Ciao Alessandra!
Pensa che ieri ti avevo risposto ma poi mi si è impallato il pc e ha cancellato tutto...
Ti avevo scritto due punti:
1 - Hai già intuito: molto probabilmente hai soltanto fame. Magari per 20 giorni riesci a sopprimerla ma poi basta quel momento di debolezza e il controllo scivola via. Io noto proprio su di me che se mangio poca frutta, quel giorno i cibi mucosi cominciano a sembrare interessanti... Quando il corpo è in riserva, tutto gli sembra appetitoso, perchè sta cercando di sopravvivere!
Ricordiamoci che abbiamo intrapreso un percorso in cui si comincia finalmente a dare al nostro corpo, la nostra "macchina", il carburante migliore. Ma glielo vogliamo dare sto carburante sì o no??
Vi prego, non guardate la faccenda dal punto di vista breathariano, gassariano, azotariano o materiaoscurariano che sia: ora che siamo ancora in transizione, pensiamo a mangiare il buon cibo, mangiare la frutta, mangiarne abbastanza.
La frutta è perfetta per il nostro corpo, si trova a suo agio e lo stesso vale per la nostra mente, perchè sapete, possiamo dividerci in mille parti, ma siamo sempre degli individui, delle unità e quello che funziona per una nostra parte, funziona anche per tutto il resto.
Ricordiamo anche che la frutta è molto ricca di acqua, che subito gonfierà l'intestino, ma poi verrà riassorbita e la nostra adorata pancia ritornerà in modalità normale, dopo una breve escursione in modalità Buddha.
La frutta può anche gonfiare perchè fermenta con i depositi nell'intestino, ma più se ne mangia e più questi disturbi si assottiglieranno. Altrimenti si resterà sempre in quel limbo in cui la frutta darà sempre fastidio.
Se i disturbi sono insopportabili, ovviamente è meglio lasciar stare per il momento e aumentare la verdura fibrosa come consiglia Ehret. Ma se si è già da un annetto in transizione io direi, coraggio, aumentiamo la frutta. 3-4-5 chilogrammi al giorno penso sia il minimo se si vuole avere abbastanza energia per affrontare la vita moderna. 2-3 pasti di frutta al giorno e dopo le 18 un pasto di verdura e chi ne vuole, patate o cereali o verdure cotte.
Il cibo diventerà un piacere e soprattutto ci appagherà e per la prima volta saremo felici di mangiare il cibo che ci fa sentire meglio, senza più pensare che alla fine questa messinscena della frutta non è fatta per noi o che siamo troppo malati o intossicati "per" mangiare/fare qualcosa.
Bisogna avere fiducia nel potere rigenerante della frutta. Il nostro corpo sarà per la prima volta energetico e la nostra mente lucida e ci vedremo chiaro. Vederci chiaro è anche un'arma a doppio taglio, in quanto può mostrarci la nostra vera persona, con pregi e difetti che vorremmo cambiare.
Fiuu... ho finito (il primo punto).
2 - Alessandra, tu hai scritto:
Uff, VOGLIO STARE BENE!!
Sai cosa? Se pensi che VUOI stare bene, stai creando una situazione in cui, appunto, VUOI stare bene. Tra il VOLERE stare bene e lo STARE BENE capisci che c'è una bella differenza. Ti è mai capitato di pensare di STARE BENE? Noterai cosa intendo. "Io, Qui, Ora, Sto Bene". Punto. Prova a pensare che in realtà non sia il cibo che ci fa stare bene, ma il fatto che siamo rilassati e amiamo noi stessi e il mondo. Questo non è del tutto così, ma una bella fetta di salute è creata da questo modo di pensare.
Perciò fammi il favore, stai bene!
Concentrati sul costruire le nuove e migliori abitudini, le vecchie se ne andranno via da sole: assecondale finchè ti vengono a trovare, poi quando sarà il momento, semplicemente non ti apparterranno più.
Non avere fretta, ci vuole tempo! TEMPO!!! Credi che su 20-30-40 anni basti qualche mese per raddrizzare il tiro? Ci vuole tempo, è inutile nascondersi. Non è neanche una corsa, non c'è veramente una meta. La meta dovrebbe essere il benessere, sentirsi bene con se stessi e in equilibrio. Il cibo è solo una parte di questo percorso. Una Parte. Non il tutto. Non ha senso credere che una volta raggiunto quell'obiettivo saremo felici. Nessun obiettivo ci renderà felici. Siamo noi che decidiamo di "sbloccare" la nostra felicità in quel momento. Il punto è che siamo noi a bloccarci e a limitarci, in tutti gli ambiti. Se pensiamo che "non potremmo" avere quel x "se non y" allora ci stiamo bloccando.
Questo può essere un bel percorso di ricerca.
A presto, vediamoci un giorno, magari un fine settimana??