Francesco ha scritto:io aiuto chiunque a comprendere ma non posso impossessarmi
della vita altrui perchè ognuno è carico di esperienze e abitudini
personali che fanno appunto la vita di ogni essere sbagliata o giusta che sia.
Perfettamente d'accordo con te. Ognuno è diverso, e cercare di imporre le proprie idee e modi di essere è un'azione soppressiva.
Francesco ha scritto:
Io cerco di rispettare qualsiasi diversità per una questione proprio di libertà.
Perfettamente d'accordo con te. Vale quello che ho detto sopra.
Francesco ha scritto:
Insegnare va bene anche con un certa incisività quello che pensiamo sia giusto, ma obbligare no.
Perfettamente d'accordo con te. Mi sembra di averlo espresso nei miei precedenti post. Rimane valido il fatto che se non si cambiano le abitudini alimentari si rimanene nello stato di salute in cui ci si ritrova. Non ho mai parlato di obbligare.
Obbligare qualcuno a fare o non fare qualcosa è soppressivo, a meno che non stia danneggiando altri, ovviamente, ma nella maggior parte dei casi e nella normale routine della vita è corretto e doveroso lasciare che le altre persone vivano la propria vita come desiderano.
Proprio per questo, dopo che hai mostrato il modo corretto di alimentarsi al fine di rimettersi in salute, che lo hai ripetuto, che hai insistito, andare oltre sarebbe violare l'autodeterminismo della persona, oltre che inutile perchè solo la persona stessa può prendere la decisione, e se forzata a farlo farà le cose di malavoglia e male, come tutte le cose quando vengono imposte.
Questo non significa che uno debba necessariamente mollarla, abbandonarla al suo destino. Dipendendo da quanto significhi per noi quella persona, si può cercare di essere sempre presenti con incoraggiamenti e spiegazioni, ma se nonostante questo la persona non cambia il suo stile di vita alimentare non potrà trarre beneficio dalle nostre attenzioni.
Questo intendo quando dico che non puoi aiutare una persona che non vuole cambiare gli elementi di una situazione che la stanno danneggiando.
Ma la tua reazione a quanto ho scritto finora sembra che interpreti "non puoi aiutare" come se avessi detto "non devi aiutare", cosa che non mi permetterei mai di dire o di indurre a pensare.
Ovviamente se si trattasse di mio figlio non cesserei mai di spiegargli che se ha il mal di pancia e "gli fa male il culetto perchè la cacca è dura" è perchè si è mangiato mezza crostata di mele e la focaccia a casa della nonna, e la pastasciutta con il "sughetto buono della nonna", spiegando anche il meccanismo di come succede.
E gli direi, e di fatto gli dico, che deve dirigere la sua attenzione più sulla frutta e la verdura. E questo ogni volta che se ne presenta l'occasione.
Ma obbligarlo a farlo sarebbe un sopruso, e quando si tratta dei propri figli, un abuso della propria autorità.
Anche qui, se non segue i miei consigli non mi è possibile aiutarlo, posso solo continuare a tentare di aiutarlo con l'esempio e giocando e scherzando.
Naturalmente se si trattasse di semplici conoscenti il mio impegno sarebbe alquanto limitato, oltre a dirgli di comprare il libro e leggerlo.
Spero di aver espresso più chiaramente il mio pensiero.
Francesco ha scritto:Siamo un po' più buoni dai ...
Questa mi ha fatto ridere

Hai ragione, dagli addosso a 'sto cattivone di Luciano!
