Una Settimana dopo il Digiuno di 50 Giorni

una settimana dopo il digiuno di cinquanta giorni

Oggi è una settimana che ho terminato il digiuno di 50 giorni e vorrei offrire un piccola parte della mia esperienza e delle realizzazioni avute.

Non descriverò ogni cosa a causa della difficoltà di trovare le parole più adatte per definire ciò che può essere solo sperimentato e che perderebbe molto del suo vero significato una volta raccontato.

Altre cose sono così incredibili che parlandone rischierei di passare per qualcuno che ha perso più di una rotella. Non che mi importi molto di cosa potrebbero pensare altri di me, ma in questa civilizzazione quella del folle, anche se in questo caso sarebbe un folle meno folle dei “normali”, è una posizione scomoda.

Parte della conoscenza nata dall’esperienza stessa non è affatto consigliabile renderla pubblica. Le informazioni che realmente possono liberare un essere da qualunque trappola in cui si trovasse, possono essere anche usate da malintenzionati per renderlo ancora più schiavo.

Una ragione importante per non parlarne è che si potrebbero distruggere credenze profondamente radicate in una persona da lasciarla senza alcun punto di riferimento su cui ancorarsi, non avendone ancora trovati di nuovi che sostituiscano le vecchie credenze. Sto parlando di credenze importanti che sono il sostrato della vita di ogni persona, senza sapere che si tratta di credenze, ritenendole cose assolutamente necessarie come l’aria che respiriamo.

Come dice saggiamente Purinton, nel libro La Filosofia del Digiuno: “Ci sono solamente due scuse per togliere le stampelle a uno storpio ; quando è possibile dargliene di migliori, o quando può stare in piedi da solo.  L’intero genere umano è storpiato.  Fai attenzione, fratello, a come cerchi di toglierle.  Hai un’alternativa che gli uomini possano usare? “

Per rendere bene l’idea dello stato d’animo e mentale in cui ci si potrebbe trovare, prova a immaginare di essere in una stanza e in pochi secondi scompare il soffitto, poi le quattro pareti e infine il pavimento su cui poggiavi i piedi.

Dopo aver terminato il digiuno

Il 18 luglio al mattino presto ho iniziato a mangiare ogni ora fino a mezzogiorno tre o quattro prugne secche californiane messe a bagno la sera prima. Bevendo anche l’acqua dell’ammollo.

Sono stato sorpreso da quanto erano dolci, come se ci fosse zucchero aggiunto, ma non c’erano additivi né conservanti di alcun genere. Mi sentivo felice come un bambino che ha ricevuto dei dolci buonissimi in premio e può finire tutta la scatola senza che nessuno gli dica nulla.

Nel tardo pomeriggio il risultato non si è fatto attendere.

Nei giorni successivi ho ripreso a mangiare le mie insalate preferite e qualche piatto di grano saraceno o quinoa. E’ possibile che alcuni si aspettino che dopo un tale digiuno uno adotti il regime fruttariano, o per lo meno crudista, ma non è il mio caso. Il mio corpo mi chiede le cose che gli servono per la ricostruzione dei tessuti, e io non faccio altro che accontentarlo.

Non è comunque dell’aspetto tecnico del digiuno, o del dopo, di cui voglio parlare, ma degli aspetti spirituali. Posso aggiungere che un benessere fisico simile a quello che provavo non me lo ricordo negli anni passati, e che nella mia mente si è formato un ordine mentale che mi permette di trovare la soluzione più appropriata a ogni sorta di problema o a cose semplicemente da fare.

Voglio raccontare ciò che io ho sperimentato. Potrà essere in netto contrasto con ciò in cui credi fermamente, ma è giusto che ognuno abbia la propria verità. Ciò che oggi è vero per te, è vero. Domani potrebbe non essere più vero, ma fino ad allora è consigliabile che ognuno si tenga stretta la sua verità.

Ho riso tanto, quasi sempre solo dentro di me, per le situazioni in cui mi sono trovato dopo aver rivelato di aver terminato un lungo digiuno alle persone che, ogni volta che le incontravano, mi chiedevano se stavo bene, guardandomi con espressione preoccupata.

Ho fatto dunque questo giro chiarificatore, il centro città è piccolo ed è facile incrociarsi tutti quanti in un pomeriggio. Guardandomi allo specchio la mia testa non era più come l’ultimo giorno di digiuno, quando avrebbe fatto gola a un alchimista per usarla come fermacarte sulla sua scrivania, e quindi avevo un aspetto più “presentabile”.

Tre persone, dopo aver sentito “cinquanta giorni di digiuno” mi hanno guardato con gli occhi sbarrati per qualche secondo per poi chiedermi con espressione convinta se l’avevo fatto sotto controllo medico, sicuri che la mia risposta sarebbe stata “Si certo”. Tutte e tre affermano di essere a favore delle terapie alternative, che la medicina allopatica intossica con i farmaci, e tutti i vari corollari intorno all’argomento. Tuttavia immaginandosi in una situazione simile è arrivata nella loro mente come un fulmine la prima cosa che farebbero: “controllo medico”!

Non sto rimproverando per la poca coerenza con le posizioni assunte nel campo della cura della salute. Tuttavia questo ci fa capire che molte persone sono favorevoli all’uso delle cure naturali per sé e per gli altri, ma si fermano lì, non approfondiscono fino a diventare padrone dell’applicazione senza insicurezze di tali cure naturali.

Ci sarebbe molto ancora da dire su questo, ma mi fermo qui.

Intuizioni

Durante questo digiuno, ho avuto tempo sufficiente per riposarmi, oltre al regolare dormire, stando semplicemente seduto sul divano a gambe incrociate, o con le palme dei piedi appoggiate l’una all’altra, posizioni per me molto rilassanti.

Non facevo alcuna meditazione particolare, non ne ho mai fatte. La mia “meditazione” consiste nello stare semplicemente seduto ad occhi chiusi ed aspettare, lasciando che i pensieri se ne vadano per i fatti loro, a volte pure ridendo per quanto sono stupidi.

In quei momenti vedevo i vari aspetti della vita come uno spettatore guarda delle rappresentazioni teatrali, nello stesso tempo ero anche consapevole di cosa succedeva dietro alle quinte.

Realizzazioni e Comprensioni

Qui mi vedo che mi offro a braccia aperte al fuoco nemico attraversando a cavallo la radura mentre tutti mi sparano addosso cercando di abbattermi, come Kevin Costner in “Balla Coi Lupi”. Spero di essere più fortunato di lui.

Riporto alcune cose che ho realizzato, senza qui approfondire, ricordando al lettore che si tratta della mia esperienza e non di cose riprese da libri, per quanto alcune si possano trovare in alcuni del diciannovesimo e ventesimo secolo, e anche in molti di quelli in vendita oggi nei vari portali, presentati come novità da novelli, e anche stagionati, “autori” della New Age.

Oggi sono in grado di capire leggendo qualche riga di testo di un libro, se l’autore ha sperimentato realmente ciò di cui parla o se è tutto fumo e niente arrosto. E se conti sull’arrosto in tali libri, sarà meglio che diventi vegetariano se vuoi sopravvivere.

Ritornando alle realizzazioni, alcune hanno completamente ribaltato il mio modo di pensare e quindi il modo di agire e gli scopi che intendo perseguire. Di queste ne faccio un piccolo elenco con descrizione delle singole voci. Anche quando non parlo in prima persona, va inteso che si tratta sempre della mia esperienza personale. Quando trovi delle parole in corsivo, significa che il loro significato è relativo e non da prendere letteralmente.

Quelli che seguono sono solo degli accenni, ogni argomento andrebbe esteso, ma non è possibile farlo in un singolo articolo.

Il vero scopo della Vita è realizzare pienamente Chi o Cosa siamo veramente, cioè Noi Stessi. E’ necessario comprendere chi, cosa e dove si trova questo Sé. Nel corso della mia intera vita mi son detto tante volte di aver finalmente trovato me stesso, per poi scoprire che non era vero affatto, spesso arrivando a ridere degli abbagli che mi ero preso. Adesso so chi sono, il diventarlo pienamente fa parte del cammino ancora da fare.

Si deve quindi essere consapevoli che ogni altro scopo è un mezzo per sopravvivere in questo mondo materiale, al meglio quando possibile, ma non è lo scopo fondamentale della vita, cioè realizzare chi siamo veramente.

Per scoprire chi siamo occorre arrivare prima a una naturale perdita di interesse, non deve essere una rinuncia, per questo mondo e le illusioni che offre, come il culto della propria personalità, il possesso di cose e persone, l’attenzione da parte di altri, abitudini aberranti e deleterie, stili di vita assurdi, superstizioni, false necessità, e tutto ciò che raccogliamo per colmare il vuoto nella nostra vita.

Tutto ciò che esiste è dentro di noi. Il nostro mondo interiore, conscio e inconscio, e anche il mondo esterno dove svolgiamo la nostra vita. Nulla esiste fuori di noi, a dispetto di ogni apparenza.

Siamo creatori del nostro mondo. Di tutte le cose belle, ma anche di ogni cosa brutta come le guerre, la malapolitica, e tutto ciò che di spiacevole vediamo intorno a noi, persino della nostra stessa schiavitù. Stiamo comunque sognando tutto quanto, convinti che tutto stia avvenendo realmente.

Lo costruiamo in questo modo perché molto tempo fa in ogni anima è stato iniettato lo stesso identico programma e mettiamo in atto eseguendo in sintonia inconsapevolmente quanto richiesto da questo programma- virus.

Senza quel programma, il mondo che creeremmo sarebbe paragonabile a quello che chiamiamo Paradiso Terrestre.

Una volta eliminato il programma dalla propria anima, per chi lo ha fatto tutto cambia.

Se vuoi cambiare il mondo, cambia te stesso, lo abbiamo sentito spesso. Non abbiamo altra scelta, perché tutto è dentro di noi. Andare in giro con striscioni dando fiato a fischietti e megafoni non funziona. Se comunque ci saranno cambiamenti di poteri, la struttura sarà sempre la stessa.

La Reincarnazione non esiste. Per lo meno, non è come generalmente la si crede. Non si tratta di un flusso lineare di esistenze, ma piuttosto di un percorso circolare dove gli esseri passano di settore in settore (vite) per poi ritornare al punto di partenza ricominciando da capo fino a quando non realizzano chi sono veramente e a quel punto si può dire che sono liberi dal ciclo di nascita, crescita e morte. Le vite sono rappresentazioni fisse dove comunque l’essere che si trova sul palco inconsapevole di recitare, gioendo e soffrendo ha un margine di autodeterminismo che gli permette di effettuare piccoli e medi cambiamenti. I settori sono ottantaquattro, ciascuno caratterizzato da una dicotomia (coppia di opposti) che da l’impronta di base al carattere di chi vive quella vita in quello specifico settore.

Il Karma non esiste, se non come credenza. Per chi ci crede esiste. Questo ha ridotto gli indù a condurre una vita apatica e ad accettare le condizioni più sfavorevoli senza tentare di cambiare gli eventi, perché “intanto è il karma che determina le cose che accadono nella vita”.

Possiamo cambiare qualsiasi evento che si presenti, è solo questione di intenzione e capacità. Qualsiasi capacità può sempre essere acquisita.

Per chi non ci crede, il karma non esiste. Un po’ come Asterix e Obelix, che non provavano paura, finché non sapevano cosa fosse la paura.

L’Anima è un involucro che racchiude una parte infinitesimale dell’Infinito. Non c’è differenza di qualità fra la parte e il Tutto. La differenza esiste tra un’anima e l’altra per caratteristiche, ma non come “sostanza”. Come le gocce del mare, sono fatte della medesima acqua, ma nessuna è uguale all’altra, fosse anche solo per il fatto che non può occupare lo stesso spazio di un’altra.

Questa differenza fra anime determina la varietà di creazioni nell’Universo. La creazione dell’involucro, che di fatto separa dal Tutto, è intenzionale e autodeterminata per diventare un Creatore con un proprio punto di vista. Questo involucro può essere aperto, a quel punto è possibile vedere tutti gli aspetti della Creazione con gli “occhi” del Tutto, o di Dio per chi piace chiamarlo così.

Il potere personale non esiste. Esiste solo il Potere, che si manifesta in un essere nella misura in cui rimuove i blocchi che gli impediscono di affiorare. Sempre più blocchi si aggiungono man mano ogni volta che l’essere abusa del Potere.

Il Potere, non ha nulla a che fare con le varie sotto armoniche, come il potere politico per esempio. Quello è un potere delegato. Un politico ha potere fino a quando molti credono in lui. Quando per qualsiasi ragione le persone non credono più in lui, quel potere svanisce. Vale sia per gli individui che per le varie istituzioni, incluse le organizzazioni religiose.

Il Potere dà forza alla propria intenzione e permette di ottenere i risultati desiderati, senza che alcuna intenzione contraria possa interferire.

L’amore incondizionato non esiste. Non in questo mondo materiale, dove è sempre condizionato, non importa quanto uno se ne vada in giro con il sorriso beato pensando di amare tutti. Il Sole che manda i suoi raggi benefici che permettono la vita organica senza fare distinzioni potrebbe dare l’idea dell’amore incondizionato. Ma le condizioni ci sono, se se ne prende troppo ci si può scottare. L’Amore è sempre unito al Potere.

L’Amore e la Verità sono la stessa cosa, ma non appartengono al mondo materiale in quanto assoluti. Nel mondo materiale ci sono solo delle armoniche inferiori.

Non ho alcuna missione. Nessuno mi ha mandato, ho deciso io di entrare nel gioco dell’Universo Materiale, sapevo che avrei potuto incappare in delle trappole, e sapevo che avrei trovato il modo di uscire. Poi per poter partecipare ho dovuto dimenticare tutto questo. Il mio volere aiutare il prossimo è una scelta autodeterminata, e non è mandato di alcuna missione.

Ogni giorno ho nuove realizzazioni, che hanno riscontro anche nella realtà pratica, non sono solo comprensioni a livello intellettuale. Prima ero convinto di “sapere tutto”, ma non sapevo davvero nulla, perché la conoscenza di altri non è la propria, la si può solo ripetere come un pappagallo addomesticato.

Come ho detto all’inizio, sono solo accenni di quanto ora fa parte della mia esperienza. Penso che potranno essere utili a qualcuno. L’unico consiglio che mi sento di dare è di acquistare i libri da me tradotti per farti poi la tua di esperienza, con il dovuto tempo e cognizione di causa.

Fra qualche mese aggiungerò altri particolari su come procedono le cose dopo il digiuno lungo intrapreso. Sempre che vi sia ancora interesse, le mode cambiano rapidamente in questa civilizzazione.

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Di Luciano Gianazza

Dopo aver sperimentato i benefici degli insegnamenti di Ehret, ho deciso tradurre e pubblicare il suo capolavoro "Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco" per renderne possibile la lettura e la pratica al pubblico italiano. Era il dicembre 2005 e due anni dopo, nel 2007, il libro è stato riveduto e corretto e pubblicato nello stato dell'arte dalla Juppiter Consulting Publishing Co®. Nel 2013 è stata pubblicata la seconda edizione ampliata nella collana Ehretismo®. Nel frattempo l'opera di Arnold Ehret è stata completata con la traduzione e la pubblicazione degli altri suoi 5 libri. Molte persone hanno confermato con i risultati ottenuti mettendo in pratica il “Sistema di Guarigione della Dieta Senza Muco” la validità degli insegnamenti di Ehret.