ci si può depurare all’infinito, ma non si sarà mai perfettamente puliti dentro fino a quando non si cessa di assumere cibo cattivo, o anche cibo giusto ma in quantità eccessive.
L’alimentazione non è SOLO un problema di qualità di cibo ma ANCHE di quantità.
In definitiva, anche cibi corretti, ma a quantità elevate, sono tossici poiché l’organismo non è costruito per elaborare eccessive quantità di cibo che lo portano ad un superlavoro e quindi ad un intossicamento.
Tra tutte le specie animali, l’uomo è definito FRUGALE, cioè essenziale e la radice di frugale sta per fruttariano, cioè CHE È UTILE.
Qual’è quindi il corretto riferimento per ognuno della “corretta quantità di cibo da assumere”? Quand’è che approdiamo ad un eccesso? Quali sono le quantità corrette di cibo da assumere?
QUANTITA’
Nella millenaria Medicina Ayurveda troviamo la risposta a tale quesito; si dice che lo stomaco, in condizioni di salute ottimali, sia grande quanto il doppio del volume delle mani messe a coppa. Se unite a coppa le vostre mani, ottenete META’ DEL VOLUME DEL VOSTRO STOMACO.
Io ho provato ed ho verificato il seguente principio della medicina Ayurveda: la giusta quantità di cibo da immettere nello stomaco è quella contenuta in una coppa delle proprie mani; massimo una e mezza quando non si beve, così come previsto anche da Ehret.
Chiaramente se dovessimo misurare l’insalata, non la misureremmo già lavata poiché avremmo un chiaro aumento di volume; essa, come qualsiasi altra cosa, va misurata compatta.
Ad esempio, se tagliamo un cavolo cappuccio di medie dimensioni in quattro parti, vediamo che una di queste quattro parti RIEMPIE la coppa delle mani di un individuo di medie dimensioni.
Se sfogliassimo tutta questa quantità di cavolo cappuccio, ne verrebbe fuori una quantità enorme che sarebbe quasi impossibile da far accomodare nelle mani poste a coppa.
Qui non è un problema di quantità in quanto PESO DEL CIBO, bensì di quantità in quanto VOLUME.
ORARI
A suo tempo avevo sentito parlare di bioritmi e cose del genere.
Il bioritmo è una variazione periodica nei fenomeni biologici e comportamentali di un organismo vivente.
Non sono esperto in queste cose per cui non posso entrare nei dettagli, però, in linea con qualcosa che seppi dei bioritmi, una cosa ho voluto sperimentarla: se la cena termina entro le ore 18,30, l’organismo fa un miglior uso del cibo.
Un’altra cosa che ho sperimentato, insieme ad altre persone, è stato di avere l’inizio del pranzo per le ore 12,30 e la fine della cena entro, appunto, le 18,30-19,00.
Ciò significa che occupare lo stomaco solo per sei ore al giorno, crea una sorta di digiuno di cui il corpo ringrazierà dandoci più energia
CONCLUSIONE
Tutto ciò che ho detto l’ho sperimentato io insieme a diverse altre persone e posso dire che funziona. Sarà suggestione o profondi segreti della medicina intrinseca al corpo, ma con questi trucchetti sto ricevendo il massimo dall’alimentazione.
Ripeto: qualità del cibo, quantità ed orari.
Non fidatevi: PROVATE.
… e fatemi sapere!
Buon appetito a tutti.
Arca
