permesso?!... si può? Stellina vedi questi signori che fine hanno fatto fare al tuo post! Pure io sono qui per rispondere a loro e non a te! Consentimi.
Il famoso Michele, quello che verso la fine del 2003 mi fece vedere per la prima volta un focus di un dente devitalizzato, tra il 2002 e il 2003 qualche volta mi ha svegliato telefonandomi alle due di notte, perche' la situazione era drammatica e io ero l'ultimo appiglio con cui poteva evitare di andare al pronto soccorso. Una volta Barile nel 2002 mi chiese: "
Ma io ho tolto a questa signora un'amalgama che era un puntino microscopico, e le reazioni inenarrabili sono istantanee, com'e' possibile?" Vari anni dopo leggo in tedesco vari libri che dicono e dimostrano che il dente infetto esercita la sua azione patologica perche' influenza la centralina di regolazione. come farebbe un microscopico corto-circuito di un paio di millimetri di lunghezza che comprometterebbe in qualche misura tutta la fornitura di corrente dell'edificio.
Il corto circuito da consumo di fruttosio, o di frutta, o di altri alimenti esiste. Non viene misurato come grado di disintossicazione che induce, ma proprio come corto circuito (si potrebbe dimostrare nei confronti della cellula in resistenza insulinica o fruttosinica; digressioni teoriche su effetti nei confronti del sistema mesenchima o anche della mucosa gastrointestinale non sono a me ancora note però). Siccome la cellula sta in uno stato di indisposizione rispetto a questa introduzione nell'organismo, questo funziona come un focus, un corto circuito che appesantisce il sistema.
Con Michele scoprimmo per tentativi che funzionava solo una dieta a basso contenuto di amidi e di frutta e di carboidrati. Seguiva le mie indicazioni ehretiste alla lettera, transizione con cavoli di bruxelles, fagiolini, raramente pseudo-cereali.
Ma una volta mi telefona e mi dice che avevo ragione, che la carne non gli dava il minimo segnale di cortocircuito, sta bene.
Ora da qua a dire che sono tutti come Michele ce ne vuole.
Però voglio prendere atto che il corto-circuito da consumo eccessivo di frutta esiste.
E in questi casi dovremmo ritornare allora ai cereali o alle patate? Certo (oppure 'sti caxxi!), ma poi l'esperimento cereali e patate sappiamo come va a finire.
Quindi una strategia con cavoli di bruxelles, fagiolini e simili, insalata, olive (scusate le inesattezze, per ognuno vale una cosa diversa ovviamente), poca frutta-fruttosio, moderando con avocado, cocco e qualche aggiunta non vegana mi sembra possa diventare un possibile esperimento di transizione.
Rimane attuale la domanda posta da Ehret. Ho notato che i vegetariani stanno male, cioe' anche peggio degli onnivori. Mi voglio concentrare su questo problema in modo da fare un lungo viaggio di autonomia. In fin dei conti io considero "ehretiano" chiunque affronti la suddetta questione del viaggio di autonomia. Il mio contributo sull'innesco focale indotto dalla cellula inceppata, se accettato, allargherebbe il range di "ehretiani" praticanti e appassionati.
Quando arrivai in germania fui ospite del Dr. Herms che allora era un medico della mutua ad Hannover. Pure lui mi disse le cose che ora sta sostenendo Riccardo. Io gli dissi: "
Mi hai convinto, ma ora sto per andare per molti mesi in questo centro di Meditazione e la non c'e' proprio modo di fare quello che dici (quello che dice riccardo)". Pero' il suo consiglio era di non stressare l'apparato digestivo con carboidrati la sera. Infatti la reazione della centralina elettrica all'inghippo fruttosio viene scatenata soprattutto quando uno scoccia la cellula la sera (resistenza insulinica).
I monaci buddhisti non mangiano la sera. Indicazioni del Buddha. Sei monaco..? non mangi la sera! Questa e' la regola che tu hai voluto accettare. Nel centro di meditazione applicai questa tecnica. Conobbi anche dei russi che dicevano che da loro non e' rarissima come pratica. L'altra regole di quei monaci e' non dormire su materassi. Ora a me questo ha evitato di dovermi interessare al metodo Appim. Sono autonomo! (in quanto dormo per terra).
Poi andai in norvegia. Le condizioni climatiche avverse mi tennero motivato nel proseguire l'esperimento di non mangiare la sera.
Credo che lo spirito di Ehret e la domanda dell'autonomia non mi abbia mai lasciato. Anche se ero impegnato a fare altre cose. Pure io come il Dr. Herms e Riccardo voglio capire senza escludere niente. Chiaro, sulla domanda posta da Ehret vorrei affrontarla quanto piu' possibile sul versante vegetariano, però io credo al 100% ad un'amica che mi dice che ogni volta che ricomincia con la frutta le iniziano di nuovo a cadere i capelli.
Lessi vari articoli di un prof. austriaco che si occupa del digiuno serale e della resistenza della cellula al cibo nella seconda parte della giornata. Chi fa ogni giorno digiuno assoluto nella seconda parte della giornata (mangiando solo fino alle 15:00, per me e' diventato un solo pasto al giorno), sa che si sta impegnando nei fatti a far funzionare il veganesimo. Inoltre questo sperimentatore osserva che fa una disintossicazione assolutamente asintomatica. Per esempio (ma solo nei primi tempi) uno si sogna di mangiare chissa chè, e la mangiata e' cosi' intensa che la mattina si sveglia pensando di aver interrotto la regola! Ok, questa e' disintossicazione mentale, ma a livello fisico non avverte nessun fastidio. siccome non ha mangiato la sera non ha fame indotta. Siccome non ha mangiato la sera ha un sonno riposante, e' ottimista, pieno di energie, emotivamente libero!
Altre persone si impegnano nel loro fruttismo andando a fare jogging tutti i giorni. Il sollievo che ne traggono fa pensare ancora una volta allo sblocco cellulare operato dallo jogging. A me qui interessa mostrare che e' coinvolto un discorso di disponibilita' "cellulare".
Quello che io definisco un insulto elettrico, un corto circuito del sistema rispetto alla presenza focale del ... non so, non riuscire la cellula ad accettare in modo neutro il fruttosio.
D'altro canto la disintossicazione assolutamente asintomatica in molte persone avviene con l'uso della procaina sulle cicatrici e con l'aggiunta di zuccheri di verdure (ma non patate) e grassi del cocco, dell'avocado. Proprio perche' voglio rimanere sul fronte quanto piu' possibile non animale insisto sulla dieta chetogenica, per esempio ho incoraggiato questa persona qui trovandole spunti da libri inglesi acquistati da me per le ricette soprattutto con farina di cocco: Allontanarsi dai cereali:
http://silenteneve.wordpress.com/
C'e' pure la questione di principio del karma. Ma se uno si impegna e se la studia trovera' un'analisi piu' allargata e completa sicuramente. E c'e' la questione di principio del no ai prodotti animali. Io l'ho affrontata qui:
www.stampalibera.com/?a=27693
Non e' che difendo Riccardo e non difendo te. Io difendo chi vuole sperimentare.
Di solito mi sto zitto e difendo il mio esperimento a casa mia. Sono fortunato che posso sperimentare verso la totale autonomia. (Ehret.)
Quando si tratta però di liberare da dermatite il tuo bimbo con tonsilliti ricorrenti ti telefono e ti dico di far fare la neuralterapia delle tonsille. A dire il vero quando ti ho telefonato non sapevo ancora che il piccolo soffriva di frequente alle tonsille. Ma ti contattavo per dirti che Huneke, Adler e altri due o tre autori vedevano scomparire dermatiti con la neural terapia (procaina) delle tonsille. Pace all'anima di chi non ha voluto o non ha potuto per mancanza di tempo tradurre questi autori in italiano.
Quando si tratta di togliere denti del giudizio, mi rendo conto che bisogna andare dal piu' avanzato operatore, intellettualmente e tecnologicamente. questa la nostra interazione dell'ultima telefonata!
Sicuramente verranno poste domande o obiezioni a quello che io definisco un insulto elettrico, un corto circuito del sistema rispetto alla presenza focale del ... non so, non riuscire la cellula ad accettare in modo neutro il fruttosio. Sulle cause saremo tutti d'accordo: vaccinazioni, mucosa intestinale, infezioni, denti infetti o infiammati e focus della mandibola, amalgama...
Ovviamente l'ehretista spera che questa impossibilita' della cellula sia provvisoria, reversibile.
Mi posso immaginare Riccardo dire che questo danno e' spesso irreversibile, o almeno per molti anni uno deve fare la transizione dal versante con poca frutta e cereali, e la carne o le uova sembrano neutre rispetto a quell'inceppo.
Chi avra' ragione? Beh, qui diviene importante che le persone sperimentino in modi diversi. Obiettivo: mantenere l'autonomia e un'alta efficienza giorno per giorno (ma con un sogno!).