La passione della mia esistenza è sempre stata quella di capire come funziona la vita.
Mi fa piacere coinvolgere le persone di buona volontà che vogliono farcela ed a tal fine voglio condividere con voi alcune conoscenze che spiegano come un corpo che vive di "solo" alcuni nutrienti, possa comunque produrne tutti, magicamente, da un ipotetico nulla.
Luciano ha segnalato questo straordinario libro; ve lo consiglio se volete capirne di più:
Trasmutazioni Biologiche e Fisica Moderna
Resta inteso che lo scienziato Louis Kervran, proposto al premio Nobel, non è ascoltato dai suoi "colleghi" . Chissà perché..........
Arca
La MAGIA della vita biologica
Moderatore: luciano
Tutto ciò è veramente sconvolgente! E rivoluziona l'idea di nutrizione a cui siamo abituati. Pensavo che questi processi coinvolgessero solo sostanze piuttosto complesse (l'esempio classico è quello delle proteine: per produrne non abbiamo bisogno di mangiarne), ma ora vedo che il processo si spinge fino alle estreme conseguenze. Le potenzialità ancora nascoste del nostro corpo non cessano sorprendermi.
Grazie per aver segnalato il sito!
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"Ho avuto un'ottima istruzione. Ci sono voluti anni per liberarmene."
- bernarasta
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anche un certo sollievo mi ha invaso quando ho scoperto esistere diversi studiosi dimostrare il fenomeno... così almeno quando la prossima volta verranno fatte certe domande impertinenti (alle quali devo dire ogni volta cerco di rispondere esaurientemente, per poi magari sentirmi sfottere), risponderò con una "consistente" bibliografia, come a dire, se non mi credi leggi quello che qualcuno ha scritto. certe volte è impossibile ragionare con dei muli. dimmi in cosa sbaglio, ma, date tutte le conoscenze, sconvolgenti, su tutti gli argomenti tabù, ho avuto l'impressione di essere in un enorme videogame. tutto è calcolato in un certo modo, in un verso per quanto riguarda la natura(che se analizzato un minimo lascia a bocca aperta x la sua perfezione) e nel verso esattamente opposto per quello che riguarda chi muove le fila di questa dannata società. sono esterrefatto, ogni giorno di più, vorrei urlare la mai gioia, ma ho paura di essere preso per matto. capisco cosa intendeva ehret quando dice che provava una gioia incomunicabile per essere sfuggito al macello dell'umanità, anche se vi è sfuggito a metà, visto che è stato ucciso quando la sua fama aveva raggiunto un certo livello, per lo meno, questo crediamo noi della maggioranza. un saluto arca, a presto
Ciao carissimo.
Ed anche i documenti delle trasmutazioni che ho pubblicizzato ebbero su di me un ulteriore effetto simile quando li lessi per la prima volta. E comunque ti consiglio di leggere il libro che ho suggerito: http://www.loyaldoctor.org/trasmutazioni_biologiche.htm
ne vedrai delle belle...
Ti racconto la mia esperienza con una una canzone di Edoardo Bennato del 1980. Il titolo è MA CHE SARA'. In quell'anno, forse per la prima volta in Italia, un autore venne fuori con due LP in contemporanea, a 20 giorni di distanza: il primo fu Uffa-Uffa e l'altro Sono solo canzonette.
Bennato giocò con questa cosa collegando i due LP con dei titoli volutamente studiati che dessero loro una continuità.
Il titolo "Ma che sarà" si riferiva a cosa fosse questa novità dei due dischi usciti a 20 giorni di distanza l'uno dall'altro.
Ebbene, a suo tempo lessi di questa critica e mi limitai a "sentire" questa canzone apprezzandone le sonorità.
Quando poi successivamente le cose dentro di me cominciarono a cambiare, ebbi una apertura più critica verso le cose e mi ritrovai ad "ascoltare" le parole di questa canzone.
Adesso te ne cito qualcuna:
Come vedi l'effetto videogame qui lo traduce in "farsa nel ruolo di comparsa", ma quella è la cosa. Ti capisco perfettamente circa la sensazione di quando si è immersi in una "ragione" che di ragionevole non ha proprio nulla.
Stai tranquillo; quando si entra in contatto con la verità ci si può sentire molto, ma molto diversi rispetto alla massa e con una conseguente sensazione di solitudine ; ma poi passa e contemporaneamente aumenta l'amore ed il rispetto per coloro che sono ancora lì dentro al videogame.
Vivo la mia vita per informare e sono felice che quelle informazioni ti siano state utili.
Un abbraccio
Arca
Credo proprio di capire cosa provi; questa sensazione di non sentirsi solo e di percepire che il mondo non è così come ce lo vogliono far vedere, invase anche me tanti anni fa e da allora cominciai a vedere le cose con altri occhi: canzoni, libri, osservazioni; tutto cambiò.anche un certo sollievo mi ha invaso
Ed anche i documenti delle trasmutazioni che ho pubblicizzato ebbero su di me un ulteriore effetto simile quando li lessi per la prima volta. E comunque ti consiglio di leggere il libro che ho suggerito: http://www.loyaldoctor.org/trasmutazioni_biologiche.htm
ne vedrai delle belle...
La conoscenza è la chiave per la libertà e per conoscenza intendo dati di valore poiché solo in questo modo possiamo capire la vera natura dei giochi e delle cose che ci circondano senza farci fregare.dimmi in cosa sbaglio, ma, date tutte le conoscenze, sconvolgenti, su tutti gli argomenti tabù, ho avuto l'impressione di essere in un enorme videogame. Tutto è calcolato in un certo modo, in un verso per quanto riguarda la natura (che se analizzato un minimo lascia a bocca aperta x la sua perfezione) e nel verso esattamente opposto per quello che riguarda chi muove le fila di questa dannata società.
Ti racconto la mia esperienza con una una canzone di Edoardo Bennato del 1980. Il titolo è MA CHE SARA'. In quell'anno, forse per la prima volta in Italia, un autore venne fuori con due LP in contemporanea, a 20 giorni di distanza: il primo fu Uffa-Uffa e l'altro Sono solo canzonette.
Bennato giocò con questa cosa collegando i due LP con dei titoli volutamente studiati che dessero loro una continuità.
Il titolo "Ma che sarà" si riferiva a cosa fosse questa novità dei due dischi usciti a 20 giorni di distanza l'uno dall'altro.
Ebbene, a suo tempo lessi di questa critica e mi limitai a "sentire" questa canzone apprezzandone le sonorità.
Quando poi successivamente le cose dentro di me cominciarono a cambiare, ebbi una apertura più critica verso le cose e mi ritrovai ad "ascoltare" le parole di questa canzone.
Adesso te ne cito qualcuna:
- Ma che ne sai se non ci provi mai
e rischi tuoi se non vuoi volare
Coi piedi a terra, legata alla "ragione"
ti passa presto la voglia di sognare.
Ma è quello che vogliono da te
già appena nati ci hanno abituati
a non pensare, a darci un'illusione
sempre con la scusa della "ragione".
Ma basta che voli in alto
ma basti che ti alzi un poco
ed allora scopri che quello che ti faceva paura era soltanto un gioco
ed adesso hai l'occasione per poter volare; non la sprecare, prova volare.
- Attenzione - attenzione! A tutte le persone serie!
consapevoli, equilibrate, non lasciatevi suggestionare!
abbiamo ben altri progetti per voi
uomini del 2000, saggi e civili
perciò prestate attenzione
solo alla voce della ragione!...
- Ma RADIO (*) va e non si fermerà ti prenderà per mano, ti insegnerà a volare,
visti dall'alto i draghi del potere
ti accorgi che son draghi di cartone.
Ma non lo vedi sono di cartone
se resti a terra che vuoi capire
con la scusa di schiarirtele
ti confonderanno sempre più le idee
ti manderanno allo sbaraglio in questa
farsa, nel ruolo di comparsa!...
Ma basta che voli in alto
ma basta che ti alzi un poco
e forse scopri che quello che ti faceva paura era soltanto un gioco!
Come vedi l'effetto videogame qui lo traduce in "farsa nel ruolo di comparsa", ma quella è la cosa. Ti capisco perfettamente circa la sensazione di quando si è immersi in una "ragione" che di ragionevole non ha proprio nulla.
Ma che matto: una barzelletta racconta di un matto che sta dietro il cancello di un manicomio che da sulla strada e chiama un tipo. Il tipo gli si avvicina e lui gli chiede: signore, solo una curiosità, per piacere; noi qui FUORI ne siamo 14, voi li DENTRO quanti ne siete?.....sono esterrefatto, ogni giorno di più, vorrei urlare la mai gioia, ma ho paura di essere preso per matto.
Stai tranquillo; quando si entra in contatto con la verità ci si può sentire molto, ma molto diversi rispetto alla massa e con una conseguente sensazione di solitudine ; ma poi passa e contemporaneamente aumenta l'amore ed il rispetto per coloro che sono ancora lì dentro al videogame.
Vivo la mia vita per informare e sono felice che quelle informazioni ti siano state utili.
Un abbraccio
Arca
Caro Arca, riprendo questo tuo importante messaggio che, ahimé, mi era sfuggito. Sono assolutamente d'accordo su tutto ma ovviamente mi sorgono dei dubbi (anzi direi più certezze : una volta acquisita la "conoscenza" (seppur minima) secondo me non ha neanche più senso continuare a fare le cose che si sono sempre fatte (semplicemente non hai più voglia di farle), nè frequentare i luoghi e le persone di una volta. Allora a volte mi chiedo se non sarebbe stato meglio, nell'impossibilità di cambiare le cose, non sapere niente. Perchè sai, alla fine ti ritrovi con un lavoro frustrante, senza una persona di riferimento (dire amico/a mi sembra azzardato!), la gente che ti conosce che ti evita o, nel migliore dei casi, ti ignora, le cose che ti piacevano prima non ti vanno più....insommaarca ha scritto:Ciao carissimo.Credo proprio di capire cosa provi; questa sensazione di non sentirsi solo e di percepire che il mondo non è così come ce lo vogliono far vedere, invase anche me tanti anni fa e da allora cominciai a vedere le cose con altri occhi: canzoni, libri, osservazioni; tutto cambiò.anche un certo sollievo mi ha invaso
Ed anche i documenti delle trasmutazioni che ho pubblicizzato ebbero su di me un ulteriore effetto simile quando li lessi per la prima volta. E comunque ti consiglio di leggere il libro che ho suggerito: http://www.loyaldoctor.org/trasmutazioni_biologiche.htm
ne vedrai delle belle...
La conoscenza è la chiave per la libertà e per conoscenza intendo dati di valore poiché solo in questo modo possiamo capire la vera natura dei giochi e delle cose che ci circondano senza farci fregare.dimmi in cosa sbaglio, ma, date tutte le conoscenze, sconvolgenti, su tutti gli argomenti tabù, ho avuto l'impressione di essere in un enorme videogame. Tutto è calcolato in un certo modo, in un verso per quanto riguarda la natura (che se analizzato un minimo lascia a bocca aperta x la sua perfezione) e nel verso esattamente opposto per quello che riguarda chi muove le fila di questa dannata società.
Ti racconto la mia esperienza con una una canzone di Edoardo Bennato del 1980. Il titolo è MA CHE SARA'. In quell'anno, forse per la prima volta in Italia, un autore venne fuori con due LP in contemporanea, a 20 giorni di distanza: il primo fu Uffa-Uffa e l'altro Sono solo canzonette.
Bennato giocò con questa cosa collegando i due LP con dei titoli volutamente studiati che dessero loro una continuità.
Il titolo "Ma che sarà" si riferiva a cosa fosse questa novità dei due dischi usciti a 20 giorni di distanza l'uno dall'altro.
Ebbene, a suo tempo lessi di questa critica e mi limitai a "sentire" questa canzone apprezzandone le sonorità.
Quando poi successivamente le cose dentro di me cominciarono a cambiare, ebbi una apertura più critica verso le cose e mi ritrovai ad "ascoltare" le parole di questa canzone.
Adesso te ne cito qualcuna:Allora una voce fuori campo, a mo' di fregatura, grida:
- Ma che ne sai se non ci provi mai
e rischi tuoi se non vuoi volare
Coi piedi a terra, legata alla "ragione"
ti passa presto la voglia di sognare.
Ma è quello che vogliono da te
già appena nati ci hanno abituati
a non pensare, a darci un'illusione
sempre con la scusa della "ragione".
Ma basta che voli in alto
ma basti che ti alzi un poco
ed allora scopri che quello che ti faceva paura era soltanto un gioco
ed adesso hai l'occasione per poter volare; non la sprecare, prova volare.ed il cantante riprende:
- Attenzione - attenzione! A tutte le persone serie!
consapevoli, equilibrate, non lasciatevi suggestionare!
abbiamo ben altri progetti per voi
uomini del 2000, saggi e civili
perciò prestate attenzione
solo alla voce della ragione!...(*) per radio lui intende un tipo di informazione più etereo, più sottile di quello che si vede.
- Ma RADIO (*) va e non si fermerà ti prenderà per mano, ti insegnerà a volare,
visti dall'alto i draghi del potere
ti accorgi che son draghi di cartone.
Ma non lo vedi sono di cartone
se resti a terra che vuoi capire
con la scusa di schiarirtele
ti confonderanno sempre più le idee
ti manderanno allo sbaraglio in questa
farsa, nel ruolo di comparsa!...
Ma basta che voli in alto
ma basta che ti alzi un poco
e forse scopri che quello che ti faceva paura era soltanto un gioco!
Come vedi l'effetto videogame qui lo traduce in "farsa nel ruolo di comparsa", ma quella è la cosa. Ti capisco perfettamente circa la sensazione di quando si è immersi in una "ragione" che di ragionevole non ha proprio nulla.
Ma che matto: una barzelletta racconta di un matto che sta dietro il cancello di un manicomio che da sulla strada e chiama un tipo. Il tipo gli si avvicina e lui gli chiede: signore, solo una curiosità, per piacere; noi qui FUORI ne siamo 14, voi li DENTRO quanti ne siete?.....sono esterrefatto, ogni giorno di più, vorrei urlare la mai gioia, ma ho paura di essere preso per matto.
Stai tranquillo; quando si entra in contatto con la verità ci si può sentire molto, ma molto diversi rispetto alla massa e con una conseguente sensazione di solitudine ; ma poi passa e contemporaneamente aumenta l'amore ed il rispetto per coloro che sono ancora lì dentro al videogame.
Vivo la mia vita per informare e sono felice che quelle informazioni ti siano state utili.
Un abbraccio
Arca
come ci si organizza stando fuori dal "coro"? Facendo gli aspiranti eremiti come faccio io da svariati anni? Non mi sembra il massimo!
Un caro saluto, Tiziana
rischiamo di andare molto OT, ma neanch'io avevo letto questo articolo di arca, e mentre lo facevo mi è venuta in mente la pietra filosofale, capace di trasformare il piombo in oro e di dare la vita eterna.
Così ho fatto qualche ricerca e quando ho letto questo sono sobbalzato sulla sedia:
Così ho fatto qualche ricerca e quando ho letto questo sono sobbalzato sulla sedia:
in pratica abbiamo scoperto la pietra filosofale!
http://it.wikipedia.org/wiki/Athanor
Athanor è un termine usato in alchimia per designare un forno il cui calore serve ad eseguire la digestione alchemica. Dal greco thanatos (morte), la "a" privativa conferisce alla parola caratteristiche di immortalità e resurrezione.
L'Athanor è rappresentato in varie forme, da quella cubica o parallelepipeda a quella cilindrica. Esiste un'accurata descrizione dell'Athanor fatta da Giovanni da Rupescissa nel suo 'De confectione veri lapidis philosophorum'.
Il Significato dell'Athanor non è però quello di un comune forno dove cuocere i metalli, "non è un forno della specie di quello dei chimici"; esso "di cui i filosofi hanno un gran segreto" altro non è che il corpo umano, dove avvengono realmente le 'combustioni'. Attraverso la forma del forno con i suoi involucri, piani e vari strati non si vuole dare altro che una metafora semplificata del complesso delle qualità mentali e fisiche dell'individuo, le trasformazioni delle quali lo condurranno al conseguimento della Pietra Filosofale.
Beh, questo è un fatto quasi imperdonabile, però ci passo sopra...Caro Arca, riprendo questo tuo importante messaggio che, ahimé, mi era sfuggito.
Scherzi a parte, cercherò di risponderti evitando dissertazioni filosofiche: sono di uso molto limitato e se una cosa non può essere usata, non serve.
Questo in genere è vero in quanto difficilmente siamo allineati con le esiogenze del nostro spirito, per cui, quando un po' di luce entra in noi, la nostra vera natura vibra e ci fa allontanare persone-tempi-evevnti-situazioni-cose di cui eravamo effetti e che ci stavano annoiando. Ma magari qualche volta, facendo pulizia, può anche darsi che qualcosa che era già nella nostra vita viene rivalutata e viene finalmente posta in esistenza in tutta la sua bellezza; prendi il caso di un artista che non ha il tempo di esprimersi perché ha altri tipi di impegni e coinvolgimenti quotidiani.Sono assolutamente d'accordo su tutto ma ovviamente mi sorgono dei dubbi (anzi direi più certezze): una volta acquisita la "conoscenza" (seppur minima) secondo me non ha neanche più senso continuare a fare le cose che si sono sempre fatte (semplicemente non hai più voglia di farle), nè frequentare i luoghi e le persone di una volta.
Circa la parte del "non sapere niente" ti chiedo: ritorneresti indietro per dimenticare ciò che conosci adesso? Credo che nessuno di noi baratterebbe la propria conoscenza e la restituirebbe; chiaramente parlo di conoscenza di come funziona la vita, di come avere controllo sulle meccaniche della vita, non mi riferisco certamente alla conoscenza enciclopedica.Allora a volte mi chiedo se non sarebbe stato meglio, nell'impossibilità di cambiare le cose, non sapere niente.
Circa il fatto "l'impossibilità di cambiare le cose", no, no, no!!! Le cose non stanno in questi termini. Si dice che non ti viene mai dato un problema che sia più grande di te, poiché, se ci pensi, a livelli elevati di responsabilità sei tu che hai creato la situazione in cui ti trovi e per principio un creatore è SEMPRE più grande della cosa da lui creata; quindi il fatto di trovarsi con delle beghe tra le mani, non è altro che pane santo che, se si sa come usarlo, ci riabilita la nostra abilità di creare. Si dice anche che non c'è impedimento che non sia giovamento.
Sia ben inteso che quando parlo di responsabilità non parlo di colpa, ma solo del fatto di essere stati causa, cioè di aver creato la cosa.
Le cose che ti piacevano prima, come abbiamo detto sopra, possono effettivamente perdere di interesse quando cominciamo a vibrare su livelli di benessere/esistenza più elevati per cui andiamo fuori accordo con le cose che prima ci sembravano interessanti. Questo, ripeto, è vero. Ma ciò che mi lascia perplesso é questa tua frase seguente:Perchè sai, alla fine ti ritrovi con un lavoro frustrante, senza una persona di riferimento (dire amico/a mi sembra azzardato!), la gente che ti conosce che ti evita o, nel migliore dei casi, ti ignora, le cose che ti piacevano prima non ti vanno più....insomma
Quando noi facciamo scelte realmente consapevoli e quindi lasciamo senza carica (cioé senza sentimenti ed emozioni negative) una vecchia vita poiché non sentiamo più appartenercela, il vecchio fa spazio al nuovo e dopo un po' di tempo quello spazio vuoto di riempie di NUOVE COSE, di persone-tempi-eventi-situazioni-cose più affini al nostro nuovo livello di realtà. Il fatto che tu dica che da anni stia facendo l'eremita, sembra che si siano lasciate situazioni in sospeso per cui lo spazio è ancora pieno del vecchio; risultato: si è soli (fisicamente, ma non emozinalmente poiché siamo nel passato) e non ci sembra il massimo; ti capisco, ma è così cvhe funziona, anche se non è il modo che ci aggrada.come ci si organizza stando fuori dal "coro"? Facendo gli aspiranti eremiti come faccio io da svariati anni? Non mi sembra il massimo!
Ricorda che come il martello ha una sua funzione o scopo, anche l'entità UOMO ha un suo scopo composto da tanti sotto-scopi (come un traguardo che è composto da tante mete) così che si deve esprimere prendendosi cura del suo corpo, della sua famiglia, dell'ambiente in cui vive, deve anche relazionarsi, per essere, con qualcosa che sono GLI ALTRI. Fare gli eremiti, in verità, non l'ho mai sentita una cosa naturale per un essere umano che nel suo scopo comprende appunto il comunicare con gli altri al fine di riconoscersi nella sua totalità. L'uomo usa la comunicazione per conoscere se stesso per mezzo della relazione con altri terminali (persone-tempi-ecc).
Spero di esserti stato utile.
Pur trovando doveroso dover rispondere su questo tread per una discussione già presente, non vorrei andare premeditatamente OT, per cui se vuoi discutere più nei particolari, puoi scrivermi in PM (private message).
Ciao
Arca
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