
Oggi gli estrattori di succo hanno definitivamente sostituito le centrifughe per la loro capacità di estrarre maggiore quantità di succo.
Oltre a questa ragione per la scelta di un estrattore ne vengono addotte anche delle altre, come il fatto che le centrifughe girando molto velocemente in un certo modo “disturbano” o alterano le proprietà dei succhi.
Inoltre in passato non veniva posta particolare attenzione al tipo di plastica dei vari componenti in contatto con i vegetali e i loro succhi.
Quindi si è arrivati ad usare plastiche, quelle cosiddette “BPA free”, ovvero senza bisfenolo A, che si suppone che crei alcuni danni fisici al corpo. Non essendo rilevante trattare l’argomento ai fini di questo articolo, chi fosse interessato a saperne di più può leggere qui: Bisfenolo A – BPA
Sono diversi anni che si parla di estrattori nel forum di Arnold Ehret Italia, fin dal 2011, e ho contribuito parecchio alla loro diffusione.
C’è molta disinformazione a riguardo, anch’io ho subito in parte i suoi effetti, come quando viene esageratamente promossa la maggiore qualità dei succhi degli estrattori a 40 giri al minuto rispetto a quelli a 60 – 80 giri.
E’ ragionevole ritenere che ci sia differenza di qualità fra un succo ottenuto da una centrifuga, che può arrivare a 15.000 giri al minuto, e quello invece ottenuto da un estrattore a 80 giri al minuto, ma è davvero impossibile stabilire la differenza, ammesso che vi sia differenza, fra un succo estratto da un apparecchio che gira a 80 e uno che gira a 40.
E’ solo una trovata pubblicitaria. Bisogna sempre ragionarci sopra, vale per ogni cosa.
Mi ricordo una e-mail che mi scrisse qualcuno per chiedermi di aiutarlo a prendere una decisione riguardo a quale estrattore prendere. La sua indecisione derivava dal fatto che aveva letto che la plastica (senza fare alcuna differenziazione del tipo di plastica) avrebbe potuto rilasciare nei succhi con i quali veniva a contatto delle particelle tossiche, mentre con quelli in acciaio inossidabile i succhi di frutta acida avrebbero potuto sciogliere particelle di cromo contenute nell’acciaio inossidabile rendendoli tossici.
E’ stato davvero difficile per me rispondere gentilmente, spiegando che, a meno che la frutta non contenga l’acido solforico, è un pochino improbabile che lo possa corrodere.
Quello che voglio dire è che quando si lascia andare la mente a ruota libera e ci limitiamo a trasmettere e a recepire superficialmente tali astrusità, senza valutare tutti i dati e i fattori coinvolti, i ragionamenti diventano inconsistenti e non si può che arrivare ad errate conclusioni, alimentando poi una catena di Sant’Antonio della disinformazione.
A parte tutto questo, gli estrattori a coclea, sia quelli delle marche più note che raggiungono e superano il costo di 500 euro e i loro cloni cinesi intorno ai 100, e ora anche al di sotto, per quanto si differenzino per qualità del motore e dei vari componenti e per durata, possono fornire dei succhi migliori delle centrifughe ma senza sostanziali differenze a livello qualitativo tra l’uno e l’altro.
Questi estrattori non vanno consigliati per le terapie naturali in caso di malattie degenerative che utilizzano i succhi vegetali estratti come parte della terapia. Non è questione di “meglio di niente”.
I succhi prodotti da questi estrattori contengono della polpa, ovvero delle fibre. A dispetto del fatto che anche i sassi sono convinti che “le fibre sono necessarie, in quanto fungono da scopa intestinale e bla bla e bla bla…” questo non vale per chi si trova nella condizione di doversi sottoporre a una terapia naturale del cancro.
In passato ero convinto che andassero bene gli estrattori a coclea per questo genere di terapie. Ci hanno messo molto del suo i rivenditori perché mi creassi questa convinzione errata. Se qualcuno dovesse farmi notare che da qualche parte nei miei scritti ho fatto affermazioni in merito, lo inviterò a leggere questo articolo. Da parte mia sto già cercando i punti da correggere o cancellare.
Indice dei Contenuti
I principali motivi per cui non vanno consigliati sono:
- Chi deve sottoporsi a una terapia a causa di una malattia degenerativa ha in genere l’organismo molto debilitato e oltre ad avere il sistema immunitario non funzionante come dovrebbe, ha anche problemi di digestione non indifferenti a causa della sua debolezza e le fibre la rendono ancora più difficile. Filtrare il succo per eliminare la polpa non risolve la situazione in quanto porta alla perdita di elementi nutritivi.
- Dopo aver bevuto, ai fini della terapia, fino a 13 succhi al giorno, rende difficile gestire quei succhi densi di fibra e le persone in terapia non riescono più a mangiare anche i cibi che sono parte integrante delle procedure, con il risultato che la nutrizione giornaliera non risulta completa, ed è estremamente importante invece che sia davvero completa per chi è affetto da una malattia degenerativa e la sua energia è ai livelli minimi.
- Gli estrattori del tipo descritto, per quanto migliori delle centrifughe, oltre a contenere in minore o maggior misura della polpa, non estraggono tutto il succo possibile dai vegetali. Il succo deve essere il più puro possibile, ovvero privo di materiale solido come la polpa, con più elementi nutritivi possibili, per una rapida, quasi immediata, assimilazione da parte dell’organismo. La questione della scopa intestinale non si pone in quanto diversi clisteri quotidiani fanno parte della terapia.
- Hanno tempi ridotti di uso continuo, alcuni di solo 15 o 20 minuti, continuando l’apparecchio si surriscalda e se scatta la protezione termica si ferma e non riparte fino a quando la temperatura non si è abbassata, e ci può volere mezzora. Questo costituisce un problema insormontabile per chi deve fare succhi tutto il giorno.
- A dispetto di quanto dichiarato dalla pubblicità, che basta versare dell’acqua per lavarli come si vede nei vari video promozionali, dove l’acqua viene versata nell’apparecchio già pulito, spesso la frutta morbida e le verdure a foglia rimangono schiacciate fra la coclea e le pareti del filtro e per riprendere a fare i succhi occorre smontarlo, togliere la frutta o la verdura spiaccicate, lavare i vari pezzi nel lavandino e rimontarlo. Per ovviare viene suggerito di alternare le foglie con delle carote o altra verdura o frutta dure, ma se può valere per farsi un paio di succhi al giorno, per la terapia è snervante e inaccettabile.
- Se per ostinazione si volesse comunque usarli, oltre alle problematiche già esposte, l’uso continuo li farebbe a pezzi in pochi mesi, ad essere ottimisti, a dispetto della garanzia decennale per il motore. Questo è un estratto di una email – vera, non mi sto inventando nulla – che ho ricevuto recentemente:L’anno scorso ad agosto ho acquistato un estrattore della […] dopo un po’ l’estrattore diventa rumoroso, tende a ostruirsi […] Ho già cambiato 2 coclee e altri pezzi per l’usura…Ovviamente i pezzi usurati non sono in garanzia. Ho letto di un rivenditore che offriva la garanzia a vita per il motore, mi astengo dal commentare.
Quale estrattore di succhi usare in una terapia rivolta a persone affette da una malattia degenerativa.
Alcuni spunti per questo articolo li ho presi da corrispondenza tramite e-mail con Margaret Straus, la nipote del Dottor Gerson. Nei Centri della Salute Gerson il trituratore-pressa Norwalk è quello raccomandato.
Trituratore-pressa è il termine appropriato per definire questo apparecchio, ideato e progettato dal Dott. Norman Walker, il succo viene estratto triturando i vegetali e la polpa viene pressata per estrarre il rimanente fino all’ultima goccia.
Il risultato è un succo dal colore uniforme che viene dato dalla frutta e dalla verdura introdotte e ha la consistenza del latte, a seconda del tipo di verdura o frutta. Se non hai mai bevuto un succo ottenuto con il Norwalk, non hai mai sperimentato lo Stato dell’Arte dei succhi.
In Italia il prezzo elevato è purtroppo aggravato ulteriormente dalle spese di importazione e di spedizione dagli U.S.A.
Non ci sono distributori in Italia. Il costo del modello 280 in produzione è di 2495 dollari, qui il link diretto al negozio online del sito istituzionale della Norwalk. Per quanto il prezzo sia relativamente elevato, in confronto ad altri estrattori, qualitativamente al momento non ha concorrenti. Per esempio ci sono ancora in uso apparecchi vecchi di decenni. Come si legge nella sezione Juicers and Accessories sul loro sito:
Non offriamo parti o servizio su qualsiasi Norwalk anteriore al modello 240. Se hai, o stai prendendo in considerazione l’acquisto di un modello 235 usato, tieni a mente che ha più di 40 anni.
Come alternativa vengono accettati Angel e Greenstar dei quali questi linkati sono gli ultimi modelli con le massime prestazioni della loro gamma.
A questi ultimi deve però essere abbinata una pressa di questo tipo: Welles Juice Press
Solo nel caso che vengano usati con la pressa questi estrattori sono accettabili nei Centri della Salute Gerson. Diversamente i succhi non avranno le caratteristiche richieste dalle procedure della terapia. Lo stesso qualsiasi altra terapia naturale degna di questo nome.
La pressa è già integrata nel Norwalk Sia la pressa che il trituratore sono azionati dallo stesso potente motore. Questo rende semplice il lavoro, mentre l’uso della pressa a parte lo complica.
Sorpresa
Visitando il sito ufficiale della Norwalk ho scoperto che non fa solo succhi! questo è quello che fa anche:
- Omogeneizzati per bambini, della migliore qualità.
- Macina semi e grani di ogni genere
- Macina caffè, ottimo per macinare il caffè biologico in grani per i clisteri specifici, o per chi fosse interessato, per fare le miscele preferite per farsi il caffè.
- Fa il burro con qualsiasi tipo di frutta a guscio e semi.
- Fa le insalate con le carote, rape rosse, zucchine, finocchi ecc. (simili a quelle alla julien)
- Fa i gelati e dessert con la frutta congelata tipo meloni,banane, arance, pesche, ananas, ecc.
- E altro ancora, guarda i video in questa pagina: Più che un juicer
Riflessioni
Ci sono persone anche non abbienti che in un anno spendono per smartphones, tablet e pc, per le più svariate ragioni, quasi sempre futili, più di quanto costerebbe un Norwalk. L’acquisto di quest’ultimo per quanto possa essere impegnativo è un investimento che potrebbe allungare o salvare la propria vita.
Per chi cercasse l’Istituto Gerson.
Condividi questo articolo con ogni persona che sia affetta da una malattia degenerativa per aiutarla a scegliere il tipo di estrattore corretto, se la sua scelta è quella di curarsi includendo nella terapia i succhi di frutta e verdura. Non imporre, la persona deve volere vincere il suo male con una terapia alternativa e deve prima comprendere come funziona il vero processo di guarigione. La sola speranza non è sufficiente.
Ultima nota
Non sono né un rivenditore né ricevo commissioni dalla Norwalk, lo stesso dai Centri della Salute Gerson.
L’articolo l’ho scritto perché ho queste informazioni e ritengo che possano essere utili per evitare che, chi intende curarsi con una terapia che include i succhi vegetali, lo faccia con un estrattore non adatto, o con l’estrattore adatto ma in maniera incompleta, per esempio senza usare una pressa, ritrovandosi poi in una situazione più difficile da gestire.

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