
Alle 4 del pomeriggio sono partito a dorso nudo con pantaloncini corti e sandali da trekking, senza calze, deciso a fare una camminata abbastanza lunga ma non sapevo quanto.
Premetto che stanotte sono andato a letto verso le quattro, mi sono alzato alle otto, doccia veloce, sono andato a trovare degli amici, alle 13 ho mangiato peperoni, pomodori, cipollotti, mi sono dimenticato il solito mezzo cetriolo a fette, condito con un po’ di olio d'oliva e mezzo limone e un po' di sale (sempre troppo, acc.)
Poi mi sono mangiato 4 pesche piccole e mi sono messo al computer. Ho guardato la posta, risposto alle email e poi ho deciso di chiudere il computer. Ero solo, i miei figli sono al mare, che fare?


Mi sono ricordato di un vecchio suggerimento di un amico, del tipo: "Vai là lungo il canale...", ho preso la macchina, ho trovato il parcheggio proprio all'inizio del percorso e sono partito.
Il cammino parte da quasi vicino alla stazione centrale e arriva al fiume Adda, sempre costeggiando il naviglio della Martesana. È lungo 33km.
Era un deserto, visto il caldo, le persone oggi temono il caldo e il sole e camminavo, camminavo gustandomi il panorama davvero e il sole che scaldava la mia schiena.
Premetto che è dal 94 che non faccio più sci da fondo e camminate in montagna, che mi davano un fisico invidiabile seppur pieno di muco. Infatti ero davvero un pescecane, in quanto atteggiamento.

Mentre camminavo mi si è infilato un minuscolo sassolino che non ho tolto per pigrizia e mi sono ritrovato una vescichetta

Strada facendo mi è comparso un dolore alla parte destra della schiena, scomparso dopo una decina di minuti.
Dopo sei chilometri senza sosta ho pensato che dovevo ritornare e mi sono seduto su una specie di panca di pietra per 5 minuti. Quando mi sono alzato ero come morto.
Comunque dovevo ritornare e mi sono messo in cammino e mi facevano male i muscoli intorno ai femori, i tendini mi sembravano corde tirate, e camminavo come se fossi grippato. Poi lentamente ho iniziato a camminare sciolto e velocemente come prima ma mi facevano male i polpacci e sentivo i piedi di piombo.
Sulla fronte sentivo come della sabbia, era il sale che ho buttato fuori sudando, assieme alle tossine.

Alla fine alle 7 e mezza, ho visto il punto da cui sono partito e mi sono avvicinato alla macchina come un naufrago alla spiaggia di un'isola.
Non ho mai bevuto, alla fine avevo sete, l'acqua calda di una bottiglietta che avevo sotto al sedile, circa 40 gradi con piacere.
Mentre tornavo a casa, premendo l'acceleratore mi è venuto un crampo al polpaccio della gamba destra, ma piano paino ce l'ho fatta.
Io sono di solito abbastanza agile, ma i miei sforzi si limitano a salire le scale velocemente o a fare una corsa per prendere il tram, e non ho ragione di alzare pesi, al massimo 30 chili raramente, o i sacchetti della spesa.
Oggi ho scoperto invece che il mio corpo è in letargo

Quindi farò molte di queste camminate, magari dormendo qualche ora in più, o magari no non ci faccio caso a queste cose, e vi aggiornerò.
Intanto guardatevi queste diapositive. Riguardano la parte finale del cammino, al contrario, dall’Adda verso Milano, due o tre paesi, ma danno un'idea dei posti che si incontrano.
Un paio di note.
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Diapositive
La vescichetta, di circa un mezzo centimetro, l'ho bucata con uno spillo ed è uscito un liquido denso e trasparente, chissà che cos'è?

Il polpaccio mi fa male un poco, ma se lo schiaccio vedo le stelle.
Ho gia fatto una doccia che mi ha rimesso a nuovo, ora vado a nanna.
Ho cenato con quasi mezza anguria e mi sento bene e sazio e contento.

Luciano