

Poi, partiamo dai successini.
Al mare non mi sono scottata. Senza usare creme.
Voi direte “E che vuoi che sia!”. Invece per me è una cosa mai vista.
Io fino a 10 anni d’età convivevo con l’eritema su spalle e petto.
Poi un po’ si è attenuato, ma era sempre una fatica: creme a protezione altissima e attenzione al sole. Poi io adoro stare le ore in spiaggia. E il risultato era diventare rossa prima, abbronzata poco poi.
Quest’anno, invece, niente rossore, niente scottature. E’ vero che avevo preso il sole in un paio di occasioni prima del mare, ma lo avevo fatto anche altre volte senza risultati.
E mi sono anche abbronzata in fretta! E tanto! Evitando creme e pasticci!
Ai miei bimbi, devo ammettere, ho messo la crema solare classica comprata da mia suocera. Ma sono talmente terrorizzata dai miei trascorsi infantili, che per loro ho paura.
Per fortuna, loro sono figli del padre, che per intenderci assomiglia a Bin Laden, ma mooolto abbronzato. Quindi dopo i primi giorni niente più crema neanche per loro.
Secondo successino.
Una sera al mare mio marito aveva un po’ di mal di testa. Io l’ho guardato e ho detto “ma lo sai che non mi è neppure passato per l’anticamera del cervello di portarci a dietro un medicinale?”.
Giuro: non ci ho mai pensato.
E’ vero che già di nostro non ne usavamo. Poi da 15 mesi io non li tocco più, mio marito forse una aspirina ogni due mesi.
E’ anche vero che con due bimbi di 2 e 4 anni un cerotto e due bende potevano pure servire... ma mi stupisco soprattutto di aver lasciato a casa termometro e tachipirina che solitamente hanno un enorme effetto placebo sulle ansie materne (dico anche, con orgoglio, che già un paio di volte ho buttato via la boccetta perchè scaduta e non usata).
Inoltre, mio figlio è caduto e si è fatto male al polso. Lo usava per tutto, ma non ci appoggiava mai il peso sopra. Siamo andati all’ambulatorio. Il medico ha detto: “Inutile dare qualcosa a caso. Se è una botta passa. Se è di più, ma non credo, serve la lastra”.
Va beh, aspettiamo.
Dal mare siamo direttamente andati in montagna dai nonni. Abbiamo raccontato l’accaduto e tutti lì a vedere sto bimbo che quando cade (circa 15 volte al giorno) si tiene il polso. Io ho cercato di far notare che più noi gli stavamo dietro più lui ci giocava su 'sta cosa per attirare l’attenzione (ha 2 anni, è piccolo non scemo) ma i nonni non mi credevano. Neppure gli zii. O meglio: ci cascavano in pieno.
Finchè un giorno Cristiano cade e si rialza fingendo di piangere e tenendosi il polso. Mio cognato mi fa “Vedi, gli fa male”. E io: “Guarda che è l’altra mano...”
Insomma, passato tutto senza usare nulla.
Ora, siccome questo post è già lungo così, ne faccio un altro sotto...