Stavo pensando di iniziare a compilare un diario personale e, poiché non sono più in grado di tenere un penna (ahimé), ho pensato che il forum era il posto migliore per 3 motivi:
1) quello che scrivo può essere utile a qualcun altro
2) quello che scrivo può essere smentito subito da chi è più esperto di me
3) posso usare la tastiera del computer

L’inizio
Il 14 aprile 2008 apro la mia casella di posta elettronica e trovo la mail di un mio amico che conteneva un link ad un articolo scritto su Disinformazione.it
Lo conoscevo già da tempo questo portale, ma non ci entravo da mesi. L’articolo parlava dei DUPE e dei meccanismi della comunicazione. Dopo aver letto l’articolo tutto d’un fiato sono tornato in cima alla pagina per leggere chi fosse l’autore. Un certo Luciano Giannazza. Non resisto e clicco sul link https://www.arnoldehret.it. Mi ritrovo su un sito marroncino costruito con semplicità e ricco di contenuti. Ho cominciato e leggiucchiare qua e la. Chi era Arnold Ehret. La dieta senza muco. Frugivori e onnivori. Ero rimasto un po’ perplesso. Da 31 anni ho sempre pensato che fossimo onnivori. Dobbiamo mangiare un po’ di tutto. Si, lo so. Ci sono i vegetariani o peggio ancora i vegani. Ma è gente schizzata. Fondamentalisti che in nome di chissà quale utopia si nutrono solo di frutta, verdura, tofu e chissà quali altre schifezze. Ma poi mi colpisce la copertina del libro in alto a destra. Quella blu. “Sistema di guarigione della dieta senza muco”. Si va beh, mi ricorda molto i venditori ambulanti dei film americani ambientati a fine 800. “La pozione magica signori e signori”. Inizio a legger le prime pagine on-line. Mi ha intrigato. Ho cercato qualche altra informazione su internet. Incredibile. C’erano altri siti che parlavano di questo sistema, del libro. Perfino sul sito della Hoepli! Ok. Lo compro. Mi reco alla Hoepli. Medicina, quarto piano. Chiedo un po’ imbarazzato alla ragazza a desk informazioni: avete “Il sistema di guarigione della dieta senza muco”. Ha strabuzzato gli occhi. “Controllo”. Sì. C’è. Glielo prendo. Pago. Esco. “Ok – mi dico – prima di iniziare questo libro che forse cambierà la mia vita voglio mangiare due panzerotti di Luini”. Forse per chi vive a Milano non sono una novità, ma proprio nei pressi della libreria c’è una friggitoria. “Ed ora un bel gelato di G.R.O.M.”. Fatto. Tornato a casa mi immergo letteralmente nella lettura. Impossibile. Non ci credo. Ma poiché sono cosciente della disinformazione dilagante e mi fermo spesso a pensare cosa possa esserci dietro la facciata dei fatti ho cominciato a riflettere sulla reale possibilità di quello che leggevo. Era tutto chiaro, logico, ovvio. In un paio di giorni avevo letto il libro. Ho cominciato a cercare in rete altre info. Ci sarà qualcun altro che la pensa così. I vegani ci vanno molto vicino, ma a me il discorso delle proteine sembra liscio e sensato. La conferma definitiva l’ho avuto in un sito che metteva a confronto le caratteristiche fisiche degli esseri carnivori, erbivori, onnivori e frugivori. Allora è proprio così. Siamo fatti per la frutta! Sarà per questo che non ho avuto problemi fin dall’inizio a non mangiare niente al di là di frutta, verdura e semi. È così facile! Non mi tentano più gli altri cibi perché so che fanno male. Mi piace spesso chiedere alle persone perché non berrebbero un bicchiere di candeggina. Semplice: “fa male”. È una cosa certa, quindi non ti passa nemmeno per l’anticamera del cervello di berla. Allo stesso modo io non vedo più la mia vecchia alimentazione come “alimentazione”. Se voglio alimentarmi devo mangiare solo cibi vivi. Mi sento fortunato ad avere acquisito da subito questa mentalità. Quando entro nel supermercato adesso faccio presto a fare la spesa. Mi limito al reparto vegetale. Ci ho messo poco a saltare la colazione. E la mia era composta da tazzone di latte con cereali, yogurt, merendina, tutto insieme. Alle 10:30 di mattina, in ufficio, ero già a limite della sopravvivenza. Dovevo magiare. Dopo una normale cena da onnivoro mangiavo anche due gelati. Sono alto un metro e ottantatre e pesavo sui novantasei chili. Troppo? “Sì, ma sei alto; stai bene”
Dopo due mesi e mezzo ho perso undici chili. La mia colazione è un bicchiere di acqua a temperatura ambiente con un limone piccolo e due cucchiaini di zucchero di canna grezzo biologico. Mangio insalate, frutta, frutta secca e semi. Mangio solo due volte al giorno. Non ho mai sgarrato, perché non ne sento l’esigenza. “”Sgarro mi fa pensare alla mancanza di consapevolezza. In fondo non sto facendo nessun sacrificio. Ho cambiato vita. Sono nato adesso. Ho cominciato a guardare nella tazza dopo la aver fatto la pupù con lo stesse interesse con cui i ricercatori guardano nel microscopio. Sento una vitalità nuova. È tutto più positivo. Sono contento. Ringrazio Luciano e ringrazio il mio amico che mi ha mandato la mail con il link. Ringrazio Ehret. Ringrazio voi del forum, che vivete le mie stesse sensazioni e non giudicate come tutte le persone che vivono ancora da onnivori e hanno il prosciutto sugli occhi e i gamberi nelle orecchie. E soprattutto siete la vera fonte di informazione che cercavo.
Due le cose negative riscontrate fino ad ora. Una mattina al mare sono caduto a terra privo di sensi. Ma sfido chiunque a stare cinque minuti accovacciato sotto il sole per giocare con una bimba e poi rialzarsi di colpo. Risultato un bel bernoccolo. La seconda una fastidiosa ulcera corneale che è rientrata grazie all’uso di antibiotici e cortisone (che ho sospeso dopo pochi giorni seguendo il consiglio di Luciano). Però ho avuto molta paura. L’occhio mi serve per il lavoro. Tanto il muco troverà un’altra strada per uscire.
Forse due mesi sono pochi per esseri di sicuri di riuscire a percorrere la strada della guarigione, ma sento in carreggiata.
Ovviamente aggiornerò il diario di tanto in tanto.
Se sei riuscito a leggere fino a qui senza addormentarti meriti un premio.
Massimo
