osteoporosi

La dieta di per sé, disintossica ed elimina il muco. Rimedi naturali possono facilitare il percorso.

Moderatore: luciano

jb
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Messaggio da jb »

Ciao Raffa,
........pero' non capisco ancora la tua risposta dove sostieni che condanneremmo il corpo ad un continuo ripulirsi: le mucche e gli erbivori in generale non fanno forse cosi'?
E' del tutto possibile che non sia riuscito ad esprimermi con sufficiente chiarezza. Quello che ho detto, tuttavia, - o che ho inteso dire - e' stato che noi condanneremmo il nostro Organismo, NON ad un continuo ripulirsi come da Te inteso, ma al forzato prelievo, dalla propria struttura ossea, di quei minerali necessari alla neutralizzazione delle tossine presenti nella circolazione. La qual cosa sarebbe del tutto evitata se noi fornissimo l'Organismo quella sostanza dietetica, al contempo, pulente ed apportatrice di minerali: la linfa foliare.
Tu ritieni che esista un momento in cui il corpo puo' realmente essere totalmente ripulito? Questa non e' una condizione impossibile?
Che un Organismo possa essere ,totalmente - e "definitivamente" - ripulito e' davvero una condizione impossibile: e' insito, infatti, alla fisiologia Umana un continuo processo di disintegrazione alla cui pronta eliminazione e' preposto un efficiente sistema escretivo. Finche' c'e' vita, c'e' una presenza tossica e c'e' un'azione depurativa e tutto questo non costituisce alcun problema. Il problema emerge quando questa azione depurativa diventa impari alla gestione della tossicita', questa deficienza - noi Ehretisti contendiamo - essere, essenzialmente, la diretta conseguenza di una dieta muco-formante.
.........perche' se paragoniamo il processo fisico a quello spirituale (che e' quasi per tutti contemporaneo o comunque non scisso) non potremmo mai arrivare alla perfezione.......perche' e' una continua crescita, un continuo miglioramento......e quindi necessita un continuo eliminare......potremmo arrivare a mete molto alte di pulizia sia fisiche che psichiche, ma mai alla perfezione, io la penso cosi'.......
Se Tu poni quanto sopra affermato in una visione architettonica "lineare-infinita" dell'Universo e della Vita, sono costretto a condividere la Tua conclusione. Ma se Tu provi a cambiare la Tua visione da "lieare-infinita" a "circolare-finita", allora Ti trovi difronte ad uno scenario architettonico in cui la perfezione - non solo esiste - ma coincide con quel punto-momento da cui partiamo puri-incoscienti e a cui ritorniamo puri-coscienti.

Detto incidentalmente, condivido pienamente la Tua intuitiva visione secondo cui Spirito e Materia, in realta', non sono ne' divisi ne' divisibili: una visione audacemente anomala in un mondo scientifico pateticamente scissomane.

Le mie piu' vive cordialita'.

jb Mirabile-caruso.

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jb
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Messaggio da jb »

Salve Blueyesvegan,
Tuttavia anche la frutta, in quanto specie vegetale ha la cellulosa: tutte le cellule vegetali hanno una parete cellulare composta prevalentemente da cellulosa. Per cui, inevitabilmente, anche mangiando la frutta, molto di quello che assumiamo verra' eliminato indigerito.
Sarebbe come Tu concludi, se la frutta comportasse lo stesso impegno masticatorio che i vegetali comportano. Ma cosi' non e' in realta', la frutta essendo stata creata per i fruttivori e le erbe per gli erbivori. Nel momento in cui un fruttivoro e' costretto ad assumere erbe - quotidianamente ed in sostanziali quantita' - deve giuoco forza adottare il lungo e laborioso modus masticatorio dell'erbivoro onde assicurarsi un utile introito nutritivo. La qual cosa e' di difficilissima applicazione, e perche', essendo fruttivori, non siamo stati disegnati per una masticazione erbivora, e perche' ci troveremmo in seria difficolta' a dedicare gran parte della nostra giornata a questo modus masticatorio, e perche' - dopo millenni di "ingoiare" cibo cotto - troviamo a confrontarci con la pessima e compulsiva abitudine di "ingoiare" tutto cio' che mettiamo in bocca, cotto o crudo che sia.

E c'e' di piu'. Traduco dall'Inglese il pensiero dell'Americano Dr. Norman Walker, il concepitore originario dell'estrazione dei succhi vegetali:
.........un regime completamente crudista, senza l'inclusione di una sufficiente quantita' e varieta' di succhi freschi e crudi, e' egualmente deficiente. La ragione di questa deficienza e' nel fatto che una sorprendente alta percentuale degli atomi costituenti la nutrizione dei cibi crudi e' utilizzata come combustibile, dai nostri organi digestivi, nel loro processo di digestione ed assimilazione del cibo, che normalmente richiede 3, 4 o 5 ore dopo ogni pasto. Questi atomi, mentre forniscono qualche nutrizione al corpo, sono largamente utilizzati come combustibile, lasciando soltanto una piccola percentuale disponibile per la rigenerazione delle cellule e dei tessuti.

Tuttavia, quando noi assumiamo succhi crudi di vegetali, la situazione e' completamente diversa, essendo questi digeriti ed assimilati entro 10 - 15 minuti dalla loro assunzione e sono usati, quasi completamente, nella nutrizione e rigenerazione delle cellule e tessuti, ghiandole ed organi del corpo. In questo caso il risultato e' ovvio, essendo l'intero processo di digestione ed assimilazione completato con il massimo grado di velocita' ed efficienza, ed con un minimo di sforzo da parte del sistema digestivo.
Altri due paragrafi, prima di chiudere l'argomento:
Come tutte le cose piu' preziose della vita, la parte vitale dei vegetali - quella che contiene il piu' alto valore concentrato - e' la piu' difficile da raggiungere, essendo nascosta entro le fibre. Di conseguenza, la necessita' di una approfondita masticazione di tutti i vegetali crudi.

In ogni caso, succhi freschi e crudi di vegetali sono necessary come supplemento di qualsiasi dieta, anche quando non si segua alcuna dieta specifica e l'individuo mangia tutto cio' che gli aggrada.
Ho tradotto - cosi'....a polso - dal libro "Fresh Vegetable and Fruit Juices": un libro il cui concetto di fondo reputo tanto cruciale nella sua importanza quanto il concetto della dieta senza muco del Prof. Arnold Ehret. Direi di piu': ogni entusiasta-aspirante Ehretista farebbe scelta assai saggia nell'assicurarsi una copia di questo libro: sarebbe come una ruota di scorta quando ci si trova con una foratura nel buio della notte.
La tua convinzione sulla necessita' dei succhi di verdure e' maturata dalla tua esperienza personale, o anche dallo studio delle esperience di altri individui che prima di te hanno verificato tale assoluta necessita'? Ovvero, in parole povere, sei l'unico a sostenere quanto sostieni?
L'idea relativa all'estrazione dei succhi vegetali non e' farina del mio sacco, ma appartiene interamente al Dr. N. Walker. Di questa idea mi avvalsi quando - nel mio percorso Ehretista - ebbi a pervenire ad una condizione fisica non sostenibile.

Lasciami qui' osservare che, nel corso degli ultimi 30 anni in cui sono stato coinvolto con la tematica Ehretista, ho avuto modo di incontrare, ascoltare ed osservare moltissimi entusiasti-aspiranti Ehretisti, tutti forzati fuori dai confini della cittadella dietetica "senza muco". Senza alcuna eccezione, tutti - con e per "razionalizzazioni" diverse - avevano mancato di avvalersi dell'introduzione dei succhi vegetali nelle loro diete. Mi domando: una coincidenza o un errore?

Che io sappia - in parole povere come da Tuo suggerimento - sono l'unico a sostenere quanto sostengo. E cioe', che mentre e' "teoricamente" possibile trovarsi, a livello individuale, in possesso di una integrita' genetica idonea ad adeguatamente supportarsi sul regime dietetico proposto dal Prof. Ehret, a livello generale, tuttavia, e' stato ampiamente osservato questo obiettivo essere praticamente impossibile da raggiungere - su lunga durata - senza un sostanziale apporto di succhi vegetali.
Se non esistessero gli estrattori di succhi, ne' alcun altro ausilio tecnologico, non potremmo guarire?
Potremmo guarire al costo - ed alla condizione - di sottoporci ad un modus masticatorio rigidamente erbivoro. In questo caso, tuttavia, avanzerei la mia riservazione circa i tempi di durata della nostra dentatura, chiamata quotidianamente ad un compito a noi del tutto non-naturale.
Quali sono i successi che hai ottenuto, a livello fisico, con il Tuo sistema , che definirei "Ehretismo aggiustato"?
Prima di tutto lasciami obiettare sulla Tua scelta del termine "aggiustato": questo termine, infatti, implica la presenza di un "guasto", ed io categoricamente rigetto il suggerimento che l'Ehretismo sia affetto - o sia mai stato affetto sin dal suo concepimento - da un guasto da aggiustare.

Proporrei, invece, il termine "adattato", nel senso che il sistema Ehretista verrebbe incontro a soccorrere quegli individui - come il sottoscritto e, con me, moltissimi altri - la cui "deGENErazione" abbisogna di un piu' ricco apporto nutrizionale acche' il processo "riGENErativo" possa essere intrapreso e supportato nel tempo.

Circa i miei successi conseguiti, ne citero' alcuni. Trent'anni addietro, all'eta' di 39 anni, le mie condizioni di salute erano declinate a tal punto che il mio medico di base - una signora Polacca che ricordo con tanta simpatia - si trovo' costretta a chiamare in causa tre suoi colleghi specialisti: prima l'internista, poi il cardiologo ed in ultimo il neurologo. Dopo essere stato sotto l'attenzione di questi luminari per un paio d'anni senza registrare alcun miglioramento, ebbi ad incontrare fortuitamente - il giorno del decimo anniversario della dipartita di mia madre - l'Americano Dr. Paul Bragg attraverso il suo libro "Il miracolo del digiuno". A questo libro seguirono i due titoli del Prof. Ehret, e a quel punto presi la drastica decisione di prendere le sorti della mia malridotta salute nelle mie mani, informando la mia dottoressa Polacca della mia decisione.

Trent'anni dopo, l'ingarbugliata matassa della mia complessa sintomologia e' stata completamente portata a soluzione, il mio livello di energia e' ad un livello mai goduto, neanche quando avevo vent'anni, da almeno quindici anni sono assolutamente immune da raffreddori ed influenze, mentre la mia vista che circa 12 anni fa - secondo la diagnosi di un egregio oculista - abbisognava dell'uso continuo di lenti correttive, funziona cosi' bene da escludere completamente il loro uso.
Lo sport e' qualcosa di assolutamente naturale tra tutti gli animali, che giocano, lottano, scappano, si arrampicano, ecc. Non vedo perche' connoti in modo cosi' catastrofico lo sport.
Sicuramente non deve essere massacrante, ma non vedo ragioni per ritenere che una moderata attivita' fisica interferisca con i processi fisiologici dell'organismo.
L'attivita' fisica degli animali da Te descritti altro non e' che la spontanea manifestazione della loro salute e vitalita'. Questi animali NON perseguono l'obiettivo di "sentirsi meglio", perche' godono di gia', allo stato inattivo, di una piena vitalita'.

Di contro, l'attivita' intrapresa da noi Umani e' uno strumento che usiamo per uscire da uno stato di "insufficiente benessere" e raggiungere uno stato di "sufficiente benessere". Quello che a Te sfugge e' il fatto che noi Umani - non importa quanto consciamente o incosciamente - siamo continuamente alla disperata ricerca di uno "stimolo" - sia esso meccanico, chimico o emotivo - per mezzo del quale usciamo temporaneamente da uno stato cronico di deficienza energetica.

La qual deficienza NON puo' essere risolta con l'impiego di "stimulazioni" varie, ma soltanto approcciandone la causa che altro non e' che la danneggiata circolazione sanguigna e linfatica dovuta alla parziale otturazione dei vasi circolatori a causa della presenza di "muco". NON e' l'uso dello "stimolo" che risolve il nostro problema, ma la rimozione di tutti quei depositi responsabili della parziale otturazione della nostra circolazione. In uno stato di salute biologica - cosi' come negli animali da Te descritti - noi saremmo in possesso di una ottimale quantita' energetica allo stato inattivo, e - come gli animali - questo ottimale livello energetico noi spontaneamente esprimeremmo in varie attivita' fisiche.

La mia obiezione ad esercizi fisici "attivi" e' dovuta al fatto di questa quasi universale erronea interpretazione della "stimulazione" come parte integrante della nostra fisiologia. Come fattore necessario al nostro benessere energetico, mentre la verita' e' che la stimulazione rappresenta il sintomo eloquente del nostro vero problema di cui nessuno si accorge.
Hai parlato di insuccessi degli Igienisti per l'assenza di succhi verdi. Io veramente conosco alcuni igienisti e crudisti che nonostante la non assunzione di succhi stanno benissimo. Ti cito, a titolo esemplificativo, l'igienista Francese Albert Mosseri, ultraottantenne.
Cosi' come ci sono Onnivori ultraottantenni ed ultranovantenni! Ogni credo dietetico ha le sue bandiere da sventolare. Ma non e' con lo sventolio di alcune bandiere che si dimostra la validita' biologica di una determinata contenzione dietetica. Occorre ben altro. Occorre una moltitudine di bandiere che si infoltisce di generazione in generazione. Dov'e' questa moltitudine? Io non l'ho ancora vista!

Non senza ragione l'Onnivorismo di madre-Scienza ci ride in faccia! E con un senso esplicito di sufficienza, anche!

Con i sensi della mia piu' viva simpatia.

jb Mirabile-caruso.

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susi
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Messaggio da susi »

Caro jb,
cari tutti,
vi aggiorno sulla mia prima esperienza con i succhi.
Dopo una prima arrabbiatura con la G.S. che si bloccava ogni secondo, al mio primo succo ho deciso di tagliare le verdure per facilitare l'operazione estrazione. Ma vi assicuro che per poco non la buttavo dalla finestra!
Poi sono diventata un po' - ma solo un po' - più esperta.
Sono riuscita anche a filtrare ulteriormente il succo con uno strofinaccio da cucina in attesa che mia sorella mi spedisca delle federe di cotone bio che adatterò allo scopo.

Purtroppo devo constatare quanto segue:

1) l'assunzione del succo, che ho provato in diverse composizioni, mi provoca nausea (anzi proprio il voltastomaco!). Vorrei ora provare ad aggiungere una mela per cercare di renderlo più gradevole. Sbaglio?

2) non trovo sufficienti verdure bio (solo broccoletti e bietola) e quindi ho dovuto utilizzare verdure normali. Non ho alternative. Su Internet di biologico riesco solo a farmi spedire arance e mele. Ho definitivamente constatato che gli agricoltori che trovo al mercato raccontano un sacco di p***e perchè praticamente tutti utilizzano la chimica, ma tutti giurano che non è vero!

3) quando torno a casa (alle 15) ho una tale fame che bere il succo (dopo averlo estratto e quindi inizio a berlo verso le 16,30 e finisco alle 17,30) ovviamente non mi sazia e aspetto la cena estremamente nervosa. Passo quindi tutta la giornata che mi resta dopo il lavoro a estrarre succhi e non ho tempo per fare altro: anche pensare di ricominciare per preparare la cena mi scoraggia. Mi chiedo come sia possibile fare questo tutti i giorni senza avere un maggiordomo che provvede per te!! :(

Tutto questo pessimismo è aggravato dal fatto che:

- mi sono rotta nuovamente una costola solo appoggiandomi alla brandina del mio cane: ho sentito un cric come se si fosse rotto un grissino. Ora convivo con un dolore da cani :cry:

- ho rotto la confezione intera del Green Kamut che avevo lasciato in ufficio dove sabato mattina mi ero recata apposta per evitare di non assumerlo sabato e domenica e invece sono rimasta con un palmo di naso! Ho dovuto buttare tutto. Porca miseria! :twisted:

- sto subendo una condizione di stress sul lavoro e con mia madre che mi tiene costantemente incazzata e credo proprio che questo non faccia bene alla mia già poca salute. Ma non so cosa fare. Mi dico: potrebbe andare peggio, ma ormai non funziona più.

Per punirmi, o forse solo per fame, nel fine settimana ho mangiato a colazione pane di segale con malto di grano o con pomodoro e l'ho rifatto anche a pranzo e a cena finchè non ho terminato la confezione. Così è andata a farsi benedire anche la mia lotta contro gli amidi!

Scusate lo sfogo,
scusatemi tanto,
Susi
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Lawimli
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Messaggio da Lawimli »

susi ha scritto:
3) quando torno a casa (alle 15) ho una tale fame che bere il succo (dopo averlo estratto e quindi inizio a berlo verso le 16,30 e finisco alle 17,30)
cioe', a estrarre il succo ci metti 1 ora e mezza? dalle 15 alle 16:30? O_O
Deve arrivare anche a me la greenstar, e mis to preoccupando :P
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Lawimli
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Messaggio da Lawimli »

Allora, mi e' arrivata proprio oggi anche a me :)

In una mezzora sono riuscito a estrarre il succo (circa 500ml) e a lavare il tutto.

L'unica difficoltà che ho trovato è nell'estrazione.
Se si mettono piu' di 2 foglioline di insalata, e' tremendamente difficile farle andare giù dall'imboccatura. E' come se rimanessero bloccate.

Inoltre, per chi è più pratico: a cosa serve regolare l'affarino da cui esce la polpa? cioe', chiuso o aperto cosa cambia?
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arca
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Messaggio da arca »

Scusate lo sfogo,
scusatemi tanto,
Susi
Mi dispiace per ciò che ti sta accadendo; non abbatterti ulteriormente.
Un vincitore è un sognatore che non si è mai arreso.

IDEALANDIA

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jb
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Messaggio da jb »

Ciao Susi,

Vorrei soltanto ricordarTi che dopo ogni burrasca ritorna sempre il sole!

Saro' con Te piu' a lungo questo prossimo fine settimana.

Ciao e a presto.

jb Mirabile-caruso.

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jb
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Messaggio da jb »

Ciao Susi,
........al mio primo succo ho deciso di tagliare le verdure per facilitare l'operazione estrazione.....
Come inizio non c'e' affatto male! Le verdure, infatti, debbono essere tagliate per il lungo in modo tale che la macchina le incameri da se, senza alcuna pressione esercitata da parte Tua. In quelle poche circostanze in cui una lievissima pressione e' richiesta, usa lo stelo del sedano tagliato per il lungo a meta'. Non hai affatto bisogno - io non l'ho mai usato - del pressatore in legno che hai ricevuto con la Green Star. Questa e' una macchina molto limitata nella sua capacita' "trituratrice", e qualsiasi pressione viene esercitata nella sua "pascitura" si traduce in una triturazione ancora meno perfetta e, conseguentemente, in un succo contenente meno nutrienti. Questa e' una delle ragioni per cui l'estrazione di un 1.5 litro di succo, dall' inizio alla fine, richiede 3 ore di tempo.
L'assunzione del succo, che ho provato in diverse composizioni, mi provoca nausea (anzi proprio il voltastomaco). Vorrei ora provare ad aggiungere una mela per cercare di renderlo piu' gradevole. Sbaglio?
Certo che sbagli! Aggiungere lo zucchero della mela, infatti, non risolve affatto il problema relativo allo squilibrio del succo che hai prodotto in questa Tua prima esperienza. Tu non vuoi "camuffare" il problema, ma "risolverlo". E la soluzione sta nell'imparare - attraverso una lunga serie di esperimenti - come ottenere un succo "equilibrato" che s'intoni con il Tuo stato biochimico. Ti attende un lungo lavoro di almeno un anno per imparare, appena decentemente, questo mestiere.
Non trovo sufficienti verdure bio e quindi ho dovuto utilizzare verdure normali.
Il Dr. Norman Walker usava dire che un succo di vegetali - anche se estratto da verdure chimiche e con macchinari poco efficienti - e' sempre meglio di un no-succo. Per il momento cerca di scegliere i vegetali piu' freschi e dal verde piu' denso, e piu' in la' - quando avrai conseguito una piu' piena consapevolezza dell'importanza dei succhi vegetali per la Tua salute e per la Tua vita - soluzioni nuove si apriranno ai Tuoi occhi. Il cammino verso una salute "biologica" e', di fatto, una graduale esperienza di "risveglio".
.........quando torno a casa ho una tale fame che bere il succo ovviamente non mi sazia e aspetto la cena estremamente nervosa.
Il succo non Ti sazia perche' e' squilibrato. Talvolta a me capita di assumere il succo nel primo pomeriggio - dalle 12:30 alle 14:00 - e di affrontare l'intera mia gionata lavorativa senza toccar cibo. Non solo, ma di ritornare a casa a mezzanotte e saltare il mio pasto solido per mancanza di fame.

Per quanto riguarda, poi, il Tuo "estremo nervosismo", questo e' dovuto allo stato tossico in cui vieni a trovarTi in virtu' dell'azione del digiuno prolungato della giornata. Quando avrai imparato a produrre un succo equilibrato e con questo romperai il digiuno, vedrai che il Tuo nervosismo si assopira', in quanto lo stato tossico verra' efficacemente neutralizzato.
Mi chiedo come sia possibile fare questo tutti i giorni senza avere un maggiodomo che provvede per te.
L'ho fatto io - e continuo a farlo - per oltre quindici anni senza alcun maggiodomo. Non solo, ma una certa curiosa circostanza della mia vita spesso mi impone di fare il succo anche per un'altra persona. E non mi lamento. Al contrario, mi considero una persona estremamente fortunata ed esprimo per questo la mia gratitudine al mio Creatore.
.......mi son rotta nuovamente una costola....
Questa e' una notizia che mi addolora profondamente. Ma il solo suggerimento concreto che emerge dal mio dolore e' che Tu possa trovare la determinazione necessaria a produrre ed assumere una grande quantita' di succhi vegetali.
Mi dico: "potrebbe andar peggio", ma ormai non funziona piu'.
Funzionera' ancora - e molto piu' efficacemente di prima - se spenderai alcuni fine-settimana a far volontariato in un ospedale o in una casa di riposo. Forse Ti condidererai persino fortunata e, forse, sentirai il bisogno di innalzare al Cielo i sensi della Tua gratitudine.

Ti saluto caramente.

jb Mirabile-caruso.

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Messaggio da susi »

Ciao Jb,
grazie della risposta.
Proverò e proverò ancora a preparare il succo.
Questo purtroppo è un brutto periodo.

Poi tu mi consigli di andare a fare volontariato in ospedale perchè non sai che tutta la mia vita è stata un'assistenza continua ai "malati" della mia famiglia. Attualmente assisto mia madre (come ho già scritto) che oltre all'osteoporosi vitrea che la costringe a solo pochi movimenti dolorosissimi, ha anche da sempre una pesante situazione psichiatrica. Insomma non mi faccio mancare niente.
E davvero dovresti consigliarmi di restare lontano da un ospedale per il resto della mia vita.....la sofferenza degli altri esseri viventi (tutti) non ha su di me l'effetto di farmi considerarmi fortunata, ma mi uccide.
Ancora grazie del tempo che mi regali,
Susi
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Messaggio da luciano »

susi ha scritto:.....la sofferenza degli altri esseri viventi (tutti) non ha su di me l'effetto di farmi considerarmi fortunata, ma mi uccide.
Tuttavia è necessario decidere da quali emozioni far vibrare il proprio essere.
Dolore, sofferenza emozionale, compassione quando diventano abituali ci mantengono in uno stato vibratorio in cui non c'è spazio per la gioia e diminuiscono la nostra efficienza e relativa capacità di aiutare.

Qualunque dieta uno faccia, qualunque cammino si intraprenda per migliorare fisicamente non porterà mai alla guarigione se si fanno persistere nel proprio animo emozioni dolorose.

Come dici tu, uccidono.

Questo non significa che si debba essere insensibili, la perdita di una persona cara, per esempio, necessariamente genera uno stato che avvertiamo come sofferenza, è una funzione fisiologica, ma il persistere nel vibrare in uno stato permanente di dolore e sofferenza fisica o morale impedisce ogni guarigione, perchè essa non avviene nel corpo senza che avvenga anche nell'anima.
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Messaggio da susi »

Purtroppo, caro Luciano, ne sono consapevole, ma non ho una ricetta per modificare il mio modo di sentire anche se ci provo sempre.
Ciao,
Susi
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Messaggio da jb »

Ciao Susi,
E davvero dovresti consigliarmi di restare lontano da un ospedale per il resto della mia vita........
NO, Susi! La sofferenza non va fuggita: ne' quella nostra, ne' quella degli altri. La croce che ci ritroviamo sulle spalle non va buttata, ma portata. Nella convinzione che essa ha un significato, uno scopo, una funzione ed una razionalita'.

Purtroppo - e dico "purtroppo" con profonda amarezza - la nuova Religione di Stato ci bombarda quotidianamente con il messaggio opposto, proponendoci la sofferenza come un male da lottare, sconfiggere e debellare.

Questa aTea-scientifica visione della sofferenza inevitabilmente - ed inesorabilmente - ci porta alla disperazione: NON saro' io a consigliarTi questo corso.

Con le mie piu' vere simpatie.

jb Mirabile-caruso.

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Messaggio da luciano »

jb ha scritto: NO, Susi! La sofferenza non va fuggita: ne' quella nostra, ne' quella degli altri. La croce che ci ritroviamo sulle spalle non va buttata, ma portata. Nella convinzione che essa ha un significato, uno scopo, una funzione ed una razionalita'.
Non mi pare molto razionale non evitare la sofferenza. La sofferenza serve solo quando il non provarla procurerebbe danni peggiori, come non sentire dolore quando si mette la mano sul fuoco, intendendo anche la sofferenza emozionale che si prova dopo aver fatto del danno ad altri, senza la quale è difficile per l'essere umano valutare ciò che è giusto o sbagliato fare.

In tutti gli altri casi va evitata, ma so che esistano credi e sistemi che si fondano su questo aspetto del dolore emozionale e fisico e promuovono la sofferenza come una componente necessaria.

Il dolore appartiene alla distruzione e va in direzione della morte.
La gioia è una componente della vita sana, motivata da obiettivi sani. Il dolore appartiene alla malattia.

Naturalmente ognuno è libero di usare il cilicio e di farsi vibrare alla frequenza che più è di suo gradimento, ma se non si relega il dolore emozionale a livello di campanello di allarme e non si elimina il suo persistere dalla propria vita, la dieta senza muco e nessun altra dieta sortiranno i loro effetti.
Arnold Ehret ha scritto:Sperimentai un’indescrivibile sensazione, mai provata prima, di salute migliore, di maggior energia vitale, migliore efficienza, persistenza e forza, e sentii gioia e felicità solo per il fatto di essere vivo. Non avvenne solo dal lato fisico, ma c’era anche un cambiamento della mia capacità di percepire, di ricordare, più coraggio e speranza, e soprattutto una comprensione degli aspetti spirituali che diventò come un sorriso che illuminava tutti i più grandi problemi spirituali. Tutte le mie facoltà erano migliorate, a livelli molto più elevati di quelli della mia migliore gioventù e salute. La mia efficienza fisica e persistenza aumentarono meravigliosamente. Feci un giro turistico in bicicletta di circa 1200 chilometri, da Algeri a Tunisi, accompagnato da un ciclista professionista che viveva su una dieta ordinaria. Non ero mai dietro di lui ma spesso avanti soprattutto quando si avvicinava la notte e la persistenza viene messa a dura prova. Tieni presente che precedentemente ero stato candidato per la morte, come dichiarato dai medici, ma ora gioivo per il fatto di poter superare il più efficiente e provavo una gioia esilarante per essere sfuggito al macello dell’umanità, chiamato la Clinica Medica Scientifica.
Arnold Ehret ha scritto:Se il tuo sangue viene formato nutrendoti con i cibi che suggerisco, il tuo cervello funzionerà in modo sorprendente. La vita vissuta finora apparirà un sogno e per la prima volta nella tua esistenza la tua coscienza si sveglierà ed evolverà in una vera auto-coscienza. La tua mente, i tuoi pensieri, i tuoi ideali, le tue aspirazioni e la tua filosofia cambieranno in modo così radicale che qualsiasi descrizione sarebbe insufficiente. La tua anima griderà per la gioia e il trionfo su tutte le miserie della vita, lasciate alle spalle. Per la prima volta sentirai la vibrazione della vitalità attraversare il tuo corpo (come una piacevole, leggera corrente).
Direi che sia esplicito il messaggio di Ehret: La tua anima griderà per la gioia e il trionfo su tutte le miserie della vita, lasciate alle spalle.. Non mi pare davvero un promotore della sofferenza. Giusto o sbagliato che sia, se si desidera ottenere risultati con il suo sistema di guarigione è necessario assumere anche il punto di vista che si va in direzione della gioia e non della sofferenza.
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Messaggio da raffa »

mi intrufolo per dire la mia sottovoce...ognuno trae gli imput che preferisce, costruisce la sua strada e il suo cammino con i pensieri che ritiene lo elevino di piu...cio che per un puo essere deleterio per l altro puo essere la molla per ingranare il meccanismo...

il bene e il male, la soferenza e la gioia, sono tutti i nostra disposizione e sta a noi plasmarli in modo che la nostra anima ne tragga vantaggio....

per me entrambe le visioni sono rette e limpide...purchè evolvano verso il progresso del se.

un abbraccione
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luciano
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Messaggio da luciano »

Può darsi.
Qui comunque ci limitiamo alla pratica del sistema di guarigione della dieta senza muco secondo la linea promossa da Ehret che è orientata verso la gioia invece che in direzione della sofferenza.
Non ci soffermiamo sull'argomento ne lo sviluppiamo in quanto sarebbe interminabile e dispersivo oltre che adatto più per forum che affrontano temi filosofici o religiosi e similari.
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