Così Parla Lo Stomaco

Il fondamento del Sistema di Guarigione di Arnold Ehret:

thus speaketh the stomach
Dall’originale del 1923…
così parla lo stomaco
…alla prima edizione in italiano

Così Parla Lo Stomaco assolutamente fedele all’originale sia nella forma, nel carattere di stampa e nei contenuti.

Prefazione alla presente edizione italiana

Quando leggo i libri originali di Arnold Ehret, e vedo le date delle relative pubblicazioni, 1922, 1923, 1926, e altre di quel decennio, mi meraviglio di quanta vera conoscenza, semplice eppur profonda e facilmente applicabile, era a disposizione di chi avesse voluto davvero chiudere definitivamente uno a uno i capitoli delle gravi malattie nel grande libro della vita.

In particolare, con questo piccolo ma grande libretto, che non arriva a venti pagine, ci rendiamo conto che i risultati ottenuti oggigiorno dalla scienza nel campo della salute, sono paradossalmente inferiori a quelli di ottant’anni fa.

Nelle pagine seguenti viene espressa, in meno di cinquemila parole, una conoscenza di grande valore che in intere librerie scientifiche è forse appena accennata. Una volta lette queste parole, scritte da Ehret con il suo solito stile diretto e schietto, diventa evidente quanta carta e quanto inchiostro vengono sprecati nel tentativo del mondo scientifico ortodosso di ridare la salute all’uomo attraverso tanto nozionismo sterile.

In “Cosi Parla lo Stomaco” Arnold Ehret ci fa vedere come l’Uomo procura danni al proprio stomaco — che qui è inteso come l’intero tratto intestinale — e ci fornisce la chiave per riconquistare la salute, ovvero, in definitiva, per riconquistare noi stessi.

Leggendo, veniamo messi di fronte alla verità, che era sempre stata davanti al nostro naso: non potevamo vederla perché continuamente distratti da sensazionalistiche cure miracolose, sempre, come sentiamo spesso ripetere dai media, dietro l’angolo, quell’angolo che nessuno si prende mai la briga di svoltare.

Luciano Gianazza
www.LucianoGianazza.it

Ho fatto esperimenti per prendere il raffreddore, per infettarmi di malaria, ecc., con risultati negativi — dopo una completa rimozione della prima causa generale; consistente in un completo ingombro dello stomaco — mediante il digiuno e l’impiego della mia dieta. Allo scopo di mettere ogni malattia, come esperimento, su una base comune, sono arrivato al limite di mettere a rischio la mia vita.

In uno stato di salute migliorata, avrei mangiato fino ad ammalarmi, fino a un certo limite; per poi mangiare fino a guarire me stesso in modo sicuro e radicale. Per quanto ne sappia, non si è mai tentato di fare questo prima. Se alla scienza non importano questi miei esperimenti, potrà continuare a guardare, sogghignando, a ciò che segue.

Io, me medesimo, credo quindi di poter essere d’aiuto all’ammalato — all’efficienza della vita della razza umana — alla promozione del vigore vitale delle persone, e, a tutta l’umanità.

E ora lasciamo parlare lo Stomaco; nel ruolo principale della “Tragedia della Nutrizione dell’Uomo”. — Arnold Ehret.

Così parla lo Stomaco

« Istologicamente, sono, inizialmente, una primitiva cellula intestinale; una piccola sacca vuota, con un’apertura a bocca; questa è la definitiva, comune, basilare forma di tutti i vertebrati multicellulari — secondo Haeckel. Nell’intera scala degli organismi animali viventi, fino a includere l’Uomo, io mi trovo al centro, nel baricentro. A me — lo Stomaco — appartiene questo posto collocato centralmente; sono l’unico luogo di costruzione, l’impianto organizzato per la lavorazione del materiale grezzo e, allo stesso tempo, il costruttore.

Ricevo gli ordini tramite il cervello — il capo della gestione — sotto forma di istinti inconsci, dall’architetto del mondo. A me solo, e al mio assistente, il sistema circolatorio, appartiene in massima parte il materiale di costruzione dell’intero organismo; la formazione degli organi; la loro manutenzione; e la fornitura del materiale di riparazione. Sono il principale centro per la crescita, il rifornimento e il funzionamento dell’intero organismo. Anche il capo della gestione — il cervello — è soggetto al mio portatore di cibo; il sangue.

Sono stato, e sarò, il primo e assoluto governatore dello stato delle cellule dell’Uomo, e degli animali. A me appartiene il centro dell’essere e della salute; del dolore e della malattia, e del trapasso. Dunque io solo, in primo luogo, posso essere la fonte e il fornitore del rimedio — l’incubatrice e il letto di morte della malattia.

« Nel dar la caccia ai fattori causativi della malattia, sono stato destituito, nella percezione umana, dalla mia posizione dominante fra gli organi — tuttavia, nella scala dei cosiddetti piaceri della vita e della cultura, sono stato elevato a “Dio Supremo”, In realtà, i millenari maltrattamenti dell’Uomo hanno fatto di me un’oscura camera di suicidi piaceri della tavola — e il dolore, mio grido di avvertimento e forza difensiva, è stato sempre soffocato nelle interminabili portate di cucine fiocamente illuminate.

Il pensiero dell’Uomo è stato oscurato al ritmo dell’eccessivo culto del suo addome — il concetto di salute si è dissolto in fantasie — e lo spettro della malattia lo perseguita. Anche il terrore di questo fantasma, la sua sofferenza e la sua morte, scaturiscono da me. Se io sono il centro della vita, perché non dovrei anche essere il centro della morte?

«Il dolore, o il fastidio in generale — e quello in determinate parti — sono il mio segnale per dire: “Stop! Troppo cibo non necessario!”. Questi sono dispacci d’allarme, e indicano disturbi funzionali del sistema vascolare, come reazione nei miei confronti, — a cui io ingegnosamente provvedo con la perdita di appetito. Loro mi rispondono soffocando la mia voce, mangiando in eccesso.

La mia voce funziona come un segnale di pericolo, causando dolore — perché tramite la sovra-alimentazione e il bere, la pressione e la densità del sangue vengono da me aumentate, anziché diminuite. Nello stato di malattia ed eliminazione, il flusso sanguigno trasporta le auto-tossine disciolte da me ai reni; questo avviene senza dolore, coi tessuti rilassati, solamente durante il digiuno — che agisce come un rimedio.

II dolore è meramente il pianto della mia angoscia; l’espressione del mio disturbato lavoro di guarigione, che posso attuare, pienamente, soltanto quando sono vuoto e a digiuno. Di fatto e in verità i miei segnali sono positivi e a favore della vita: pensati per indurre all’azione le persone pensanti.

così parla lo stomaco
Così Parla lo Stomaco
TitoloCosì Parla lo Stomaco
Autore Prof. Arnold Ehret
Titolo originale“Thus Speaketh the Stomach”
Traduzione Luciano Gianazza
Dimensioni e pagine cm. 137 x 197, pag. 20
Rilegatura punto quadro
Copertina in carta vergata Antiqua
Editore Juppiter Consulting
Data di pubblicazione Gennaio 2009
Edizione prima
ISBN-13: 978-88-89292-31-X
Prezzo € 7 – sconto 5% al checkout

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Di Luciano Gianazza

Dopo aver sperimentato i benefici degli insegnamenti di Ehret, ho deciso tradurre e pubblicare il suo capolavoro "Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco" per renderne possibile la lettura e la pratica al pubblico italiano. Era il dicembre 2005 e due anni dopo, nel 2007, il libro è stato riveduto e corretto e pubblicato nello stato dell'arte dalla Juppiter Consulting Publishing Co®. Nel 2013 è stata pubblicata la seconda edizione ampliata nella collana Ehretismo®. Nel frattempo l'opera di Arnold Ehret è stata completata con la traduzione e la pubblicazione degli altri suoi 5 libri. Molte persone hanno confermato con i risultati ottenuti mettendo in pratica il “Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” la validità degli insegnamenti di Ehret.