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I sali fossili terapeutici
I sali fossili terapeutici sono sali di miniera dalle alte proprietà bioenergetiche e sono essenzialmente due, il sale cristallino e il sale halite.
Utilizzarli quotidianamente significa ricaricare l’organismo con preziose informazioni energetiche, si possono usare anche in cucina oltre che per la cura della persona.
Il sale halite o sale diamante himalayano
Il sale halite è considerato il sale cristallino più pregiato. Il suo nome significa in greco «pietra di sale» e in passato era conosciuto anche come il sale dei Re perché solitamente riservato ai nobili.
È un sale fossile naturale e privo di inquinamento che possiede elevate qualità bioenergetiche. Si presenta proprio come un minerale di forma cubica con superfici di sfaldatura diritte e rettangolari, si forma nella parte più interna dei giacimenti di sale himalayani, quella più lontana dagli elementi minerali.
Il colore, di solito, è naturalmente bianco per l’assenza o le lievi tracce di minerali mentre il reticolo, perfetto sia internamente che esternamente, rende questo sale unico al mondo.
Esiste anche sale bianco fossile chiamato sempre halite ma proveniente da giacimenti polacchi o siciliani, dal punto di vista fisico e chimico probabilmente non presenta grosse differenze da quello himalayano ma dal punto di vista bioenergetico non sono la stessa cosa, la formazione della catena himalayana con le grosse pressioni e il calore esercitati ha dato forma a un reticolo cristallino perfettamente ordinato cosa che non si può dire invece del sale polacco.