Ogni tanto apro il frigo e guardo nei vari angoli e scomparti alla ricerca di tesori nascosti. Non so a te, ma a me capita a volte di frugare nel frigo e pensare: “Ah già, le rape rosse… oppure… “Questo rafano nero si sta rammollendo in attesa che decida che cosa farne…”
Così oggi era giorno di ispezione per il frigo e ho tirato fuori un po’ di verdure da utilizzare per fare una zuppa davvero gustosa.
Indice dei Contenuti
Zuppa invernale di verdure svuota frigo
Ingredienti:
- ½ zucca
- 5 carote
- 2 piccoli rafani neri
- 1 scalogno grande
- 1 peperone giallo
- ¼ di cavolo cappuccio viola
- 2 gambe di sedano
- 10 pomodorini
- ½ cucchiaio di sale
- 1 cucchiaio di peperoncino in polvere
Preparazione
Dopo averle lavate, preparo le verdure, taglio via le parti eventualmente ammaccate, se ci sono delle foglie del sedano annerite le tolgo (in questo caso erano ancora sane, solo un po abbacchiate). Lo scalogno appena togli la prima buccia si separa in due bulbi a forma di mezzaluna, anch’essi da sbucciare.
I due rafani sono leggermente piccanti, ma durante la cottura perdono il sapore piccante cedendolo all’intera zuppa. Il sale che sto usando attualmente quello marino integrale proveniente dalle saline di Marsala. Non usare mai il sale iodato, l’idea di aggiungerlo è nata nella mente di qualche luminare convinto che se manca un elemento naturale si può tranquillamente sostituirlo con quello prodotto in un’industria chimica. Persiste anche l’idea (errata) che il sale iodato contribuisca a diminuire i disturbi alla tiroide.
Il peperoncino che ho, in attesa di trovare una qualità strappalacrime, è da supermercato, potrei mettere due cucchiai invece che uno solo senza quasi notare la differenza.
Al supermercato troverai sempre peperoncino con un basso grado di piccantezza, per la semplice ragione che un peperoncino davvero molto piccante può creare reazioni che possono spaventare da indurre il malcapitato che ne avesse preso troppo a presentarsi al pronto soccorso, e i supermercati non vogliono correre il rischio di ritorsioni, per quanto immotivate.
I pomodorini erano quanto restava di una confezione bio dall’Emilia Romagna.
Tutto il resto dai contadini della Val di Gresta, nei miei pressi, da coltivazioni bio o integrata.
Dopo aver grossolanamente tagliato le verdure perché passino agevolmente, le sminuzzo velocemente con il tagliaverdura in pezzi non troppo piccoli. A me non piacciono molto tagliate a pezzetti troppo piccoli, a dadini per intenderci. I pomodorini li taglio invece a mano.
Come puoi vedere c’è parecchia roba, per almeno 5 persone, possono farsi anche il replay. (E alcuni lo faranno).
Verso nella pentola a pressione due litri e mezzo di acqua. Uso quella depurata ad osmosi inversa, va bene anche quella distillata, giusto per non introdurre qualsiasi porcheria che possa esserci nell’acqua in questo mondo contaminato.
Metto le verdure, il sale e il peperoncino, chiudo la pentola e la metto sul fuoco. Quando va in pressione e la valvola del vapore sbuffa con forza, spengo e lascio che la pressione scenda da sola fino a quando la valvola di chiusura, di solito evidenziata con un tappo rosso, cede con il solito “tac!”. A quel punto la zuppa è pronta.
A volte aggiungo nel piatto un cucchiaio di semi di sesamo, di girasole o di zucca. Non metto olio di nessun genere, per me è già molto gustosa così, ma se ti piace puoi aggiungerne un po’ dopo la cottura.
La ricetta cambia a seconda dei fondi di magazzino del frigo! E con le verdure difficilmente non sarà gustosa, i sapori potrebbero sorprenderti!
Un’ottima ricetta invernale, adatta per le diete di transizione, scalda e invita al risparmio, in questi tempi non guasta affatto!