riprovare le stesse emozioni, paure, vibrazioni, altri invece nella stessa condizione possono non generare alcuna confusione.
Non è in questo caso il dinosauro l'artefice delle paure di Adamo ma è Adamo stesso in base a ciò che la sua mente "ha risposto" in quella circostanza.
Esempio pratico: un cacciatore spara ad un'anatra.
Se io sono il cacciatore non avverto pericolo, non so se mi spiego.
Se invece io sono l'anatra avverto il pericolo e agli spari del cacciatore scappo. Si tratta semplicemente di punti di vista.
Allo stesso modo prendiamo 2 soldati che vengono feriti in guerra: uno può portarsi dietro tutta la vita quei ricordi nefasti e rivivere ogni giorno le stesse emozioni, paure, debolezze, timori.
L'altro invece può tranquillamente passare il resto della sua vita serenamente senza che quelle emozioni lo sfiorino più.
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Questo libro offre la visione di un Autore illuminato sul digiuno. Per maggiori ragguagli: La Filosofia del Digiuno
- luciano
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Nell'articolo non posso fare tutte le precisazioni, ho posto degli esempi. Ci vorrebbe un libro, o forse più di uno per sviscerare l'argomento, ma sarebbe comunque inutile senza l'esperienza diretta.
La cosa fondamentale è che, come precisi tu quando dici che ognuno risponde a modo suo, è che di fatto ognuno risponde. Rispondere a un impulso o stimolo significa reagire. Chi è se stesso non reagisce. Agisce.
Riguardo al "vivere serenamente" che tu riporti, non ha nulla a che fare con l'essere se stessi, che è il tema dell'articolo.
Molti vivono serenamente, ma sarebbe più corretto dire che vengono vissuti serenamente.
Ps. In fondo all'articolo c'è scritto espressamente che se non si è d'accordo con il contenuto dell'articolo di astenersi dal postare.
Non l'hai visto o te ne sei fregato?
La cosa fondamentale è che, come precisi tu quando dici che ognuno risponde a modo suo, è che di fatto ognuno risponde. Rispondere a un impulso o stimolo significa reagire. Chi è se stesso non reagisce. Agisce.
Riguardo al "vivere serenamente" che tu riporti, non ha nulla a che fare con l'essere se stessi, che è il tema dell'articolo.
Molti vivono serenamente, ma sarebbe più corretto dire che vengono vissuti serenamente.
Ps. In fondo all'articolo c'è scritto espressamente che se non si è d'accordo con il contenuto dell'articolo di astenersi dal postare.
Non l'hai visto o te ne sei fregato?
- Giacomo97x
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L'ho visto eccome, li ho letti praticamente tutti i tuoi articoli Luciano e sono d'accordo al 1000% (mille). Su quel particolare punto però ho espresso il mio punto di vista, sbagliando con ogni probabilità.luciano ha scritto: Ps. In fondo all'articolo c'è scritto espressamente che se non si è d'accordo con il contenuto dell'articolo di astenersi dal postare.
Non l'hai visto o te ne sei fregato?
- braveheart
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Straconfermo!luciano ha scritto:Rispondere a un impulso o stimolo significa reagire. Chi è se stesso non reagisce. Agisce.
Sono sempre stato un tipo impulsivo, che reagiva ad ogni minimo stimolo provocatorio e non solo, e spesso in malo modo.
Neanche dopo aver praticato 4 anni il kung-fu, con un lungo lavoro interiore fatto di rilassamento, meditazione, tai-chi (meditazione dinamica) riuscivo a mettere in pratica questa cosa, "il non reagire" e "il vincere me stesso" ( la vera forza, secondo i maestri cinesi ).
Ora, dopo 2 anni di transizione e disintossicazione psico-fisica come mai avevo fatto in vita mia, dopo aver letto molto su questo sito e tutti gli articoli di Luciano "sull'essere spirituale", ci riesco .
Ho raggiunto un ottimo livello di autocontrollo, non reagisco come prima alle provocazioni e riesco ad esser me stesso e "agire" anziche' reagire.
"Sta a ciascuno di noi scegliere se abbandonare la Terra e porre le nostre speranze in un'arca di Noe' spaziale o convertire la Terra nel paradiso terrestre che era in origine."
M. Fukuoka
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- bactabeven
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E come facevo a non scrivere qualcosa anche io ?
Non è un articolo sul quale posso argomentare con facilità e puntalità, si sà che la Verità è molto dinamica, e inciamperei fra un punto e virgola di sicuro, con questo apprezzo l'articolo come ne ho apprezzati anche altri di Luciano (paggeria gratuita?? chi vivrà vedrà )
Mi trovo d'accordo con Matrix, come già ho scritto velocemente in un mio post precedente, e vorrei citare inoltre il capitolo de "L'Ontologia del Roveto Ardente - Reneé Guenon - Il simbolismo della Croce" e anche "Robert Pirsigh - Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" . Sono delle letture che mi sono tornate alla mente leggendo l'articolo.
Mi rimane comunque un dubbio, che però spesso è certezza: non siamo tutti uguali, e deve partire dal di dentro la spinta a Svergliarsi, a Svegliare il Sé, altrimenti non bastano mille paole, quando invece sarebbe sufficiente un sussurro appena.
Ciao a tutti
Non è un articolo sul quale posso argomentare con facilità e puntalità, si sà che la Verità è molto dinamica, e inciamperei fra un punto e virgola di sicuro, con questo apprezzo l'articolo come ne ho apprezzati anche altri di Luciano (paggeria gratuita?? chi vivrà vedrà )
Mi trovo d'accordo con Matrix, come già ho scritto velocemente in un mio post precedente, e vorrei citare inoltre il capitolo de "L'Ontologia del Roveto Ardente - Reneé Guenon - Il simbolismo della Croce" e anche "Robert Pirsigh - Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" . Sono delle letture che mi sono tornate alla mente leggendo l'articolo.
Mi rimane comunque un dubbio, che però spesso è certezza: non siamo tutti uguali, e deve partire dal di dentro la spinta a Svergliarsi, a Svegliare il Sé, altrimenti non bastano mille paole, quando invece sarebbe sufficiente un sussurro appena.
Ciao a tutti
Denghiu !! (Aldo Biscardi)
- luciano
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La verità è sempre quella, poi viene condita in tutte le salse. Quella del simbolismo della croce è un'elaborazione forzata.bactabeven ha scritto:Mi trovo d'accordo con Matrix, come già ho scritto velocemente in un mio post precedente, e vorrei citare inoltre il capitolo de "L'Ontologia del Roveto Ardente - Reneé Guenon - Il simbolismo della Croce" e anche "Robert Pirsigh - Lo zen e l'arte della manutenzione della motocicletta" . Sono delle letture che mi sono tornate alla mente leggendo l'articolo.
Bellissimo articolo, l'ho anche linkato sul mio profilo FaceBook
E' una prova continua, giorno per giorno, e ogni giorno ci auto ripetiamo che è inutile, ma è solo il colpo di coda del falso Io.
Grazie delle intuizioni ciaoo
PS consiglio di leggere il Lao Zi e il Chuang Zi (non li ho letti neanche io ma li consiglio lo stesso e prometto che li leggerò! )
Sono i due classici Taoisti. I taoisti erano proprio dei rockettari
E' una prova continua, giorno per giorno, e ogni giorno ci auto ripetiamo che è inutile, ma è solo il colpo di coda del falso Io.
Grazie delle intuizioni ciaoo
PS consiglio di leggere il Lao Zi e il Chuang Zi (non li ho letti neanche io ma li consiglio lo stesso e prometto che li leggerò! )
Sono i due classici Taoisti. I taoisti erano proprio dei rockettari
Meglio la direzione giusta che la velocità
certo se uno reagisce vuol dire che e' dipendente dai commenti degli altri e si fa influenzare.;esempio:se non fai qualcosa che ritieni non giusto al lavoro hai paura che i superiori ti commentino o licenziano e agisci di conseguenza senza essere te stesso ma bensi un pendolo :la tua energia viene risucchiata e il campo magnetico tuo si restringe...l'unico rimedio e' ignorare il pendolo o agire...TRANSURFING..piu' o meno.
- luciano
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Siamo tutti esseri spirituali, anche il criminale.utente cancellato ha scritto:le regole possono esserci x divenire un essere spirituale, ma un essere spirituale sa da sé cosa è giusto e sbagliato senza nessuno che lo dica. Le regole sono necessarie in una società attuale come questa dove le persone hanno una visione soggettiva di cosa è giusto e cosa è sbagliato.
L'essere spirituale che ha lavorato su di sé gradualmente arriva a comprendere livelli sempre più esatti di giusto o sbagliato.
Tutto dipende dall'evoluzione individuale.
Per un ladro può essere sbagliato non rubare una torta messa a raffreddare sul davanzale di una finestra.
I principi etici sono quelli su cui si dovrebbero fondare leggi e regole e servono per quelli che hanno perso orientamento nella vita avendo soppresso i principi etici.
Chi ha raggiunto certi livelli spirituali non ha bisogno che gli si dica di agire secondo le regole perché di fatto le segue da sé, non significa che non abbia regole.
Quindi fino a quando non arriveremo a comprendere esattamente cosa è giusto e sbagliato anche in relazione agli altri esseri con cui conviviamo, le regole sono necessarie.
Questo libro offre la visione di un Autore illuminato sul digiuno. Per maggiori ragguagli: La Filosofia del Digiuno
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