I dentisti olistici sono addirittura più conservativi di quelli normali, perché avendo strumenti olistici riescono a sterilizzare meglio il dente e quindi molto spesso sono proprio questi che insistono nel rifare una cura canalare. Se ti do il nominativo del dentista che consigliavo a Roma per l'amalgama, dovrai fare una piccola lotta con lui per cercare di convincerlo ad estrarti un dente devitalizzato invece che ritrattarlo.
NEL MIO vecchio TESTO ONLINE (del 2005) https://www.medicinenon.it/sui-denti
descrivevo il mio stato d'animo quando mi resi conto che nonostante il mio volontario sulla questione amalgama fosse stato molto sentito e anche impegnativo, mi resi conto che non raramente stavo creando problematiche nuove (non me la sono sentita di rimanere ignorante quindi volli sapere tutto, e l'informazione era ad un passo da me con i pazienti dell'associazione tedesca) . Ecco uno spezzone:
"Si solleva una protesi, si constata che il dente dà un terribile odore di marcio, e il dentista senza esitazione si lancia nel rifacimento della cura canalare: 34enne, ha fatto la rimozione dell'amalgama ed ha ottenuto una remissione da grave malattia cronica infiammatoria intestinale. Quando mi rifaccio vivo con lei è per chiederle se ha denti devitalizzati. Apprendo che quando il dentista olistico le tolse un ponte palladiato (per sostituirlo con materiali biocompatibili), uno dei due denti devitalizzati su cui reggeva il ponte dava un odore di marciume enorme. Il dentista RIFA' le cure canalari di quel dente e chiude la questione con un provvisorio. Improvvisamente una ciste al seno diventa un tumore maligno enorme e viene operata chirurgicamente. Proprio pochi mesi dopo arriva la mia telefonata, le spiego che quel dente morto è ancora marcio e le invio questo documento.
Scrive Miclavez: “La mammella contrae relazioni col 4° e 5° inferiori e col 6° e 7° superiori. Questa correlazione si spiega per mezzo del decorso del meridiano dello stomaco. Questo, infatti, attraversa ed alimenta energeticamente la mammella. Un focus odontogeno può indurre, omolateralmente, l'insorgenza di noduli mammari. Per i noduli di vecchia data è necessario il trattamento odontogeno per evitare la degenerazione maligna, quando si aggiungano altri stimoli patogeni”.
Una ricerca approfondita sull'argomento “correlazione tra focus dentali e tumori al seno”, iniziata subito dopo aver appreso questa vicenda, mi ha portato a raccogliere dei dati da brividi.
Tom Warren: "A una donna che aveva tumore al seno fu chiesto di far estrarre prima dell'intervento chirurgico al seno un dente che faceva ascesso (agli oncologi non va di operare se ci sono segni di altre infezioni). Appena dopo l'estrazione del dente, mentre la lidocaina (neuralterapia) era presente nel suo sistema, una scansione digitale (raggi X) con apparecchio termografico rivelò una linea bianca spessa che partiva dal sito dentale, procedeva giù al collo, fino al tumore al seno e poi giù allo stomaco. Alla luce di questa scoperta il dentista, la donna e il medico concordarono di aspettare ad operare. Quattro mesi dopo la rimozione del dente infetto il tumore era scomparso”.
Se pensate che in quello stesso periodo conobbi altre due donne che avevano avuto vicende assolutamente simili, e che iniziavo a vedere persone che guarivano dai tumori proprio con questo, capirete perché mi iniziai ad interessare all'argomento. In realtà devo raccontare ancora un altro paio di storie su questo. Le metterò nella sezione OSSERVAZIONI PERSONALI di questo Forum su denti e dentisti.
Queste osservazioni sui tumori al seno le hanno fatte almeno altri 20 medici in giro per il mondo, per esempio la D.ssa Hulda Cllark. Mettiamone almeno una, del Dr. Hal Huggins [1999]: "Una donna un paio di anni prima aveva avuto un tumore al seno trattato con chirurgia e radiazioni. Era stata un'esperienza particolarmente sgradevole per cui quando iniziò un dolore all'altro seno non molto tempo dopo, non lo disse al suo medico per non essere mandata all'ospedale, ma si rivolse ad Huggins per la bonifica dei campi di disturbo della bocca.. Un dente fu estratto e si scoprì alla radice una grossa sacca di infezione che era risultata assolutamente invisibile ai raggi X. Non c'era stato nemmeno fastidio o dolore al dente. Due minuti dall'estrazione del dente il dolore al seno era scomparso! Nei due anni di follow-up ancora non c'erano state ricadute di dolore al seno".
___ Devo anche dire che I DENTI DEVITALIZZATI ALL'INIZIO NON SONO MARCI, quelli fatti bene lo diventano diciamo dopo 15-20 anni.___
La cosa che bisogna sapere è che deve essere estratto il dente devitalizzato con tutto il periodonto, altrimenti hai solo tolto metà del problema.
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Dopo la DEVITALIZZAZIONE, ovvero dopo l'asportazione della polpa del canale verticale, i batteri anaerobici del marciume si alimentano della polpa dei canali secondari.
Ciò ha implicazioni medio-basse per persone in perfetta salute. Inoltre il marciume interno ben presto passa attraverso la dentina e i piccoli canalicoli secondari al periodonto, che costituisce per loro un Bed & Breakfast migliore che non la dentina, molto più appetitoso.
se ne parla qui, < - - > cliccare qui per il video

Periodonto infetto ( ma controllato / tenuto sotto controllo ancora da un paio di capillari sanguigni che lo raggiungono dall'osso ) e osso adiacente al dente infetto (anch'esso tenuto sotto controllo dall'efficacia del sistema immunitario, è il nucleo di tutto il discorso che abbbiamo fato negli ultimi tre/quattro mesi: cioè le persone sane se lo possono permettere. Ma implica costi !! costi invisibili ....
Quando uno deve guarire da qualcosa scopre che questi costi invisibili... erano diventati importanti e sacrifica il dente devitalizzato per avere un sistema di regolazione più vivace ed efficace, magari per combattere il cancro.
...SPERANDO CHE IL PERIODONTO VENGA RIMOSSO INSIEME AL DENTE DEVITALIZZATO !!!