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Hai fatto un clistere ma non esce nulla o quasi?
Vedo dalle ricerche e domande sul mio forum e i miei siti che la voce clistere, come fare un clistere, il clistere non funziona hanno avuto un’impennata.
Dall’inizio della pretesa e presunta pandemia del Covid 19, molte persone hanno riscontrato problemi di stitichezza.
Se hai cercato di liberare l’intestino con un clistere, probabilmente l’operazione non è completamente riuscita se stai cercando informazioni sul perché il clistere risulta praticamente inefficace, o piuttosto non riesce bene come ci si aspetta.
La causa non è ovviamente il “virus” Covid-19, ma piuttosto tale disturbo va attribuito alle “misure di sicurezza” per “combattere” l’epidemia.
Lockdown, quarantene, coprifuoco, obbligo di portare la mascherina ovunque, sussulti quando incontri le forze dell’ordine e hai la mascherina sotto al mento e ti affretti a tiratela su, lo stress di subire sanzioni e verbali e relativi ricorsi avversi da fare, la difficoltà di respirare liberamente quando ti imbavagli naso e bocca, tutte queste situazioni e altre correlate alla “gestione della pandemia”, hanno molto a che fare con il malfunzionamento dell’intestino.
In che modo le misure di sicurezza potrebbero avere a che fare con la stitichezza
Per molti alcune risposte potrebbero essere ovvie, cercherò di descrivere come le funzioni intestinale sono influenzate dallo “stile” di vita imposto dal regime medico-farmaceutico-politico-economico.
Quarantene e lockdown hanno praticamente costretto molte persone a una sorta di arresti domiciliari. Non essendomi mai sottoposto a tali trattamenti, posso comunque immaginare che non si faccia molto esercizio fisico, non molti hanno la voglia di fare ginnastica quando si è in uno stato di segregazione. La noia potrebbe farla da padrone, ed è possibile che si cerchi di lenirla con degli spuntini, mi ricordo i post sui portali sociali con foto di torte di ogni genere.
Si potrebbe instaurare un inizio di depressione, con relativa stanchezza e voglia di fare poco o nulla, con la tendenza di scaldare cibi pronti, di fare un piatto di pasta in 10 minuti condita con un sugo pronto. Si potrebbe eccedere nel bere alcol e nel fumare. Si potrebbe passare la giornata sul divano guardando la TV, facendo il pieno di negatività con cifre di tamponi, contagiati, “morti per covid”, e guardare “film d’azione”, pieni di omicidi, sparatorie, cervelli spappolati da pallottole.
Potresti decidere di non uscire nemmeno quando te lo permettono (assurdo dover scrivere questo), o nemmeno quando TU hai deciso che puoi, sapendo che se vuoi puoi. Alcune volte non esco in paese, cerco di farlo quando il mio frigo piange o devo fare delle commissioni inderogabili, stanco di piombare in un mondo surreale incrociando una popolazione con museruole che dà loro l’aspetto di pinguini e mi sembra di essere nel film Madagascar, stanco di venire infastidito dai vigili urbani che insistono che mi metta la museruola come tutti gli altri bravi cittadini, stanco di perdere un’ora per il verbale e un’altra per fare il ricorso avverso a tale verbale.
A tutto questo aggiungiamo quindi lo stress che ne deriva, e la regolare defecazione se ne va a pallino.
Molti cercano di risolvere con l’assunzione di lassativi chimici, altri più accorti ritengono invece che un clistere sia una soluzione migliore.
Come fare un clistere
Una decina di anni fa ho creato una brevissima guida che moltissimi hanno apprezzato.
Ne puoi trovare altre nel WEB, magari elaborate, per non dire pleonastiche, ma il tutto si riduce nell’introdurre dell’acqua con un’attrezzatura dal costo irrisorio nel colon, la parte finale dell’intestino, attendere che le feci si ammorbidiscano e evacuare quando l’organismo attiva la forza di espulsione.
I problemi e le difficoltà derivano dalla situazione intestinale di chi ha deciso di farsi un clistere.
Qui trovi le istruzioni semplici su come fare un clistere.
Posso usare acqua di rubinetto per fare un clistere?
E’ una domanda frequente. Dipende.
Se la tua acqua è pura e priva di cloro, quindi batteriologicamente pura come in alcune località, e che puoi bere tranquillamente, la stessa acqua può essere usata per il clistere.
Alcuni sostengono che dato che il colon è pieno di feci, un ambiente “sporco”, che cosa importa se l’acqua non è pura? Qualunque cosa che introduci per bocca crea gli stessi problemi se introdotta nell’altra estremità del tubo digerente. Ad eccezione del clistere di caffè. Bere caffè potrebbe creare dei problemi, ormai noti a tutti, nei clisteri invece apporta grandi benefici.
Se invece l’acqua “potabile” del tuo rubinetto è tale che acquisti dell’acqua minerale per bere, è preferibile che usi quest’ultima, meglio se povera di minerali e residui vari.
È consigliabile aggiungere 9 grammi di sale per litro, meglio integrale e non trattato, non sbiancato, e assolutamente non iodato, dando all’acqua le caratteristiche di una soluzione fisiologica “casalinga” (che non potrà essere usata per via endovenosa, non avendo il livello osmotico adeguato per quell’uso).

La quantità non è tassativa, grammo più o grammo meno va bene. In pratica per due litri, quattro cucchiaini. Se vuoi sterilizzarla portala a ebollizione, considerando il tempo necessario che dovrai aspettare prima di fare il clistere perché diventi tiepida.
Puoi utilizzarla anche fredda, ma il corpo la espellerà prima.
Ci sono anche varianti come fare clisteri con decotti di camomilla, aggiungendo il succo di limone, due gocce di essenza di origano.
Una volta scherzando ho detto a un’amico che si potrebbe fare pure un clistere con un decotto di frutti di bosco, ironizzando su varianti a dir poco ridicole suggerite da buontemponi, e se l’è fatto davvero, ha detto che ha funzionato.
Perché non esce nulla o quasi?
Questa è la domanda più gettonata.
Le persone che frequentano il mio forum, o meglio che seguivano il mio forum, ora pare addormentato dopo l’avvento dei portali sociali, sanno come cavarsela in situazioni come questa che stiamo vivendo.
Per chi si accinge a fare i primi clisteri, deve prendere atto che la conoscenza è fondamentale, altrimenti sarebbe, per fare un paragone, come guidare senza aver mai fatto una lezione di guida e senza aver mai studiato il codice della strada. Magari riusciresti a circolare, ma con conseguenze indesiderabili.
Quando comprendi che l’alimentazione corretta è fondamentale, che inizialmente i residui induriti, alternati da sacche d’aria nell’intestino impediscono il corretto fluire dell’acqua del clistere, che non hai ancora sufficiente pratica, come chi ha fatto solo un paio di lezioni di guida, sei sulla giusta strada per arrivare a ottenere i risultati desiderati.
Scoprirai anche, come affermano gli “esperti”, persino alcuni medici, che il “clistere porta assuefazione”, e che quindi se vuoi evacuare dovrai continuare a farli, è un’affermazione errata.
L’apparente assuefazione è dovuta al fatto che la maggior parte delle persone continua a mantenere l’alimentazione scorretta che li ha resi stitici, e quindi dopo ogni clistere si ritrovano nella stessa condizione di prima di farli.
Se contemporaneamente si adottasse l’alimentazione corretta, concedendo il giusto tempo al corpo per abituarvisi, il tempo dipendendo dal grado di intossicazione della singola persona, si riacquisterà la capacità di evacuare naturalmente, relegando il clistere a rimedio da usare dopo aver “sgarrato” o per una pulizia dell’intestino settimanale o ogni due settimane.
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