
avrei così tante cose da dire e da chiedere che non so da dove cominciare....!
ho iniziato la dieta di transizione circa 2 settimane fa, anche se già dal primo di giugno ho trasformato in modo radicale la mia alimentazione sospendendo l'assunzione di carne, latticini e cereali (mangio soltanto 1 fetta di pane integrale di segale, a volte 2, dopo il pranzo o la cena di verdure)
Ho iniziato ieri la 3° settimana di "transizione", anche se in questo tempo ho fatto qualche piccolo "sgarro" (1 pizza vegetariana in 2 occasioni)
Ho perso circa 4 Kg e sono molto contenta ... non so quanti anni erano, ormai, che desideravo perdere i miei circa 10 kg di troppo senza riuscirci.
Sono alta 1,78 ... camuffo bene i 79 kg a cui sono arrivata ... ma il sovrappeso acquisito smettendo di fumare non sono più riuscita a togliermelo di dosso ... ora sta succedendo qualcosa e ne sono felice.

Dopo i primi giorni in cui ho sentito un pò i morsi della fame, soprattutto nelle ore del mattino, fino ad arrivare al pranzo ... ora la situazione è molto migliorata ed è la prima volta nella mia vita che non devo sopportare l'odioso senso di fame e di vuoto allo stomaco sofferto in tantissime occasioni "dietetiche" ... tanta acqua e un frutto nei momenti più difficili risolvono la questione ... per me è quasi incredibile!
Da 2 giorni mi si è ripresentato però un problema che mi ha fatto tanto soffrire in passato e che era tanto tempo che non si ripresentava: ragadi anali dolorosissime soprattutto, potete immaginarlo, nel momento dell'evacuazione

Potrebbe dipendere dal nuovo regime alimentare?
Potrebbe rappresentare uno degli iniziali "peggioramenti" di cui parla Ehret?
L'altra domanda che vorrei rivolgere in particolare a Luciano (ma ringrazio sentitamente chiunque desideri condividere con me le sue informazioni in materia), riguarda la mia patologia tiroidea.
Nel lontano 1992 mi è stato diagnosticato un nodulo tiroideo che, dopo i vari accertamenti, è risultato di natura "colloidale" ( deposito di muco?), quindi benigna per fortuna.
Da quel momento, con grande dispiacere, ho iniziato l'assunzione di Eutirox. Sembrava essere l'unica alternativa all'intervento per asportare il nodulo.
Dopo un certo tempo, ho interrotto l'assunzione per circa 5 anni, con il risultato però di veder crescere nuovamente il nodulo e dover subire una nuova "agoaspirazione" alla visita successiva.
All'ultima visita di controllo, effettuata pochi giorni fa, il dottore ha trovato il mio nodulo leggermente "rimpicciolito", ma non vuole permettermi di interrompere l'Eutirox.
"Ma sei stupida?" mi dice "perchè vuoi rischiare di veder crescere il nodulo un'altra volta e magari lasciare che le sue cellule si trasformino? ... e per cosa poi?! ... l'Eutirox nn è un farmaco ... sono gli stessi identici ormoni che secernerebbe la tua tiroide se tu non lo assumessi ..."
Nella strada di "purificazione" fisica e spirituale che ho imboccato e che non ho nessuna intenzione di abbandonare, la pasticchina che devo assumere ogni mattina mi sembra un'incongruenza ... ma non so decidermi ad abbandonarla.
Luciano, amici del forum, i vostri pareri ed i vostri consigli saranno preziosi per me.
Grazie fin da ora e scusatemi per la lunghezza

Monica