Solitudine e cibo
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Solitudine e cibo
Da qualche tempo sta maturando in me una lenta consapevolezza di una cosa: mi accorgo quando sono solo, o non so che fare, mi vien voglia di mangiare un po tutto, frutta, pizza, carne.
Un po di volte ci sono cascato, ma poi mi sono lentamente reso conto che c'è qualcosa di strano: solitudine=cibo!
Sembra una trappola talmente ben messa che entra facilmente, ho cercato di capirne le origini, dev'essere una cosa che ho sin da piccolo, ma non riesco a farla sparire.
Anche a voi è mai capitato?
Un po di volte ci sono cascato, ma poi mi sono lentamente reso conto che c'è qualcosa di strano: solitudine=cibo!
Sembra una trappola talmente ben messa che entra facilmente, ho cercato di capirne le origini, dev'essere una cosa che ho sin da piccolo, ma non riesco a farla sparire.
Anche a voi è mai capitato?
Questo libro offre la visione di un Autore illuminato sul digiuno. Per maggiori ragguagli: La Filosofia del Digiuno
Esiste un legame dolore-piacere, quando sei solo cerchi piacere attraverso il cibo.
Dovresti prendere un foglio e scriverci sopra almeno altri 10 modi con cui passare da dolore al piacere che non sia il mangiare.
Esempio io leggo, suono la chitarra, vado a pattinare, vado al parco, ecc...
Una bella lista e poi impegnarsi a metterla in atto!!!
Dovresti prendere un foglio e scriverci sopra almeno altri 10 modi con cui passare da dolore al piacere che non sia il mangiare.
Esempio io leggo, suono la chitarra, vado a pattinare, vado al parco, ecc...
Una bella lista e poi impegnarsi a metterla in atto!!!
Sono il padrone del mio destino, sono il capitano della mia anima.
secondo me,prima di cercare un ammazzatempo o un alternativa,dovresti cercare di capire perchè fai questa associazione solitudine=cibo
e se è riconducibile ad eventi dell'infanzia,o ad abitudini che hai preso in quel periodo
un evento,o una serie di eventi,sensazioni ecc,soprattutto se nell'infanzia,potrebbero aver generato un condizionamento tipo pavloviano.
fatta luce su questo (i tempi e modi sono variabili.....ma meglio non andare di fretta,anche perchè per affacciarsi sul pozzo dell inconscio....bisogna raccogliere tutte le energie ,e tenere la mente ben salda.....altrimenti si rischia di perdersi ed ingarbugliarsi ancora di più)
credo non ci sarà bisogno di trovare un rimpiazzo....tutto viene da se....credo.
e se è riconducibile ad eventi dell'infanzia,o ad abitudini che hai preso in quel periodo
un evento,o una serie di eventi,sensazioni ecc,soprattutto se nell'infanzia,potrebbero aver generato un condizionamento tipo pavloviano.
fatta luce su questo (i tempi e modi sono variabili.....ma meglio non andare di fretta,anche perchè per affacciarsi sul pozzo dell inconscio....bisogna raccogliere tutte le energie ,e tenere la mente ben salda.....altrimenti si rischia di perdersi ed ingarbugliarsi ancora di più)
credo non ci sarà bisogno di trovare un rimpiazzo....tutto viene da se....credo.
il vero e unico problema che ha il Potere è il risveglio della coscienza delle Individualità. Persone libere di pensare, sentire e agire, sono veramente pericolose!
Ma questo un espediente, io penso che questa faccenda dovrebbe essere una cosa naturale del corpo cioè: quando il corpo chiama lo si alimenta. Non dovrebbe esserci un collegamento mente-corpo più di quanto non sia il naturale stimolo del mangiare.giove ha scritto:IO penso che più si sta fuori casa meno si è attratti dal cibo.
A volte penso che nel mio caso essendo una cosa non naturale, che forse sono tossine in circolo, è la stessa cosa di come quando uno si sente triste, depresso, allegro o altre emozioni innaturali.
Io ho lavorato molto su di me per capire perchè ho avuto nella mia vita problemi anche seri col cibo: seono arrivata alla conclusione che non mi ha aiutato a nulla capire IL PERCHE', ma mi aiuta di più FARE AZIONE!!
Io ad esempio ho capito che tendo ad avere meno controllo sul cibo, o forse meno ascolto di me, se sono troppo STANCA o SOLA o AFFAMATA: sono 3 condizioni che non devo sfidare perchè l'andare verso il cibo in modo eccessivo o compensativo è facilissimo in quei momenti!
Sapendolo, cerco di evitare per quel che posso questi stati...è un "farla semplice" forse, ma FUNZIONA!!!!
Ale
Io ad esempio ho capito che tendo ad avere meno controllo sul cibo, o forse meno ascolto di me, se sono troppo STANCA o SOLA o AFFAMATA: sono 3 condizioni che non devo sfidare perchè l'andare verso il cibo in modo eccessivo o compensativo è facilissimo in quei momenti!
Sapendolo, cerco di evitare per quel che posso questi stati...è un "farla semplice" forse, ma FUNZIONA!!!!
Ale
Sono d'accordo, in questi momenti a volte mi butto su frutta e verdura e a volte mi accorgo che ne ho mangiati troppo.swami863 ha scritto:Io ho lavorato molto su di me per capire perchè ho avuto nella mia vita problemi anche seri col cibo: seono arrivata alla conclusione che non mi ha aiutato a nulla capire IL PERCHE', ma mi aiuta di più FARE AZIONE!!
Io ad esempio ho capito che tendo ad avere meno controllo sul cibo, o forse meno ascolto di me, se sono troppo STANCA o SOLA o AFFAMATA: sono 3 condizioni che non devo sfidare perchè l'andare verso il cibo in modo eccessivo o compensativo è facilissimo in quei momenti!
Sapendolo, cerco di evitare per quel che posso questi stati...è un "farla semplice" forse, ma FUNZIONA!!!!
Ale
E' una specie di compromesso con me stesso: un minor male.
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Sono d'accordo. Il rimuginare sul perché di solito ci fa introvertire di più nella selva dei pensieri.swami863 ha scritto:Io ho lavorato molto su di me per capire perchè ho avuto nella mia vita problemi anche seri col cibo: seono arrivata alla conclusione che non mi ha aiutato a nulla capire IL PERCHE', ma mi aiuta di più FARE AZIONE!!
Io ad esempio ho capito che tendo ad avere meno controllo sul cibo, o forse meno ascolto di me, se sono troppo STANCA o SOLA o AFFAMATA: sono 3 condizioni che non devo sfidare perchè l'andare verso il cibo in modo eccessivo o compensativo è facilissimo in quei momenti!
Sapendolo, cerco di evitare per quel che posso questi stati...è un "farla semplice" forse, ma FUNZIONA!!!!
Ale
Agire invece ci estroverte, ci fa partecipare di più nel mondo esterno.
Soluzione è osservare quando non siamo nella morsa del cibo e allungare quei momenti o ripetere le circostanze in cui si è liberi.
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