Semplicemente.
Questo articolo per sincronicità è capitato proprio quando ne avevo bisogno.
Ho letto con molto interesse e ovviamente ho stampato per segnare alcuni passaggi.
Proprio in questi giorni riflettevo su quanti aspetti della vita è implicato il fegato.
Quanto un suo sovraccarico sia collegato all'affaticamento cognitivo, fisico, emotivo, e come riesca a bloccare ogni attività.
Credo che crei una forma "pesantezza esistenziale" insostenibile.
(per usare un eufemismo)
I sintomi correlati chiaramente si sprecano.
Ultimamente notavo che ogni volta che introduco nella mia alimentazione qualcosa che è passato per una fabbrica mi sento affaticata.
Chi mi circonda, come nella miglior tradizione del "Mito della caverna di Platone" obietta: "Ma alla fine queste sono solo prugne secche! Che potranno mai farti?"
Risposta: "La lattina in cui sono contenute, evidentemente rilascia molte più sostanze tossiche di quel che si crede!"
Anche il latte di riso che tutti giurano e spergiurano sia leggero, salutare e una valida alternativa al latte, mi manda completamente fuori fase.
Non solo me, anche mia madre ha la stesse reazioni, e quando le capita mi guarda con un faccia disgustata... manco avesse trangugiato un dinosauro.

Bene, me ne torno alle miracolose pere che tanto mi rendono serena in questo periodo e saluti a tutto il resto, soprattutto al negazionismo elevato a sistema, del tipo, "tu sei fissata e questo non è possibile." :@
Una solfa che sento da una vita...