Oggi al supermercato ho visto per la prima volta le patate viola!
Al primo momento ho pensato che fosse qualche sorta di OGM, da cui stare alla larga, poi ho scoperto che è una patata nativa, senz’altro più selvatica delle patate selezionate a cui siamo abituati.
Le ho trovate in una confezione da mezzo chilo, l’ho pagata € 1,95, quindi quasi 4 euro al chilo.
Le patate viola si trovano tutto l’anno, sebbene la disponibilità diminuisca dalla seconda metà dell’inverno fino a primavera iniziata.
Patata viola, nome botanico Solanum andigenum, è il nome designato per decine di varietà di patate viola. Nomi comuni di queste varietà sono Patata Viola Peruviana, Patata Blu, Congo, Zampa Di Leone, Vitelotta, Patata Viola Vichinga e Maestà Viola (Purple Majesty). La varietà Maestà Viola è nota per essere quella dal colore più intenso di tutte le varietà viola, da qui il nome dato.
Le patate viola hanno sia la buccia che la polpa di un colore viola intenso. Non vanno confuse con la varietà che è possibile vedere al supermercato, dalla buccia vagamente viola e la polpa comunque gialla al pare di altre patate comuni.
A seconda della specifica varietà, la colorazione della polpa può essere di un viola omogeneo o con striature come quelle del marmo.
Le patate viola sono asciutte, amidacee, terrose e dal sapore leggermente di nocciola. Anche se molte varietà di patate viola producono piccoli tuberi, sono generalmente raccolte giovani. Se lasciate maturare ulteriormente diventano grandi e oblunghe.
A differenza delle patate a polpa bianca o gialla, le patate viola sono ricche di antiossidanti, gli antociani. Questo flavonoide lo si trova spesso in vegetali e frutti di colore blu, rosso e viola, come bacche e melograni e ha dimostrato di essere un rinforzante del sistema immunitario e di aiuto nella prevenzione di alcuni tumori. Le patate viola stanno diventando sempre più popolari grazie alle loro proprietà antiossidanti e l’elevata quantità di vitamine.
La presenza culinaria storica delle patate viola nella cucina sudamericana ha dato forma a moltissime ricette nel corso di migliaia di anni. Anche se peruviana di origine, la patata viola può essere utilizzata in ogni tipo di cucina che utilizza le patate. Le patate viola possono essere arrostite, brasate, bollite, al forno, fritte. Si accompagnano bene alle erbe aromatiche, aglio, carciofi, altre verdure e, naturalmente, insalata verde.
Le patate viola sono una fra centinaia di altre varietà presenti nel Parque de la Papa vicino a Cusco, una città coloniale spagnola nelle Ande. Al Parque de la Papa, circa 700 varietà autoctone della regione sono coltivate come alimento principale, per guarnire, per la ricerca, la biodiversità e la conservazione. La maggior parte di queste varietà non vedono mai un mercato, dato che sono oggetto di baratto tra varie comunità o regalate.
La patata viola è nativa del Lago Titicaca fra gli altipiani e i pendii montani del Perù e della Bolivia. Sono tra le migliaia di varietà che sono state coltivate per quasi 8000 anni nelle regioni andine del Perù, della Bolivia e dell’Ecuador. La diversità di varietà di patate viola, la loro resistenza alle malattie e la capacità di resistere a condizioni estreme ha permesso loro di evolversi per migliaia di anni fino a diventare oggi di nuovo un prodotto coltivato al pari delle altre comuni patate. Le patate viola sono oggi coltivate in Sud America, Nord America ed Europa.