Aleth ha scritto:mizzica, swami... <3
ti ringrazio per quello che mi hai scritto. Si è possibile che io abbia una difficoltà nel chiedere, che ho "stampellato" e celato in qualche maniera, ma che non mi viene ne spontanea ne naturale. Infatti ho dovuto soffrire molto prima di riuscire a mettere giù questo post.
io ci sto pensando, sul chiedere. Si è possibile, ma non è per mancanza di umiltà, forse proprio non lo so fare, non mi viene. Possiamo fare degli esempi semplici semplici, proprio elementari. Ce la fai a spiegarmi?
Tipo: Si parla con una mia amica di ciliege, che in un paesino ci sono, allora io le dico: un pomeriggio potremmo andare a prenderle assieme direttamente dalla signora che le produce. E lei mi dice: si!! dai, andiamo. FINE. Se io mi armo di telefono e sollecitazioni allora FORSE si andrà, altrimenti la sua è la telefonata che non arriva mai più. Qui la mia anima comincia a sentirsi dilaniata.
Aiutatemi a capire...
Aleth cara
vorrei proporti una lettura molto interessante, che mi ha aiutato in un periodo simile al tuo.
il libro si chiama :
"
I quattro accordi"
scritto da Don Miguel Ruiz
edizioni il punto d'incontro
Anch'io ho attraversato fasi difficili, con me stessa e con gli altri.
ma ho capito la differenza tra il cuore e la mente, e quando ho focalizzato ciò ,tutto si è diventato più semplice e accettabile.
Ognuno ha un proprio posto nel mondo,ed a volte non bisogna aspettare che siano gli altri a fartici accomodare, anzi a volte( nel mio caso è stato così..)siamo noi che pensiamo di non dover usare i nostri spazi, i nostri ruoli
prova ad ascoltare la musica che ti mette di buon umore, prova a ripetere le cose che mettono i tuoi pensieri su un piano positivo.
Se te ti armi di telefono, anziché la tua amica, perché ti "si dilania l'anima?"
che importanza ha se sei te a cercare per prima?
anzi è così che nasce una relazione sociale, proponendoti.
un caro saluto ed un abbraccio pieno di energia e di affetto.
«Tu prova ad avere un mondo nel cuore | e non riesci ad esprimerlo con le parole. (da Un matto)»
Fabrizio De André