Inviato: 18 maggio 2009, 23:51
Di solito gli oli biologici si ottengono per spremitura a freddo; se c'è questa dicitura e all'analisi dovesse risultare traccia di solventi, si può denunciare per frode.
Poi è vero che, purtroppo, non ci sono leggi abbastanza severe sull'etichettatura dei prodotti alimentari, che siano industriali o artigianali, biologici o non biologici. Tanti non sanno, ad esempio, che per brillare e sbiancare il riso viene usato anche il talco (che è pure cancerogeno) e che sicuramente rimarranno tracce di esso; però non essendoci scritto che tipo di lavorazione subisce il riso, la presenza di questa sostanza non è in contrasto con le diciture.
Se una sostanza è aggiunta e fa parte del prodotto deve obbligatoriamente essere scritta nell'etichetta, ma riguardo le sostanze presenti come residui di lavorazioni, mi sembra che non ci sia l'obbligo della dicitura; bella fregatura, ma a quanto ho capito dovrebbe essere così. Tanto la legge stabilisce un limite massimo che non deve essere superato e se poi venisse superato, è molto più semplice innalzare il valore massimo consentito, o, se si tratta di un prodotto liquido, basta diluirlo con una certa quantità dello stesso prodotto con valori più bassi di quella determinata sostanza.
In quasi tutti gli oli extra-vergini di oliva non biologici non c'è scritto che sono stati ottenuti da spremitura a freddo, quindi è molto probabile che venga usato il calore per aumentare la produttività, anche perché penso che chi lo spreme a freddo si preoccuperà di scriverlo, per poterlo vendere ad un prezzo più alto; ma malgrado ciò, per ora sto continuando ad usarlo non biologico, anche perché se si sta a guardare tutti i minimi particolari per ogni cosa, si perde la capoccia, oltre a rischiare di alleggerire troppo il conto in banca.
L'olio di lino si usa soprattutto per il buon contenuto di Omega 3; ovviamente, se troverò il sistema di macinare efficacemente i semi, preferirò consumare quelli; ma nel frattempo continuo ad usare l'olio con tranquillità, senza pensare ai solventi, almeno fino a quando non ci sarà la certezza della possibilità reale che ci siano realmente.
Poi è vero che, purtroppo, non ci sono leggi abbastanza severe sull'etichettatura dei prodotti alimentari, che siano industriali o artigianali, biologici o non biologici. Tanti non sanno, ad esempio, che per brillare e sbiancare il riso viene usato anche il talco (che è pure cancerogeno) e che sicuramente rimarranno tracce di esso; però non essendoci scritto che tipo di lavorazione subisce il riso, la presenza di questa sostanza non è in contrasto con le diciture.
Se una sostanza è aggiunta e fa parte del prodotto deve obbligatoriamente essere scritta nell'etichetta, ma riguardo le sostanze presenti come residui di lavorazioni, mi sembra che non ci sia l'obbligo della dicitura; bella fregatura, ma a quanto ho capito dovrebbe essere così. Tanto la legge stabilisce un limite massimo che non deve essere superato e se poi venisse superato, è molto più semplice innalzare il valore massimo consentito, o, se si tratta di un prodotto liquido, basta diluirlo con una certa quantità dello stesso prodotto con valori più bassi di quella determinata sostanza.
In quasi tutti gli oli extra-vergini di oliva non biologici non c'è scritto che sono stati ottenuti da spremitura a freddo, quindi è molto probabile che venga usato il calore per aumentare la produttività, anche perché penso che chi lo spreme a freddo si preoccuperà di scriverlo, per poterlo vendere ad un prezzo più alto; ma malgrado ciò, per ora sto continuando ad usarlo non biologico, anche perché se si sta a guardare tutti i minimi particolari per ogni cosa, si perde la capoccia, oltre a rischiare di alleggerire troppo il conto in banca.
L'olio di lino si usa soprattutto per il buon contenuto di Omega 3; ovviamente, se troverò il sistema di macinare efficacemente i semi, preferirò consumare quelli; ma nel frattempo continuo ad usare l'olio con tranquillità, senza pensare ai solventi, almeno fino a quando non ci sarà la certezza della possibilità reale che ci siano realmente.