36, dente devitalizzato estratto, ecco la foto
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Ragazzi, dopo numerosi tentennamenti mi sono convinto a rimuovere il molare n° 36 devitalizzato circa 25 anni fa. Ringrazio pubblicamente il ns amico ACERRA, al quale ho inviato la radiografia e mi ha dato una esauriente risposta. Ho aspettato tanto perchè è il dente principale della masticazione, ma sono abbastanza soddisfatto tanto la frutta la si può schiacciare anche sul palato .
Adesso mi resta solo un amalgama!
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- acerra99
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36, dente devitalizzato estratto, ecco la foto
La spiegazione: tutte le parti ossee del corpo sono soggette ad un continuo rinnovamento/rigenerazione: osteoblasti (formazione ossea) e osteoclasti (disgregazione).Ale ha scritto:Ti chiedo, ma queste masse di carne attaccate ai denti che a detta della dentista sono infezioni, in realtà cosa sono?
Ma davanti alla presenza di infezione succede qualcosa di nuovo:
la continua opera di ricrescita di nuovo midollo osseo non riesce a recapitare mai osso sano, piuttosto viene generato costantemente un materiale deformato.
Quindi, a seconda dell'entita' dell'infezione interna al dente e a seconda dello sviluppo, veramente si possono avere fenomeni degenerativi diversi tra loro:
si rilevano alterazioni degenerative fibrotiche sull´osso, oppure atrofia dell'osso trabecolare e del midollo, rarefazione ossea, osteomielite necrotizzante, o necrosi asettica.
Studi con sonografia ossea evidenziano un fenomeno di rarefazione ossea che si osserva in corrispondenza del 90% dei denti devitalizzati.
Questo accade perché negli organismi viventi c'è un programma genetico che prevede la fagocitazione di aree ossee ad opera dei metaboliti della granulazione in caso d'infezione dentale.
Il fenomeno di "sequestro" osseo (che è un programma che si attiva sempre in caso di infezione e di tessuti ossei in necrosi. Il "sequestro" consiste nella separazione della parte ossea compromessa e nel tentativo di far scomparire l'osso. Invece qui avviene che l'osso mandibolare venga solo gradualmente e parzialmente eroso dai metaboliti della granulazione. I risultati sono: osteolisi, osteomielite e formazione di un'area di osso gelatinosa o molliccia.
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