Preparazione delle ghiande. doppiopp ti interessa?
Moderatore: luciano
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Preparazione delle ghiande. doppiopp ti interessa?
Salve sono Martissima.
Dato il mio appassionato amore di botanica per le piante, specialmente autoctone, e i loro usi da tutti i punti di vista
conosco il modo in cui le ghiande venivano preparate per il consumo umano.
Anzi, ritengo molto importante dire che le ghiande sono state uno dei primi e più importanti cibi dell'uomo, quando l'uomo ancora non coltivava, almeno non intensivamente (purtroppo) come ora.
Il suo uso continuo in alcune zone non proprio fertili fino a pieno medioevo, quando la farina di ghianda veniva mescolata con quella di farro, orzo, grano etc..
Ma allora, come si usa?
Tutte le ghiande di ogni tipo di quercia sono commestibili, previa adeguata preparazione, visto che la maggiorparte di queste contengono elevate quantità di tannino, sostanza utilissima in quanto formidabile disinfettante e cicatrizzzante, ma tossica per ingestione.
Chi viveva in zone a predominanza di cerro, farnia, rovere
doveva, dopo averle raccolte, mettere le ghiande in sacchi ben legati che venivano lasciate a mollo nei ruscelli e nei fiumi per mesi, per togliere il tannino, appunto.
Poi venivano asciugate al sole e macinate e poi...
Udite udite! Si impastava e si faceva il PANE! Azzimo ovviamente, perchè non contenendo glutine non può lievitare.
I fortunati che vivevano in zone a predominanza di leccio, roverella e quercia castagnaia (quella balcanica) non dovevano aspettare tanto per mangiare questo pane, (ottimo, oltretutto) perchè le ghiande di questi alberi hanno una quantità di tannino davvero piccola.
Anzi, vi consiglio di addentare la piccola ghianda di leccio, fresca, in autunno e sentirete che non è per niente male... Provare per credere
E poi aggiungo: questo pane si gustava in tutto l'emisfero boreale, o meglio, dovunque crescano le querce ed era similmente preparato da numerose tribù di Indiani d'America, così come in tutta Europa e nel Medio Oriente... Com'è piccolo il mondo, no?
Spero tanto che abbiate gradito il mio contributo
Per me è un piacere condividere questo genere di cose con voi.
Anzi, se avete domande sulle care sorelle verdi, non esitate a pormele, cercherò di rispondere al meglio
Marta
Dato il mio appassionato amore di botanica per le piante, specialmente autoctone, e i loro usi da tutti i punti di vista
conosco il modo in cui le ghiande venivano preparate per il consumo umano.
Anzi, ritengo molto importante dire che le ghiande sono state uno dei primi e più importanti cibi dell'uomo, quando l'uomo ancora non coltivava, almeno non intensivamente (purtroppo) come ora.
Il suo uso continuo in alcune zone non proprio fertili fino a pieno medioevo, quando la farina di ghianda veniva mescolata con quella di farro, orzo, grano etc..
Ma allora, come si usa?
Tutte le ghiande di ogni tipo di quercia sono commestibili, previa adeguata preparazione, visto che la maggiorparte di queste contengono elevate quantità di tannino, sostanza utilissima in quanto formidabile disinfettante e cicatrizzzante, ma tossica per ingestione.
Chi viveva in zone a predominanza di cerro, farnia, rovere
doveva, dopo averle raccolte, mettere le ghiande in sacchi ben legati che venivano lasciate a mollo nei ruscelli e nei fiumi per mesi, per togliere il tannino, appunto.
Poi venivano asciugate al sole e macinate e poi...
Udite udite! Si impastava e si faceva il PANE! Azzimo ovviamente, perchè non contenendo glutine non può lievitare.
I fortunati che vivevano in zone a predominanza di leccio, roverella e quercia castagnaia (quella balcanica) non dovevano aspettare tanto per mangiare questo pane, (ottimo, oltretutto) perchè le ghiande di questi alberi hanno una quantità di tannino davvero piccola.
Anzi, vi consiglio di addentare la piccola ghianda di leccio, fresca, in autunno e sentirete che non è per niente male... Provare per credere
E poi aggiungo: questo pane si gustava in tutto l'emisfero boreale, o meglio, dovunque crescano le querce ed era similmente preparato da numerose tribù di Indiani d'America, così come in tutta Europa e nel Medio Oriente... Com'è piccolo il mondo, no?
Spero tanto che abbiate gradito il mio contributo
Per me è un piacere condividere questo genere di cose con voi.
Anzi, se avete domande sulle care sorelle verdi, non esitate a pormele, cercherò di rispondere al meglio
Marta
Questo libro offre la visione di un Autore illuminato sul digiuno. Per maggiori ragguagli: La Filosofia del Digiuno
Preparazione delle ghiande.
Grazie Marta x la risposta, mi ai levato la curiosità, non credo di provarci perchè purtroppo la procedura descritta è un pò laboriosa, io non ho possibilità di eseguirla, magari se la trovo proverò ad assaggiare la ghianda di leccio visto che siamo anche nel periodo.
Grazie comunque del'info, non avrei mai creduto che si potesse fare del pane, chissà che non possa tornare utile in futuro, e benvenuta nel forum.
Paolo
P.S. di dove sei?
Grazie comunque del'info, non avrei mai creduto che si potesse fare del pane, chissà che non possa tornare utile in futuro, e benvenuta nel forum.
Paolo
P.S. di dove sei?
Ciao Martissima, credo che doppiopp voleva segnalarti questo topic:
https://www.arnoldehret.it/Forums-file- ... t-866.html
ciao e cerca di venire se puoi!
https://www.arnoldehret.it/Forums-file- ... t-866.html
ciao e cerca di venire se puoi!
- cieliazzurri
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- Messaggi: 164
- Iscritto il: 14 ottobre 2006, 6:00
- Località: Arco (TN)
Re: Preparazione delle ghiande. doppiopp ti interessa?
Ieri ho assaggiato quella di leccio.....
amara amara amara amara che piu' amara non si puo', ma che dico! ancora piu' amara.
Però ho provato, ed è stato divertente
!
amara amara amara amara che piu' amara non si puo', ma che dico! ancora piu' amara.
Però ho provato, ed è stato divertente

Il mentale è anche espressione del nostro corpo, delle sue rigidità/fluidità.
Un corpo armonioso, flessibile, aperto, gioioso, rispecchia le caratteristiche di un mentale simile ad esso. Perciò qualche volta è più saggio agire che stare lì fermi senza fa
Un corpo armonioso, flessibile, aperto, gioioso, rispecchia le caratteristiche di un mentale simile ad esso. Perciò qualche volta è più saggio agire che stare lì fermi senza fa
Ciao Martissima......
Finalmente ho scoperto una Perugina...spero che tu frequenti ancora il FORUM.
Mi farebbe molto piacere mettermi in contatto con te.
Anche io sono Perugina, trapiantata in Toscana da circa 25 anni, ma spesso torno in Umbria.
Spero di sentirti, anzi....leggerti.
Patrizia


Finalmente ho scoperto una Perugina...spero che tu frequenti ancora il FORUM.
Mi farebbe molto piacere mettermi in contatto con te.
Anche io sono Perugina, trapiantata in Toscana da circa 25 anni, ma spesso torno in Umbria.
Spero di sentirti, anzi....leggerti.
Patrizia

"Dammi la possibilità di eliminare, di riparare, con il meccanismo del corpo!" "Trova il tempo di rimanere "ammalato" per alcuni giorni o settimane, e io ti aiuto! <<Rimani fermo, tranquillo, riposa, dormi e NON MANGIARE!>>"
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