Pass(ett)i avanti.
Inviato: 1 settembre 2008, 14:06
Ciao a tutti, benritrovati.
Dopo tanto leggere di voi, vi racconto anch'io come procedo..
Iniziata la transizione ai primi di luglio, complici alcune preesistenti antipatie e intolleranze, gli alimenti che ho 'salutato' sono:
-latte di ogni tipo
-pasta e riso
-pane bianco
-salumi.
Rare volte (una a settimana, se capita) mangio pesce o pollo, e qualcuna in più un po' di stracchino ed i fiocchi di latte.
Per prima cosa ho eliminato la colazione, aumentando la dose di bicchieri d'acqua tiepida e succo di limone che al risveglio prendo già da anni (consiglio della ginecologa per risvegliare il fegato, in gravidanza).
Ero abituata a tè e fette biscottate e all'inizio ho avuto un po' fame, ma poi devo dire che mi son sentita meglissimo... due volte ho ceduto a qualche biscotto e mi è capitata una cosa nuova: sono stata assalita da una gran debolezza e uno strano senso di oppressione, come se tutto il sangue del mio corpo fosse accorso allo stomaco.
Durante le vacanze ho avuto per fortuna a disposizione tanta verdura cruda e cotta, che nella quantità continuo (non so perché) a preferire alla frutta.
Ho resistito a qualunque tipo di primo e secondo piatto e ridotto drasticamente la pizza (che mi piace tanto), quando proprio non potevo ordinare altro ho preso la focaccia con le verdure.
Sto mangiando spesso minestroni (senza o con pochissimi legumi), carote, insalata e verdura cotta di ogni tipo.
A pranzo integro con una fetta di pane di segale, o un po' di kamut lessato.
Frutta ne mangio verso mezzogiorno e nel pomeriggio, ancora forse un po' poca.
(ho comprato una bellissima centrifuga, ma per ora se la gode più che altro mio figlio: io continuo a gradire di più il ruminamento..)
Ma dove devo fare ancora tanti e tanti passi avanti è nella dipendenza da dolci..
Lo so, è il mio punto debole da sempre; è una voglia emotiva di cose dolci e cremose che mi porta a veri e propri raptus da astinenza.
Ho letto che man mano che ci si disintossica sono proprio gli alimenti che ci avvelenano di più a ingenerare più voglia, e pur cedendo tengo duro.
Quello che mi capita di buono è che ora, mangiandone, sono più consapevole e mi fermo prima.
In più ho subito dopo quella tremenda sensazione di debolezza, unita ad una sorta di dolore alla bocca dello stomaco.
Sarà dura, ci vorrà tempo, ma sono più che mai decisa a rompere quest'annosa dipendenza.
[Non c'entra con la dieta, ma ora è tutto più difficile perché mi sento riscivolare nella depressione in cui caddi già anni fa, tra l'altro sempre a fine estate.
Non è una delle forme più gravi, ma comunque difficile da svangare.. Stavolta, a differenza della prima, non ho alcuna intenzione di prendere farmaci ma di aiutarmi con le terapie naturali, che studio ed in cui credo fortemente.
Da qui la maggiore determinazione a perseguire nella dieta che, sono certa, può aiutarmi. Anche perché i cibi che più bramo -dolci & co- son proprio quelli che mi appesantiscono ancora di più l'umore.]
Beh mi scuso per la lungaggine, e spero che vogliate darmi qualche consiglio.
A presto!
Dopo tanto leggere di voi, vi racconto anch'io come procedo..
Iniziata la transizione ai primi di luglio, complici alcune preesistenti antipatie e intolleranze, gli alimenti che ho 'salutato' sono:
-latte di ogni tipo
-pasta e riso
-pane bianco
-salumi.
Rare volte (una a settimana, se capita) mangio pesce o pollo, e qualcuna in più un po' di stracchino ed i fiocchi di latte.
Per prima cosa ho eliminato la colazione, aumentando la dose di bicchieri d'acqua tiepida e succo di limone che al risveglio prendo già da anni (consiglio della ginecologa per risvegliare il fegato, in gravidanza).
Ero abituata a tè e fette biscottate e all'inizio ho avuto un po' fame, ma poi devo dire che mi son sentita meglissimo... due volte ho ceduto a qualche biscotto e mi è capitata una cosa nuova: sono stata assalita da una gran debolezza e uno strano senso di oppressione, come se tutto il sangue del mio corpo fosse accorso allo stomaco.
Durante le vacanze ho avuto per fortuna a disposizione tanta verdura cruda e cotta, che nella quantità continuo (non so perché) a preferire alla frutta.
Ho resistito a qualunque tipo di primo e secondo piatto e ridotto drasticamente la pizza (che mi piace tanto), quando proprio non potevo ordinare altro ho preso la focaccia con le verdure.
Sto mangiando spesso minestroni (senza o con pochissimi legumi), carote, insalata e verdura cotta di ogni tipo.
A pranzo integro con una fetta di pane di segale, o un po' di kamut lessato.
Frutta ne mangio verso mezzogiorno e nel pomeriggio, ancora forse un po' poca.
(ho comprato una bellissima centrifuga, ma per ora se la gode più che altro mio figlio: io continuo a gradire di più il ruminamento..)
Ma dove devo fare ancora tanti e tanti passi avanti è nella dipendenza da dolci..
Lo so, è il mio punto debole da sempre; è una voglia emotiva di cose dolci e cremose che mi porta a veri e propri raptus da astinenza.
Ho letto che man mano che ci si disintossica sono proprio gli alimenti che ci avvelenano di più a ingenerare più voglia, e pur cedendo tengo duro.
Quello che mi capita di buono è che ora, mangiandone, sono più consapevole e mi fermo prima.
In più ho subito dopo quella tremenda sensazione di debolezza, unita ad una sorta di dolore alla bocca dello stomaco.
Sarà dura, ci vorrà tempo, ma sono più che mai decisa a rompere quest'annosa dipendenza.
[Non c'entra con la dieta, ma ora è tutto più difficile perché mi sento riscivolare nella depressione in cui caddi già anni fa, tra l'altro sempre a fine estate.
Non è una delle forme più gravi, ma comunque difficile da svangare.. Stavolta, a differenza della prima, non ho alcuna intenzione di prendere farmaci ma di aiutarmi con le terapie naturali, che studio ed in cui credo fortemente.
Da qui la maggiore determinazione a perseguire nella dieta che, sono certa, può aiutarmi. Anche perché i cibi che più bramo -dolci & co- son proprio quelli che mi appesantiscono ancora di più l'umore.]
Beh mi scuso per la lungaggine, e spero che vogliate darmi qualche consiglio.
A presto!